Soggetti profani

volta

Volta a padiglione impostata su cornicione in stucco, al quale è raccordata mediante foglie d'acanto dorate; membrature in stucco modellato, dorato e dipinto definiscono un lacunare centrale e partizioni minori distribuite lungo il perimetro di quest'ultimo e nell'area di raccordo tra copertura e pareti: il lacunare centrale, di forma ovoidale e privo di decorazione pittorica, è inscritto in una cornice rettangolare; nei quattro spazi angolari risultanti sono ospitate altrettante aquile araldiche ad ali spiegate, in stucco dorato su fondo bianco. All'esterno della cornice rettangolare un secondo profilo è dato dalla successione di trentadue lacunari di forma quadrata, separati da piccole mensole dorate ornate frontalmente da foglia d'acanto: i lacunari (undici su ciascuno dei lati maggiori, cinque su ogni lato minore) ospitano raffigurazioni in stucco bianco su fondo blu/nero. Festoni di frutta e foglie dipinti e dorati ornano gli spazi tra vele e pennacchi, ospitanti, entro ulteriori cornici, raffigurazioni in stucco bianco su fondo blu/nero. Si contano: tre vele per ciascun lato maggiore e due vele per ciascun lato minore (tot. dieci); due pennacchi per ciascun lato maggiore e un pennacchio, di dimensioni maggiori rispetto a quelli dei lati lunghi, per ciascun lato minore

  • OGGETTO volta
  • MATERIA E TECNICA stucco/ modellatura a stampo
    stucco/ doratura
    stucco/ modellatura
    stucco/ pittura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Mantovana
  • ATTRIBUZIONI Bertani Giovanni Battista (attribuito): architetto
    Ligorio, Pirro (1513 (?)-1583): inventore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Complesso Museale di Palazzo Ducale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Ducale/ D, 1, 8/ Camera delle Virtù
  • INDIRIZZO p.zza Sordello, 40; p.zza Paccagnini, 3, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La volta rimanda, nella sua articolata composizione e nella sua lussureggiante decorazione dorata e dipinta, a modelli in parte riconducibili all'eredità di Giulio Romano e, in particolare, all'esempio della volta della camera di Psiche di Palazzo Te, della quale sono riproposti non solo l'impostazione perimetrale (vele corrispondenti a lunette alle pareti), ma anche puntuali elementi decorativi quali le carnose foglie d'acanto dei peducci d'imposta e la successione di piccole mensole lungo il profilo esterno dell'ovale centrale. Rispetto a quel modello, si assiste a un'accentuazione del rilievo plastico, in particolare degli elementi naturalistici (festoni di frutta e foglie), che richiamano la decorazione vegetale dipinta della volta della sala della Mostra, nella palazzina della Rustica (cfr. Bazzotti, Berzaghi 1986, pp. 15-17 e Berzaghi 2003, pp. 223-229, 232 ). L'ovale centrale è oggi privo di decorazione interna; una successione di piccoli lacunari quadrati ornati da stucchi bianchi su fondo blu/nero ne compone il profilo esterno: la stessa tipologia di rilievi, simili a cammei, ritorna nelle vele e nei pennacchi della volta. A gettare luce sul programma iconografico dell'ambiente e, in particolare, sui soggetti che dovevano ornare la volta è la lettera del 14 maggio 1573 con cui Teodoro Sangiorgio, supervisore dei lavori di decorazione dell'appartamento, riferisce al duca Guglielmo le intenzioni di Pirro Ligorio (ASMn, A.G., b. 2589, in Marani 1965, p. 28, p. 34; Tellini Perina 1965, p. 379; Bazzotti, Berzaghi 1986, pp. 13-18): scrive Sangiorgio che “nella camera [Ligorio] dissegnarà q[ue]lle virtù morali che già V[ostra] Ecc[ellenz]a ordinò ma le accompagnarà con diverse historie a proposito et nel mezo della volta farà la musica dissegnata et tutt’all’intorno li camei variati con figure et instrumenti. Et perché di questa già sa la mente di V[ostra] Ecc[ellenz]a incominciarà sin’oggi a farne li dissegni”. Il corretto riferimento alla volta in oggetto di alcuni disegni autografi – conferma dell'esecuzione in prima persona, da parte del napoletano, di invenzioni grafiche destinate all'ambiente –, spetta a L'Occaso (2013). In merito alla raffigurazione prevista nell'ovale centrale lo studioso segnala l'esistenza di tre disegni di formato ovale e all’incirca delle medesime dimensioni (due conservati a Parigi, presso il Département des Art Graphiques del Musèe du Louvre: inv. 9688 e inv. RF 31662; un terzo al Musée des beaux-arts a Orléans, inv. 1609.α), aventi per soggetto gruppi di musicisti entro spazi delimitati da quinte architettoniche. L'Occaso individua, poi, con certezza, in cinque fogli di varia provenienza i disegni preparatori per altrettanti stucchi della volta: tre cammei del lungo fregio di immagini collocato attorno all’ovale centrale e due vele poste in corrispondenza delle lunette centrali delle pareti est ed ovest. Due di essi sono custoditi a Oxford, Christ Church, e raffigurano rispettivamente una coppia di amorini seduti in atto di suonare due diversi strumenti (inv. 824), e un concerto musicale di amorini (inv. 825): entrambi i fogli sono accompagnati da didascalie, secondo una prassi piuttosto consueta nella grafica ligoriana. Un terzo disegno è conservato all’Ashmolean Museum, sempre in Oxford (inv. WA1976.50), e mostra un uomo seduto con strumento ad arco: una piccola pianta selvatica è visibile nella parte destra del foglio. Dell’immagine, già correttamente datata al periodo ferrarese dell’artista, è stata altresì notata la somiglianza stilistica con il disegno di una figura femminile seduta di profilo, caratterizzata da uno strumento ad arco nella destra, un bastone pastorale ritorto nella sinistra, e dalla presenza di un cane ai suoi piedi e di un piccolo organo (ubicazione ignota): un ulteriore disegno preparatorio per uno stucco della camera. Il quinto disegno, infine (ubicazione ignota), consiste nella raffigurazione allegorica dell’Armonia ed è accompagnato dalla parola “Concordia” in didascalia. Le immagini in stucco a rilievo dei singoli “cammei” all'antica accompagnano e commentano dunque lo spazio centrale, riservato a un'originaria raffigurazione allegorica della Musica: i trentadue piccoli lacunari quadrati del perimetro esterno dell'ovale contengono immagini di personaggi, eroi, putti e altre figure in atto di suonare strumenti musicali; le vele e i pennacchi sono riservati a singole figure con attributi o gruppi di figure in composizioni allegoriche e, di queste, le due inserite nei pennacchi maggiori, al centro dei lati nord e sud della volta sono state lette, rispettivamente come la Poesia e l'Ispirazione Poetica (Bazzotti, Berzaghi 1986, p. 17) oppure Apollo che riceve ispirazione da Saturno (Koering 2013, p. 362) e Il Fiume Mincio e Mantova. Le quattro aquile araldiche poste negli spazi angolari risultanti dall'inscrizione dell'ovale centrale nella cornice rettangolare sono commentate da Koering (2013, p. 363) come riferimento al duca Guglielmo, %
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303267677-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Brescia, Cremona e Mantova
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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