Il pannello è costituito da una sola asse con venature orizzontali, che sullo spessore presenta resti di chiodi in legno a testimoniare l’assemblaggio con altri pannelli. I due alveoli per i vetri colorati sono scavati direttamente nel legno. A differenza degli altri pannelli la riflettografia eseguita in occasione dell’ultimo restauro ha evidenziato divergenze tra il disegno preparatorio e le campiture di colore, in particolare nella mano destra del santo che impugna la croce e nelle pieghe del saio. Le aree da dipingere e da dorare sono delimitate mediante incisioni. La lamina d’oro dello sfondo è applicata a guazzo su bolo rosso. Le decorazioni seriali e le lettere delle iscrizioni sono dorate a missione e precedentemente campite con colore. La lamina di stagno, dorata a mecca, è adoperata per le decorazioni della cornice. L’aureola è incisa a compasso e decorata a girali eseguiti a mano libera e a punzone. Nei pennacchi sopra i capitelli erano incastonati vetri colorati andati perduti. L’opera è stata oggetto di rilevanti modifiche strutturali, in particolare relative al supporto ligneo che ha subito una drastica riduzione lungo tutto il perimetro e la perdita della cornice originale (cfr. Garibaldi, 2015, pp. 133-134)