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opere, oggetti d'arte e di design,

Opere, oggetti d'arte e di design (76 pezzi) già di proprietà dell'artista Nanda Vigo

  • OGGETTO opere, oggetti d'arte e di design
  • ATTRIBUZIONI Vigo Fernanda Enrica Leonia (1936/ 2020)
  • LOCALIZZAZIONE Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Fernanda Enrica Leonia Vigo, nota come Nanda Vigo (Milano, 14 novembre 1936 – Milano, 16 maggio 2020), è stata una designer italiana. Nata nella capitale meneghina nel 1936, Nanda Vigo esprime la sua passione per l’arte fin da giovane, accompagnata dall’artista Filippo de Pisis, amico di famiglia, e affascinata dall’architettura di Giuseppe Terragni che farà nascere in lei un interesse verso lo studio della luce. Frequenta il liceo artistico e si laurea all’Institut Polytechnique di Lausanne. Svolge un importante stage nello studio di Frank Lloyd Wright a Taliesin West e, nel 1959, rientrata a Milano, apre il proprio studio. In quel periodo in cui si diffondono le avanguardie degli anni ‘60, Nanda comincia a sviluppare il tema essenziale che caratterizzerà la sua arte: il conflitto/armonia tra luce e spazio, teoria che metterà a punto, nel 1964, con Il Manifesto Cronotopico. Spiega l’artista il concetto di “cronotopi”: “Il termine (...) indica i discorsi sullo spazio e sul tempo che ho voluto portare avanti. Con l’aggiunta delle luci, naturali o artificiali, ho sempre cercato la riflessione dando l’idea di uno spazio che non finisce nella cornice di un quadro ma continua all’infinito, anche dentro noi stessi”. Il 1959 è l’anno in cui l’architetta e designer milanese si avvicina a Lucio Fontana, con cui condividerà il proprio percorso, e agli artisti che avevano fondato a Milano la galleria Azimut, fra cui Piero Manzoni, che diventerà il suo compagno, ed Enrico Castellani. È un periodo ricco di mostre per Nanda Vigo e questo la porta a viaggiare in tutta Europa. Durante queste trasferte, precisamente in Germania, Olanda e Francia, l’artista si avvicina al movimento ZERO, fondato da Heinz Mack e Otto Piene. Da quel momento inizia la progettazione, terminata nel 1962, della ZERO house a Milano: una casa con muri in vetro satinato in cui, attraverso luci al neon colorate, viene alterata la percezione dello spazio. Nel 1965, Nanda cura, nello studio di Fontana, la celebre mostra ZERO avantgarde in cui verranno presentati 28 artisti, fra cui Manzoni, Lo Savio e Otto Piene. In quegli anni inizia anche un duraturo sodalizio con Gio Ponti, che durerà dal 1965 al 1968, con cui collaborerà al progetto Casa sotto la foglia a Malo, in provincia di Vicenza. Nel corso della sua lunga carriera, Nanda Vigo organizza e prende parte a moltissime mostre in Italia e all’estero, più di 400. Partecipa alla Triennale di Milano nel 1964 e nel 1973, e alla 40a Biennale di Venezia nel 1982. Cura, nel 1997, la mostra Piero Manzoni - Milano et Mitologia. Nel 1971, Nanda vince l'Award New York Industrial Design per la sua celebre Lampada Golden Gate e, nello stesso anno, si occupa del progetto della casa vacanze di Remo Brindisi, oggi trasformata in casa museo, uno dei suoi lavori più conosciuti. Nel 2018 Nanda Vigo partecipa al progetto Studio Visit. Alcantara-Maxxi Project con l’opera Arch-Arhcology, uno spazio/installazione in cui i visitatori potevano muoversi liberamente, che omaggia l’architetto Paolo Soleri. Nel 2019 è stata organizzata una mostra a lei dedicata, Nanda Vigo. Light Project, che racconta le tappe della sua attività, mettendo in luce la sua visione della realtà. Questo evento rientra fra le mostre che hanno cambiato il modo di guardare all’arte e al design. Per la Triennale di Milano del 2020, Enzo Mari celebra l’artista meneghina attraverso la sua installazione luminosa 16 pesci, che vuole essere una reinterpretazione dell’ultima opera della Vigo
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303274402-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Milano
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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