Il piede a base circolare è ornato con motivi fitomorfici incisi e vi sono applicati festoni di frutta e fiori con tre teste di cherubini e tre figure maschili sedute ad altorilievo. Una figura è Mosé con linga barba e capelli ricci,;sul capo due raggi di luce simili a corna, le Tavole della Legge tenute con la mano destra, il braccio sinistro poggiato a terra, una lunga veste e un mantello; la seconda figura indossa un alto copricapo a punta con una corona alla base; sull’abito lungo fino ai piedi ha una sopravveste corta con motivi geometrici sul petto; con la mano destra tiene il coperchio del calice che sorregge con l’altra mano. La terza figura barbuta ha un copricapo a due punte e una ricca veste formata da tre strati, tra cui la sopravveste, formata in vita con scollo quadrato e motivi incrociati sul petto; tra le mani mantiene un turibolo. Il nodo del fusto è molto complesso. Si tratta di un tempietto circolare con sei colonne e cupola decorata a scaglie incise, all’interno del quale si trova la figura dorata della Madonna che schiaccia sotto i piedi un serpente. La coppa presenta nella parte inferiore una serie di spiche di grano di argento applicato, mentre nella parte superiore è raffigurata l’Ultima Cena: tra gli Apostoli seduti ai lati di una tavola, Giuda

  • OGGETTO calice
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ cesellatura/ doratura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Basilica Cattedrale di Maria SS.ma Assunta
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Vaso sacro usato nella messa per la consacrazione del vino, il calice fu impiegato sin dai primi tempi del Cristianesimo; poiché i primi luoghi di culto furono ambienti comuni in abitazioni private, la sua origine fu certamente legata alla suppellettile domestica. Il “Liber Pontificalis” ne cita innumerevoli esempi sotto la duplice terminologia di “calices” e “schiphi”; in relazione alle diverse funzioni (consacrazione del vino, distribuzione dell’Eucarestia oppure semplicemente oggetto votivo) esistevano varie tipologie del calice che poteva essere in oro o argento, talvolta lavorato a sbalzo e cesello con figurazioni in rilievo e spesso decorato con perle e gemme. Dopo il Mille, con la semplificazione del rito e il disuso della somministrazione del vino ai fedeli, la forma del calice divenne essenziale e le dimensioni minori. Verso il fine del Duecento raggiunse la struttura definitiva, caratterizzata da fusto, coppa a base, che si è mantenuta nei secoli successivi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000060386
  • NUMERO D'INVENTARIO 13388
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1994
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2012
  • ISCRIZIONI base/ sotto - AL SACERDOTE NOVELLO AL FIGLIO AMATISSIMO A PIETRO GIULIETTI E GENITORI UNA MEMORIA DI AMORE UN RICORDO DELLA SANTITA’ E DELLE GLORIE DEL SACERDOZIO 11 GIUGNO 1876 - Giulietti Pietro - non determinabile - a incisione - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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