Motivi decorativi fitomorfi

soffitto a cassettoni,

Soffitto composto da quaranta cassettoni, distribuiti in dieci file di quattro. Il campo centrale di ogni cassettone è di forma quadrata: al suo interno si colloca un campo ottagonale, sul cui fondo blu scuro si staglia un rosone con pigna centrale dorato; ai quattro angoli risultanti sono collocate quattro rosette dorate su fondo rosso con girali vegetali bianche, alternate a fascette ornamentali con motivo floreale. La cornice che chiude il campo quadrato, recante un motivo dipinto monocromo a girali intrecciati, è ornata da quattro rosette angolari dorate. Le assi perpendicolari del cassettone sono decorate da motivo a girali monocromo; file di fusarole e perline alternate sono disposte all'incontro delle assi e lungo la struttura esterna del cassettone

  • OGGETTO soffitto a cassettoni
  • AMBITO CULTURALE Bottega Mantovana
  • ATTRIBUZIONI Bertani Giovanni Battista Detto Brizio (attribuito): disegnatore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Complesso Museale di Palazzo Ducale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Ducale/ D, 1, 1/ Sala di Manto
  • INDIRIZZO p.zza Sordello, 40; p.zza Paccagnini, 3, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'esecuzione del soffitto è menzionata in una lettera di Baldassare Preti al Duca Guglielmo, nella quale è specificato, a proposito dei lavori in corso nella fabbrica di Castello, che “li marangoni lavorano gagliardamente: vano acomodando la sala grande, il solaro tutto a una fogia, e starà molto bene” (13 novembre 1572, Cottafavi 1936 [1963], p. 22). La messa in opera del soffitto ligneo inaugura i lavori di decorazione della sala, scalati fino al 1580 ca. Spetta a Valli (2014, pp. 214 e ss, pp. 493-495) la puntualizzazione delle fonti riguardanti lo stato di conservazione della copertura tra XIX e XX secolo: nella “Stima abbreviata del valore venale del Palazzo ex Ducale di Mantova”, redatta nel 1876, è specificato che alcuni cassettoni del soffitto mancano del fondo; il “soffitto in legno lavorato e dorato” è detto, come il resto della sala, quasi totalmente perito da Intra (1880, in Ferrari, L'Occaso 2003, p. 190). Nel 1897 l'ingegnere Icilio Bocci fa eseguire una pulizia del soffitto, procedendo al consolidamento di parti pericolanti: spetta a Bocci un “modello di rosettone” di cui Cottafavi fa menzione in una lettera inviata al Ministero dell'Educazione Nazionale il primo giugno 1927, nel corso dei lavori di restauro della sala da lui diretti (Valli 2014, p. 215). La mancanza totale dei rosoni che decoravano i lacunari, già ricordata da Patricolo (1908, p. 31) e da Pacchioni (1921, p. 45), è nuovamente segnalata da Cottafavi (1929), al cui intervento (1926-1927) si devono la messa in sicurezza e la ricostruzione di buona parte della copertura: “il grandioso soffitto, scompartito in 48 [sic] cassettoni profondi un metro e mezzo, era in qualche parte infracidito, in qualche altra aveva perduto ogni traccia della decorazione pittorica, non fine ma certamente di effetto: dei 48 [sic] rosoni uno solo ne restava [il modello approntato da Bocci?] e mancavano per centinaia di metri fusoliere e perliere, nonché rosette e cornici”. Alla sostituzione di “alcune poche travi” segue il ricollocamento degli elementi decorativi: “rosoni, rosette, linee di perline e fusoliere, ed assicelle cadute o già infracidite. I grandi rosoni furono tutti rifatti in tela, gesso e stoppaccio, anche per alleggerirne il peso rendendo meno gravoso lo sforzo del legname di sostegno, sebbene buono tuttora, vecchio ormai di oltre due secoli”. Valli (2014, pp. 216 e ss.) evidenzia ulteriori elementi circa il restauro del soffitto diretto da Cottafavi: “l'imbragatura delle parti cadenti” fu eseguita con “perni passanti in rame”, richiesti in numero “di 1120 perni lunghi”; seguirono la “fornitura e posa in opera di rosoncini in stucco” nel numero di 58 e di altri 40 “rosoncini grandi”; al restauro plastico fece dunque seguito il risarcimento pittorico. Nel 1996 il soffitto è restaurato dalla Ditta Voltolini Diego: come riportato nella scheda tecnica di valutazione (ASoMn, Relazioni di restauro) l'intervento sull'intradosso “ha interessato i punti di maggior degrado operando il fissaggio delle cromie di maggiori dimensioni e in precario equilibrio con Primal AC33 in soluzione. Si é effettuato il controllo statico di fusarole, rosette e rosoni”
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303267673-1
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Brescia, Cremona e Mantova
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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