Motivi decorativi a girali vegetali

cornicione, 1573 - ca 1574

Fregio corrente, collocato immediatamente sotto l'imposta della volta, delimitato da cornici in stucco dorato entro le quali si sviluppa una decorazione a girali vegetali in stucco bianco. Coppie di figure grottesche affiancano otto riquadri con cornici dorate, di cui quattro, di dimensioni maggiori, sui lati lunghi (due su lato nord; due su lato sud) e quattro, di dimensioni minori, sui lati brevi (due su lato est; due su lato ovest) scandiscono la successione di girali: ognuno reca all'interno l'immagine di un strumento di studio, modellata in stucco bianco. Nella porzione di fregio a girali compresa tra le coppie di riquadri di ciascuna parete (ad eccezione della ovest) si colloca un'aquila posata su libro. Le cornici dorate propongono i seguenti motivi: kyma lesbio continuo rovesciato, perlina, kyma ionico, fusarola e perlina, corda

  • OGGETTO cornicione
  • MATERIA E TECNICA stucco/ modellatura a stampo
    stucco/ doratura
    stucco/ modellatura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Mantovana
  • ATTRIBUZIONI Ligorio, Pirro (1513 (?)-1583): inventore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Complesso Museale di Palazzo Ducale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Ducale/ D, 1, 6/ Studiolo
  • INDIRIZZO p.zza Sordello, 40; p.zza Paccagnini, 3, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE A testimonianza dell'originale progetto decorativo dello studiolo, dedicato all'esaltazione delle scienze (cfr. Bazzotti, Berzaghi 1986, pp. 18; Berzaghi 2003, p. 232; Koering 2013, pp. 364-365), è il fregio in stucco corrente alla base della volta, caratterizzato da girali vegetali abitati da aquile ad ali spiegate e scandito da piccoli riquadri (di dimensioni maggiori sui lati lunghi, minori sui brevi) sostenuti da figure femminili grottesche, all'interno dei quali sono modellati strumenti e oggetti di studio. Partendo dalla parete settentrionale, in senso orario, si riconoscono: una sfera armillare affiancata da un compasso e da un libro; un libro aperto su un libro chiuso; un libro su supporto (?); un libro associato a un compasso (?); un calamaio con penne posato su un libro chiuso; uno scrittoio con penne, calamaio e un piccolo cane (forse l'impresa del cane alano, allusione alla fedeltà); due libri associati a strumenti di misurazione; un libro su supporto (?). Le aquile collocate tra girali, al centro della porzione di fregio compresa tra i riquadri con strumenti di ciascun lato della camera, posano le zampe su libri aperti. I motivi che ornano le cornici dorate si ricollegano a quelli impiegati nella vicina camera delle Virtù, così come i soggetti modellati all'interno dei riquadri del fregio rimandano, per stile ed impostazione, ai singoli strumenti musicali collocati nei piccoli comparti della fascia in stucco del vicino ambiente. L'intervento di Pirro Ligorio, certamente riferito all'invenzione iconografica nel suo complesso, non è immediatamente collegato al fregio in stucco con strumenti scientifici: a differenza della camera delle Virtù, infatti, non sono finora noti disegni autografi preparatori dei soggetti del fregio e L'Occaso (2013, pp. 182-184) ipotizza che l'esecuzione della decorazione in stucco, attribuita dalla critica a plasticatori locali (cfr. Berzaghi 2003, p. 232 e Koering 2013, pp. 364-365) tra i quali, probabilmente, Bartolomeo Conti (notizie 1567-1585), possa essersi basata su progetti di un altro artista (o di altri artisti). Risparmiato dall'occupazione militare durante la Prima Guerra Mondiale ma in grave stato d'abbandono, lo studiolo fu integralmente restaurato tra 1927 e 1931 sotto la direzione di Clinio Cottafavi (cfr. Cottafavi 1931): Arturo Raffaldini, responsabile del restauro pittorico, procedette a un “cauto accompagnamento, a dorature e a finti marmi, degli stucchi e degli intonaci rimessi”. Le operazioni effettuate sul fregio in stucco possono essere dedotte per analogia con quelle descritte, nella stessa relazione, in merito alla camera delle Virtù: alla pulitura seguirono, quasi certamente anche in questo caso, iniezioni di cemento o di impasto di gesso, marmorina e scagliola al fine di fissare eventuali parti in pericolo di crollo. Le cornici dorate furono quindi riprese pittoricamente
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303267679-2
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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