quattro evangelisti/ elememti architettoniche/ palchi di orchestra/ personaggi/ S. Gorgonio in gloria/ figure allegoriche

dipinto 1776 - 1781

La cappella totalmente affrescata fino ai banchi, è coperta con volta a vela spartita da decorazioni e cornici, simulanti una volta a padiglione, poggiante su arcate dipinte con motivi di cassettoni nell'intradosso, ampie quanto le relative pareti. L'altare è al centro di una figurazione adsidale con cassettoni nel catino. Contro tale prospettiva pitture a monocromo bianco-grigio, simulano statue in funzione di raccordo fra il rilievo reale dell'altare marmoreo e lo spazio illusivo dell'abside. Sopra il frontone a monocromo in vari toni su cui prevalgono i bianchi e i gialli, le allegorie dell'Assistenza e la Disciplina, ai lati in due nicchie, l'Amor Divino e la Correzione. Sulle pareti laterali su sfondi architettonici, sono rappresentate due cantorie con suonatori che traspaiono da una scialbatura. Nella volta policroma contenuta in una balaustra in prospettiva su mensoloni a cui si addossano figure in primo piano, è rappresentata la Gloria di S. Gorgorio, trasportato in cielo da figure celestiali. Verso il centro la luce si fa più intensa e vi sono rappresentati Cristo e il Padre seduti su nubbi. Nei pennacchi i quattro Evangelisti con i relativi attributi siedono su nubbi. Fra i colori delle vesti il verde, l'azzurro ed il rosso, il fondo è giallo, rosa e grigio

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Giarrè Pietro (notizie 1763-1783)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale della Certosa di Calci
  • LOCALIZZAZIONE Museo Nazionale della Certosa Monumentale di Calci
  • INDIRIZZO via Roma, 79, Calci (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Piombanti G., La Certosa di Pisa, 1884 descrive sommariamente gli affreschi del Giarrè. Manghi A., La Certosa di Pisa, 1911, assunse l'incarico di affrescare il Capitolo e il refettorio il 15 gennaio 1776 e pattuendo che dovesse farsi a figura e architettura nella maniera nota ai contraenti già fissata a voce, in tutte le mure e le volte da cima a fondo escluso lo spazio occupato dai banchi di legno per 600 fiorini, vitto e alloggio. Ciò induce a credere che i soggetti venissero indicati dal Priore Maggi allora in carica e promotore degli ammodernamenti. Non si conosce l'ordine di eseguzione di queste composizioni che tennero impegnato l'artista fino al 1781, anche se si può ritenere che il Capitolo sia stato eseguito dopo il Reffetorio. I documenti del Monastero (p. 178) dicono "celebre"il pittore Pietre Giarrè, fiorentino, ma tranne le notizie sulla sua atività a Buti e nel palazzo Arcivescovile di Pisa non si riesce a conoscerne altre, precedenti a quelle della Certosa che ne giustifichino la fama. Possibile è che il pittore abbia operato in qualche villa o palazzo intorno a Firenze. Nelle opere al convento pur non raggiungento la vivacità dei colori e della pittura dei più noti decoratori di quell'epoca, i partiti architettonici, le aperture che accrescono lo spazio, le vedute che lo illuminano denotano una non comune abilità ed efficacia nel disegno, che possono aver contribuito a l'aura di celebrità intorno al decoratore fiorentino. (v. nota 37 al capitolo VII). Il Thieme Becker, vol XIII, 1970, da notizie dell'artista dal 1763 al 1781 e cita un articolo di A: Torracca, "Un affresco del Giarrè della Certosa di Calci", La Spezia, 1942 e "La Basilica santuario della SS. Annunzita di Firenze, di E. Casalini, Firenze 1957
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900056650
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1976
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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