pluteo - bottega pisana (sec. XII)
pluteo
Pluteo
- OGGETTO pluteo
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MATERIA E TECNICA
marmo/ intarsio
- AMBITO CULTURALE Bottega Pisana
- LOCALIZZAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
- INDIRIZZO Piazza del Duomo, Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il rilievo a) fu tra i primi pezzi ad entrare in Camposanto, nel 1810. Per l'esposizione, Lasinio privilegiò il fregio classico, appoggiando l'opera alla parete, nella galleria Sud, poco dopo l'antico ingresso, sotto l'aff resco della Morte di S. Ranieri. Fin dall'inizio furono collocati, in Camp osanto, entrambi i pezzi di fregio (lunghezza totale: m4,40). Il pluteo b) fece ingresso in Camposanto prima del 1812 e, quasi certamente, in concom itanza con l'arrivo del fregio dei delfini, nel 1810. Venne esposto nella galleria Sud, all'inizio della collezione, sotto l'affresco del Ritorno di S. Ranieri, murandolo accanto a treformelle romaniche [00235585]. Il rili evo con delfini rimase murato finoal 1865, quando venne portato nel lato S ud della galleria Ovest, presso il monumento Algarotti, in corrispondenza con la fila anteriore dimonumenti (NISTRI 1872); al loro posto l'iscrizion e della tomba di Guglielmo [B.2], un frammento di mosaico romano trovato p resso il duomo e la lapide a Ranieri Tempesti. Con la risistemazione di qu esto tratto della galleria (1909-13), il pluteo b), con le tre formelle [2 00235585], fu smurata e portata nella galleria Nord, nei pressi dell'archi trave di S. Silvestro [00235594]; esso finì prima dell'architrave, sotto l a Cosmogonia, dove in precedenza si trovavano pezzi del pulpito di Giovann i Pisano. Nel 1935 ci fu il trasferimento al Museo dell'Opera (Sala del Gr ifo), nel Palazzo dell'Opera (CARLI 1935a). Il grande fregio, invece, rima se in Camposanto e, dopo il 1944, venne spostato al centro della stessa fi la. Nel dopoguerra, la lastra b) fu riportata in Camposanto (tra1959 e '63 ), nella parete Est del Salone degli affreschi (FELICI 1963). Lasciato il Camposanto, a) e b), dal 1986, sono esposti nel nuovo Museo dell'Opera (sa la delle sculture romaniche del duomo pisano). I frammentidi recinto presb iteriale furono presi dal magazzino dell'Opera ecollocati, vicini, nel tra tto iniziale della collezione; quelli con lo"stupendo fregio di Nettuno" ( LASINIO 1820), furono esposti per il rilievo antico reimpiegato, provenien te da Roma (TEDESCHI GRISANTI 1980);per lo smontaggio dalla collocazione o riginaria di queste formelle,utilizzate "dalla parte del rovescio" per gli altari del duomo, si veda[00235585]. I sei plutei di a) e b) si presentan o in discrete condizionidi conservazione, dato che non sono mai stati espo sti alle intemperie (laformella singola ha uno spigolo rotto e gli manca u na cornice, moltoprobabilmente fin dall'esecuzione). Il fregio antico di a ) risulta divisoin due pezzi (il più lungo con una frattura verticale in c orrispondenzadi una lacuna) e la superficie è molto danneggiata, con evide nti limaturealle parti più aggettanti (corpi dei delfini e fascia decorata inferiore,del tutto perduta ma attestata nell'incisione di LASINIO 1814-2 5; lascalpellatura sembra infatti recente; TEDESCHI GRISANTI 1980). Nonsap piamo se c'erano altri frammenti del fregio romano né se essi erano avista , come sembra probabile (si badi, comunque, che il fregio era statomolto r ilavorato e che almeno il pezzo più piccolo stava capovoltorispetto all'ub icazione originaria); sembra invece molto probabile che icinque plutei ste ssero vicini nell'assetto originario (ce lo rivelano leanalogie nelle corn ici e negli elementi esornativi), molto probabilmentefacendo combaciare l' estremità con il bordo spesso con quella senzacornice liscia (i fori per l e grappe sulle cornici sono relativi allacollocazione in Camposanto). I se i plutei hanno lo stesso schemacompositivo. Un elemento circolare al centr o, composto da una corniceliscia rilevata affiancata da due cerchi: in a), quello esterno hadisegni pseudo-vegetali a trilobi (che ricordano il kyma thion ionico) equello interno, foglie spiegate e fittamente trapanate; in b) troviamodue cerchi con racemi a foglie d'acanto contrapposte intervalla te dapiccoli grappoli d'uva nella banda esterna. La cornice del bordo, in b) ècon foglie d'acanto trapanate aperte a palmetta, mentre negli altricin que è a cespi stilizzati dalle foglie lisce, con elemento a tre lobitrapan ati negli angoli. (continua in OSS)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900235581
- NUMERO D'INVENTARIO 2014OPAOA00235581_a
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1993
2006
2014
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0