Elementi decorativi

volta,

Volta a botte decorata da un complesso di cornici in stucco dorato che definiscono scomparti di varia forma; una fascia dipinta con motivo a festoni corre lungo il perimetro della volta e tra gli scomparti. L'area dello scomparto maggiore, al centro, nasce dall'intersezione di un rettangolo e di un'ellisse; quattro conchiglie dorate ne ornano gli angoli; lo affiancano, lungo i lati lunghi della volta, due pannelli istoriati in stucco bianco, di forma rettangolare, e ulteriori scomparti decorativi; ai lati dello scomparto maggiore, verso le due testate, è proposta un'analoga successione di scomparti di forma quasi quadrata (tre) e rettangolare (due): dei primi, due sono caratterizzati da cornici interne circolari, il centrale, contenente un rosone dorato su fondo azzurro entro cornice mistilinea, presenta un'ulteriore cornice interna ed è ornato ai quattro angoli da conchiglie dorate; i due scomparti rettangolari alle estremità della volta sono decorati da piccoli rosoni dorati su fondo azzurro entro cornice romboidale, all'esterno della quale, delimitata da cornice mistilinea, si sviluppa una ricca decorazione dorata a girali. Tra l'uno e l'altro si apre uno scomparto minore decorato agli angoli da piccoli rosoni dorati. %

  • OGGETTO volta
  • MATERIA E TECNICA stucco/ modellatura a stampo
    intonaco/ pittura a fresco
    stucco/ doratura
    stucco/ modellatura
    stucco/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Bertani Giovanni Battista Detto Brizio (ante 1516/ 1576): architetto
    Ligorio, Pirro (1513 (?)-1583): inventore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Complesso Museale di Palazzo Ducale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Ducale/ D, 1, 5/ Loggia del Tasso
  • INDIRIZZO p.zza Sordello, 40; p.zza Paccagnini, 3, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il complesso decorativo della volta risale all'ottavo decennio del XVI secolo: nel maggio 1573 è infatti in corso un confronto, mediato dal conte Teodoro Sangiorgio, tra il duca Guglielmo Gonzaga e l'architetto e antiquario napoletano Pirro Ligorio, chiamato a fornire disegni per la decorazione dell'anticamera, della camera (delle Virtù) e dello studiolo (ASMn, A.G., b. 2589, 13 e 14 maggio 1573, in Bazzotti 1989, p. 27 con bib. precedente; Berzaghi 2003, pp. 230-231). L'artista, che all'epoca rivestiva ruolo di antiquario del duca Alfonso II d'Este nella vicina Ferrara, propone di “fare [nell'anticamera] molte immagini che dissegnino tutto il corso della vitta humana et una figuratione della settimana con li sette pianetti nel circolo in mezzo della volta”: l'esigenza di ottenere una chiara ed efficace lettura del soggetto – nella stessa missiva, indirizzata al duca, Sangiorgio sostiene che, in proposito, “le ho raccomandato che difficilmente vi capirano tante figure ma egli afferma che le governerà in modo che starano bene” – potrebbe aver determinato la realizzazione di sei scomparti minori oltre al centrale, nei quali distribuire i sette pianeti (Koering 2013, pp. 178-180). Del complesso figurativo, si conservano tuttavia solo le quattro scene in stucco a rilievo dei pannelli al centro dei lati maggiori e delle testate della volta, dedicate al corso dell'umanità sulla base della tradizione classica e, in particolare, ispirate al “De rerum natura” di Lucrezio e ad alcuni passi di Vitruvio: sulla testata nord “L'invenzione del fuoco”, sul lato est “La caccia”, sulla testata sud “La battaglia” e sul lato ovest “Apollo inaugura il regno delle arti e della pace” (Carpeggiani 1993, p. 133; Bazzotti, Berzaghi 1986, pp. 14-15; Koering 2013, pp. 355-358). Se il disegno di tali scene, per via documentaria e nel contesto delle recenti scoperte in merito alla decorazione della camera delle Virtù (L'Occaso 2013), spetta a Pirro Ligorio, l'esecuzione è riferibile a maestranze mantovane (Berzaghi 2003, p. 232); L'Occaso (2013, p. 182) propone, tra i possibili stuccatori coinvolti nella decorazione dell'anticamera e dei vicini camerini, il nome di Bartolomeo Conti (notizie 1567-1585). Il significato complessivo della decorazione risiede nell'unità armonica tra evoluzione umana e influsso celeste: il fulcro del programma è rappresentato dal regno di Apollo, guida delle nove Muse, ossia dall'esercizio delle arti – su tutte, la musica – , espressione di armonia interiore e di pace collettiva. Alla musica e alle virtù è infatti dedicata la camera contigua, ai saperi in senso lato e all'esercizio della cultura lo studiolo posto accanto, entrambi accessibili dalla loggia: la funzione di quest'ultima è quindi quella di mediare il passaggio, non solo fisico ma concettuale, dalla dimensione ufficiale a quella riservata, ossia dall'azione all'ozio intellettuale, prerogative del principe nell'esercizio del proprio potere. Durante il restauro diretto tra 1927 e 1931 da Clinio Cottafavi (cfr. Cottafavi 1931), si procedette al consolidamento degli stucchi pericolanti e al rifacimento di quelli mancanti, limitatamente alle porzioni decorative e con il ricorso a calchi; fu ripresa la decorazione pittorica e furono forse realizzate nel corso di questo intervento le nuvole che oggi campeggiano all'interno dello scomparto maggiore e nei sei minori laterali, probabilmente su deboli tracce di decorazione originale. Nel corso degli anni Sessanta del secolo scorso la decorazione plastica e le superfici pittoriche dell'ambiente sono state sottoposte a restauro da parte della ditta Assirto Coffani (Valli 2014, pp. 219-222, 510-512); in alcuni punti si osservano tasselli di pulitura, forse eseguiti nel corso di quest'ultimo intervento. Una notevole caduta di stucco dipinto si è verificata in occasione del sisma di maggio 2012 in corrispondenza del festone dipinto all'incontro tra volta e testata sud, parete sulla quale si è riaperta una profonda fessurazione ad andamento verticale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303267676-3
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Brescia, Cremona e Mantova
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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