San Carlo Borromeo inginocchiato

dipinto, 1610 - 1620

Dipinto palesemente mutilo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Mantovano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela è di ignota provenienza; emerge dai depositi del Palazzo Ducale pochi anni fa, è inventariata e restaurata nel 1995 e si presenta palesemente mutila. San Carlo Borromeo tiene le mani incrociate al petto ma volge gli occhi in alto, verso la teofania di cui rimane modesta traccia nel piede, credo della Vergine, che emerge da una veste blu. La Madonna era probabilmente seduta, col Bambino in grembo, su una nuvola sostenuta da putti in volo. Non possiamo escludere che sul lato destro della composizione vi fosse un altro o altri santi; sullo sfondo un paesaggio si apre tra rovine, curiosamente brullo e innevato. In alto è stata cucita incongruamente una striscia di tela, proveniente con ogni probabilità da un'altra zona della stessa composizione. Non escludo che il ritaglio sia stato realizzato successivamente all'ingresso del dipinto, intero, in Palazzo Ducale. In tal caso, potrei suggerire tre voci dell'inventario del 1803 da cui il frammento potrebbe provenire. Tra i dipinti non altrimenti identificati, nei quali compariva san Carlo, vi sono infatti una pala proveniente dalle Madri di San Barnaba, "per in piedi rappresentante San Carlo, Beata Vergine col bambino, ed Angeli d'ignoto autore" e priva di misure (n. 44); un'altra dalle Terziarie di San Francesco "di braccia 7 in altezza, e 5½ in larghezza rappresentante la Beata Vergine in alto, San Carlo, due Sante patito" (n. 231); infine "Un quadro alto braccia 6, largo braccia 3 rappresentante San Carlo ed in alto la Beata Vergine" (n. A20). Poco probabile la seconda ipotesi. Ozzola (1949, n. 227; 1953, n. 227) data il dipinto al XVII secolo e lo ritiene di scuola lombarda. La presenza del Borromeo permette di datare la pala non prima del 1610, anno della sua canonizzazione; l'esecuzione del dipinto non dovrebbe comunque cadere - per via d'una morbidezza cromatica ancora cinqucentesca e di un disegno ammanierato, specie nei panneggi - oltre il 1620. L'autore, un artista di abilità certo non eccezionali, è un tardo manierista locale, per quanto ritengo si possa individuare anche qualche legame con la cultura emiliana
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300152487
  • NUMERO D'INVENTARIO Gen. 12616
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2009
    2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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