Quadrature/ finte statue/ Trionfo di S. Matteo

decorazione pittorica, 1708 - 1717

Nel grande spazio della volta, al di là della struttura a finte architetture prospettiche, si apre su uno sfondo aperto - cielo con nubi - la visione dell'ascesa al cielo di San Matteo. L'affresco si svolge in molteplici episodi. In una prima fascia prospettica abbiamo la raffigurazione della Madonna che pare quasi introdurre lo spettatore alla visione celeste; la Madre di Dio sembra indicare levando in alto la mano sinistra, la figura di San Matteo in ascesa: sulla stessa traiettoria del braccio individuiamo nell'angolo a sinistra della volta, dalla parte della parete contenente l'altare maggiore, la figura di San Matteo che a braccia aperte si avvia nella gloria celeste. Le figure che si sovrappongono talvolta alle architetture, rappresentano allegoricamente nei gruppi laterali la Fede ed il Peccato mentre ai quattro angoli inferiori le altre otto allegorie rientreno nella quadratura a riempire dei vuoti geometricamente definiti e loro riservati. Altri gruppi di figure - Gesù con la Madonna su una nube sostenuta da angeli - in un secondo piano prospettico - si pongono sulla direzione dello sguardo del Santo mentre - ancora più in alto - Dio padre è posto come punto focale al centro della volta. Le parti architettoniche sono intese come inquadrature ..Segue in OSS

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Melani Giuseppe (1673/ 1747)
    Melani Francesco (1675/ 1742)
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sulla volta di San Matteo scrivono vari autori Niccolò Gaburri che conobbe di persona i due artisti e ci dà notizie del loro discepolato alla scuola di Camillo Grabrielli, scolaro di Ciro Ferri, sulla volta si San Matteo dice "... ma l'opera più stimabile sì per l'inganno della prospettiva che per le figure è quella che si ammira nella chiesa tutta restaurata colo loro disegno, di San Matteo in Pisa", Pandolfo Titi (1751) l'ammira, Francesco Algarotti su San Matteo dice: "... il tenero di quel dipinto è meraviglioso, e veramente ci si vede quello che dice il Vasari che i sottoinsu ben fatti bucano le volte". Il Da Morrona a proposito della volta di San Matteo dice: "... l'osservatore si ponga sopra al marmo nero ottagono incassato cogli altri in mezzo alla chiesa, ed alzxando gli occhi al pittoresco lavoro ei lo ritroverà arricchito di una vera grande intelligenza di ottica e di un meraviglioso sottoinsù. Per il che agevolmente l'immaginazione sua concepirà l'inganno di una considerabile lontananza di gran lunga maggiore all'altezza effettiva della volta e crederà che sulla cornice un altro ordine di architettura si sollevi". Il Lanzi parla anche lui dei nostri due artisti. Il Fontani (Viaggio Pittorico, 1827) elogia i nostri due fratelli dicendo che: "chiunque osservi la volta ritroverà quel lavoro arricchito con grande intelligenza d'ottica, loderà i benintesi scorci delle aggruppate figure e un dolce accordi di lumi e dell'ombre..". Il Polloni dice: "esiste nella volta della chiesa Prioria di San Matteo di questa città un grandioso e superbo affresco sfoggiato in un buon sottinsù architettenico e molto bene figurato con grande intelligenza d'ottica". Lo stesso Polloni nel suo Catalogo (1837), dopo aver riportato il giudizio dell'Algarotti sui Melani (p. 52) aggiunge: "Ciò che in oggi per imperizia niuno osa fare in azzardo, mendicando però per superbia, il pretesto che una tale esecuzione non può farsi perchè non concorre alla moda del giorno. Menzogneri! Ciò è a onta del vero, mentre alcuni di questi moderni gradassi neppur sanno quali siano le più elementari regole di prospettiva, ed è per questo che se essi danno ogni cura di consumare si fatti capolavori di scuola. Non basta loro sapere che il primo ad inventare quelle belle figure in scorcio pei sottoinsù delle volte fosse il celebre Antonio Allegri da Correggio.." Il R. Grassi (1838) su San Matteo ci dice: " ci porge nella volta il più pregevole dipinto dei fratelli Melani. Francesco vi esegui un ordine di architettura con tale intelligenza d'ottica, da far concepire l'inganno di una considerevole lontananza di gran tratto maggiore dell'altezza effettiva della volta stessa; l'altro vi si distinse per i beni intesi scorci delle aggruppate figure. Il soggetto è l'ingresso alla celeste gloria dell'evangelista S. Matteo". Il Grassini (1838, p. 78) nelle sue Biografie dice della volta di San Matteo: "Perchè ognuno che l'ha vista convenga con sano criterio, che a la sua esecuzione risente della più alta eccellenza e che per uno capodopera europeo con tutta la ragione possa appellarsi". Il Bellini - Pietri (Guida, 1913), riguardo alla chiesa di S. Matteo e alla grande volta dicono soltanto: "Eseguirono il lavoro con molta arte di scorcio e di effetti prospettici i fratelli Melani di Pisa. Francesco fece la parte di decorazione architettonica e Giuseppe la parte di figura", e aggiunge "quest'opera ..,che male fu detta sfarzosamente insipida, ha pregi notevolissimi di immaginazione e di bravura ed è un buon esempio dell'arte decorativa di allora". Il giudizio negativo cui il Bellini si riferisce è quello di J. Ross e N. Erichsen (1909) che dicono "The interior belongs wholly to the Medicean reconstruction and is ungly and featureless, save for the elaborately painted ceiling by the brothers Melani, who flourished in the first half ìof the eighteen century. It is impossible to image anything more gorgeously tasteless. The extraordinary medley of figures and architecture is intended to rapresent the celestial glories of S. Matteo, and is very tour de force of captive perspective". La chiesa rappresenta nella decorazione della sua volta il primo esempio di decorazione illusionistica e monumentale ritrovabile in Pisa. Essa riprende le strutture generali della romana chiesa di S. Ignazio di Andrea Pozzo. Le figure - alla maniera del Cortona - presentano tutte, anche gli angioletti, in cui ci saremo aspettati una maggiore leggerezza, panni e membra pesanti ed abbondanti, pur senza tuttavia raggiungere gli eccessi che vedremo poi tipici di un Ferretti - pare ricordare nella stratificazione con la serie di puttini volanti esempi correggeschi come l'Assunzione di Maria nel Duomo di Parma, riprendendo così modelli ormai codificati che verranno sfruttati più volte (da tanti decoratori pisani venuti dopo, oltre che dal Gherardini). Come si è chiarito nella descrizione, la composizione si articola a gruppi di figure, che, pur sembrando liberissime.. SEGUE in OSS
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900143518
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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