Decorazioni floreali

formella, 1175 - 1199

formella

  • OGGETTO formella
  • MATERIA E TECNICA MARMO BIANCO
  • AMBITO CULTURALE Bottega Pisana
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera risulta in Camposanto fin dall'Inventario 1815 (dové entrare neiprimi anni della raccolta di opere), collocata nella galleria Sud, pocodopo l'ingresso antico, sotto l'affresco della Morte di S. Ranieri, adestra del Fregio con delfini [00235581] (cfr. foto AFS n° 30). Rimase inquesta posizione anche dopo il trasferimento del vicino fregio antico(1865) e venne rimossa solo con la risistemazione della galleria Sud(1906-13). La formella viene quindi portata all'inizio della galleriaNord sotto l'affresco con la Torre di Babele (BELLINI PIETRI 1913), ecollocata al posto del Rilievo mitriaco, attorniato da opere romaniche: asinistra, i capitelli [00235607-00235608], a destra, il capitello distipite [00235611]. Con il riordino del 1935, l'opera fu trasferita nelnuovo Museo dell'Opera ed esposta nella Sala del Grifo (CARLI 1935a),dove stava ancora nel dopoguerra (FELICI 1963); di qui, moltoprobabilmente, passò ai depositi dell'Opera del Duomo, dove attualmentesi trova. La formella, proveniente dai magazzini dell'Opera del Duomo(LASINIO 1831), si presenta in un discreto stato di conservazione, dovutoal fatto che dové stare sempre al coperto. Il rilievo proviene, moltoprobabilmente, dalla cattedrale pisana, sebbene non se ne conoscal'ubicazione originaria; non sappiamo quando passò ai magazzini: sedurante i restauri post-incendio del 1595 o con la risistemazionequattrocentesca dell'arredo interno. In altezza corrisponde alle altreformelle superstiti del recinto presbiteriale (parte al Museo dell'Operadel Duomo, [00235585], [00235581-00235596], e parte nell'altare delBattistero) ma per la tipologia che presenta, senza intarsi policromi econ il fondo a rosette, e la forma, non quadrata, non credo che stessecon i plutei ricordati, ma dové esser parte di qualche altro insiemedell'arredo interno della cattedrale. L'opera presenta una fittadecorazione vegetale su due piani diversi (è così marcato il passaggioche sembrano scolpiti in momenti differenti); il piano retrostante ècostituito da un tappeto di rosette, di varia grandezza, a una o a dueserie di petali, poco rilevate e tenute insieme da un sottile racemo; nonè chiaro se si tratti di uno sfondo, così come è consueto nellaproduzione pisano-pistoiese del terzo quarto del secolo (dove però è piùmarcata la funzione esornativa) oppure è semplicemente una partedell'elemento vegetale in primo piano, come sembrerebbe far supporrel'origine dei sottili racemi dai gambi centrali (si noti inoltre che ilpezzo in secondo piano sotto a destra non presenta rosette ma steli confoglie e un grappolo di semi racchiuso da due foglie). L'elementocentrale, un grande cespo di foglie di acanto (dai contorni, però, pocoappuntiti) si divide in tre parti, il piede di base, rappresentato comese venisse visto dall'alto con una doppia fila di foglie piegate, quellainferiore, più densa, verso il bordo, quella superiore, composta solo diquattro elementi accartocciati e dal virgulto centrale dalle due fogliesimmetriche aperte; da questo spunta il secondo elemento, quello centralee principale, composto da due racemi, il cui spesso stelo è coperto dauna serie di tre foglie, posti simmetricamente e congiunti a formare uncerchio, al cui centro, sospeso nel vuoto di un liscio fondo, un secondocespo dalle foglie mosse, disposte a raggera come se fossero petali di unfiore, con un gambo centrale da cui esse spuntano. Nella parte terminale,in una sorta di simmetria con il piede inferiore, vediamo una serie diquattro mossi racemi dai contorni frastagliati disposti in simmetria (duepiccoli al centro due grandi ai lati) e derivati dagli steli incrociatidel grande racemo centrale. In questa opera si fondono varie esperienze;per le soluzioni tipologico-iconografiche, sia nel disegno d'insieme chenei singoli particolari, gli scultori si rifanno a varie fonti: quivediamo ripetuti ed ingranditi i fusti e le volute dei capitelli, assiemeall'osservazione, per la grande taglia delle foglie, agli insuperatiesempi delle due colonne a racemi ai fianchi del portale centrale nellafacciata della cattedrale, mentre nel gioco di piani tra foglie erosette, il rimando è, ad esempio, ai plutei del pulpito di Guglielmo;nel disegno complessivo, che presenta una modificazione di punti di vistatra la base e i due racemi centrali, è indubbio il richiamo ad esemplariclassici. Per quanto riguarda l'esecuzione, l'opera è condotta conun'attenzione particolare per ogni elemento; si rivela un uso frequentedel trapano, mai però lasciato troppo a vista, la cura nella resaplastica e aggettante delle foglie e dei loro contorni, tentativi benriusciti di sottosquadro nel racemo centrale; le nervature degli elementivegetali, eseguite con una doppia incisione, non si addensano ma dannoconsistenza alle singole foglie. (continua in OSS)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900235693
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1993
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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