angeli con oggetti in mano/ angeli raffigurati come bambini/ cherubino

cimasa post 1789 - ante 1825
  • OGGETTO cimasa
  • MATERIA E TECNICA stucco/ doratura
  • ATTRIBUZIONI Gelpi Antonio Detto Vecchio (1740/ 1804): esecutore
    Gelpi Antonio Detto Giovane (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Bergamo (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nei documenti custoditi nell'Archivio di Stato di Bergamo è scritto che Matteo Carnuzio (figlio di Muzio Camuzio) è assunto nel 1789 dai Padri domenicani per rifare e ornare la cappella del Nome di Gesù (II a sinistra) identica a quella dirimpetto di S. Caterina da Siena (II a destra), ma non si accenna alle figure simboliche sedute sopra la cimasa di cui una tiene in mano il cuore ardente e l'altra l'agnello, simboli di Cristo. Se Matteo ha eseguito le figure a stucco della contigua cappella di S. Giuseppe I a sinistra "sullo stile del Sala", come scrive Marenzi, è evidente che le due statue della cimasa della cappella del Nome di Gesù non sono opera sua: i volti, le teste, la capigliatura, le vesti, l'espressione assente e fredda ma nel contempo, elegante le dichiarano opera di mano diversa, orientata verso il gusto del classicismo accademico della fine Settecento/primi Ottocento, il cosiddetto Stile Impero. Presumo che queste due statue a stucco possano essere attribuite ai Gelpi, cioè ad Antonio Gelpi il Vecchio negli ultimi anni della sua attività (muore nel 1804) o piuttosto al nipote e collaboratore Antonio Gelpi il Giovane che visse fino al 1825 circa. Purtroppo di Antonio Gelpi junior si hanno poche notizie: ha lavorato a Bergamo con lo zio nel Duomo (due statue sulla cimasa dell'ancona della II cappella a destra), in S. Bartolomeo (cappella di S. Domenico III a sinistra) e in S. Maria Immacolata delle Grazie (profeti e angeli in stucco scomparsi nella demolizione ottocentesca quando nel 1875 la chiesa venne rifatta e consacrata. Dal Thieme Becker, XIII, Lipsia 1920, p. 373). Anche il conte Carlo Marenzi, sebbene in forma generica e confusa, sembra convenire con questa attribuzione quando scrive nella sua Guida di Bergamo (ms. 1824, ed. 1985, p. 118): "Gli stucchi (dell'ultima cappella della chiesa di S. Bartolomeo) furono ideati ed eseguiti dai fratelli Camuzzi sullo stile del Sala e le statue dal Sig. Antonio Gelpi". In effetti gli stucchi della cappella di S. Giuseppe sono opera di Matteo Camuzio il quale nella cappella del Nome di Gesù eseguì solo le cornici degli affreschi e la decorazione della volta, mentre le statue sopra l'arco della cimasa vanno assegnate come opera dei Gelpi. Poichè la cappella del Nome di Gesù venne danneggiata da infiltrazioni d'acqua, si potrebbe supporre che anche la cimasa e la volta venissero deteriorate tanto da dover fare o rifare qualche decennio dopo le figure in stucco affidandole alla mano di Antonio Gelpi il Giovane
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300202220-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1998
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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