Il capitello, di tipologia corinzia, presenta un giro inferiore con alte foglie di acanto correttamente delineate con forti scanalature, occhielli e contorni netti; su di esso si stagliano, negli spigoli, quattro aquile, ciascuna con una preda tra gli artigli (deve trattarsi di un coniglio), secondo l'iconografia consueta; l'uccello sta ritto sulle zampe, con il petto in primo piano e le ali aperte, che presentano uno spesso bordo e le penne con l'ossatura e le piume calligraficamente sottolineate (sono risolte alla stessa maniera quelle sul corpo dell'aquila, simbolo evangelico nel timpano; di tipologia diversa le aquile nei capitelli dell'interno, sia nella navatella -cfr. scheda n. 40001000-40001005- che nel matroneo -cfr. n. 40001136- meridionali, più vicine ai modi della maestranza rainaldesca). Al centro delle facce, collocate sopra l'abaco dovevano trovarsi protomi umane, forse barbate (come si vede nella copia ottocentesca), ma di esse non resta che l'impronta delle sagome