mostra di trifora, elemento d'insieme di Viani, Antonio Maria (attribuito) - bottega Italia nord-orientale (fine/ inizio secc. XVI/ XVII)

mostra di trifora, ca 1595 - ca 1601

Mostra marmorea di triforio, caratterizzato da aperture ad arco a tutto sesto di identico disegno: basamento, base e capitello dei piedritti recano semplici modanature lisce; una mensola è collocata alla sommità dell'arco di ciascuna apertura. Sia in interno che in esterno, i capitelli dei piedritti risultano modanati frontalmente e lateralmente, mentre basamenti e basi degli stessi non recano modanature frontalmente ma solo lateralmente

  • OGGETTO mostra di trifora
  • MATERIA E TECNICA breccia rosa/ scultura
  • MISURE Profondità: 0,70 m
    Altezza: 4,90 m
    Lunghezza: 7,90 m
  • AMBITO CULTURALE Bottega Italia Nord-orientale
  • ATTRIBUZIONI Viani, Antonio Maria (attribuito): architetto
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Complesso Museale di Palazzo Ducale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Ducale/ D, 1, 5/ Loggia del Tasso
  • INDIRIZZO p.zza Sordello, 40; p.zza Paccagnini, 3, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il lato orientale della loggia si apre all'esterno mediante una successione di tre identiche aperture ad arco, dotate di mostra marmorea in marmo rosa. La trasformazione in loggia dell' “anticamera” dell'Appartamento detto del Tasso è successiva ai lavori di epoca guglielmina, e datata al ducato di Vincenzo I Gonzaga, probabilmente sotto la prefettura di Antonio Maria Viani (Valli 2014, pp. 510-512, con bibliografia precedente). Basamenti e basi dei piedritti non sono modanati frontalmente ma definiti, nelle loro partizioni, mediante solchi nel marmo, la cui traccia prosegue sull'intonaco della parete a disegnare basamenti e basi dell'architettura dipinta: l'espediente suggerisce che gli elementi marmorei reali e finti delle pareti della loggia costituiscano un unico momento decorativo, riferibile secondo la critica all'epoca di Vincenzo I Gonzaga. Già Giannantoni (1929, pp. 102-103) annota: “con ogni verosimiglianza all'epoca del duca Vincenzo, ad opera del Viani, furono messe le maestà di marmo alle porte, e le cornici marmoree alle grandi arcate; furon chiuse le nicchie [sulle testate e sulla parete occidentale], e ridipinte le pareti” (cfr. inoltre Bazzotti, Berzaghi 1986, pp. 14-15; Koering 2013, p. 355). Valli (2014, pp. 219-222, 510-512) ricorda che nel 1868 le arcate risultavano tamponate da assi e reti metalliche, rimosse entro il 1876. Cottafavi (1931, p. 90), direttore del restauro della loggia condotto tra 1927 e 1931, annota a proposito della decorazione delle pareti: “la loggia, […], con tutto quel rosso alle pareti, in marmo di Verona, vero in parte, in parte dipinto, è un po' volgare e fors'anche stucchevole, ma è vizio d'origine e non si stimò opportuno toglierlo”. Nel corso degli anni Sessanta del secolo scorso la decorazione plastica e le superfici pittoriche dell'ambiente sono sottoposte a restauro da parte della ditta Assirto Coffani: nonostante le scarne indicazioni in proposito, pare di intuire un'operazione di pulitura del triforio (Valli 2014, p. 511)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303267676-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Brescia, Cremona e Mantova
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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