guerriero
Struttura piramidale culminante in un gruppo plastico con guerriero stante, appoggiato ad un cippo roccioso; sul terreno lo scudo e l'elmo con cimiero. Anteriormente la cassa è rivestita da una mascherina con quadrante fiancheggiato da due riquadri ovali (in marmo). La mascherina si estende verso il basso e lateralmente a formare i due appoggi anteriori a voluta vegetale, raccordati da una fascia con traforo a losanghe, interrotta la centro da un cartiglio con stemma. Decoro a perline sulla ghiera. Una borchia al centro dei due riquadri ovali. Sullo zoccolo della fronte, al centro, un cartiglio a volute vegetali con stemma a croce e tre gigli nei quattro campi, sormontato da un coronamento a pinnacolo all'incrocio di due fronde che incorniciano la parte inferiore del quadrante. Ai lati del cartiglio, un festone a tre serti fioriti pendenti.Montaggio: sono montate a vite le seguenti parti: piume dell'elmo, scudo, spada, foglie sul terreno, mascherina decorativa, festoni a tre serti, stemma, borchie. I due riquadri sono fissati alla mascherina mediante un listello metallico fermato con due viti.Movimento tipo Parigi, diametro 80 mm. Scappamento ad ancora piccola. Pendolo tipico, ma piuttosto corto, con sospensione a filo regolabile attraverso il quadrante [segue in note]
- OGGETTO orologio da mensola
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ doratura/ brunitura
Marmo
METALLO
- AMBITO CULTURALE Manifattura Francese
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ATTRIBUZIONI
Hottot (attivo Seconda Metà Sec. Xix): orologiaio
Sola (attivo Prima Metà Sec. Xix): fornitore
- LOCALIZZAZIONE Castello Ducale
- INDIRIZZO via Principe Tommaso, 22, Agliè (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'esemplare, affiancato fino all'invenario del 1927 ad una coppia di candelieri ora in Sala Gialla (cfr. inv. 1964, nn. 539-540; 0100216293) , rientra nel revival neogotico promosso da Carlo Alberto e ben esemplificato dalla fondazione dell'Armeria Reale e dalla riesumazione del Carosello, tenuto nel 1842 in onore del matrimonio di VIttorio Emanuele e guidato dal fratello Ferdinando duca di Genova. Nell'inventario del 1855 di Agliè è significativamente documentato nella camera d'udienza del duca Ferdinando, dove ben doveva accordarsi con l'orologio a mulino a vento e le figure di impronta troubadour (cfr. A. Paolino, in Orologi negli arredi del Palazzo Reale di Torino e delle residenze sabaude, a cura di G. Brusa, A. Griseri e S. Pinto, catalogo della mostra, Torino 1988, scheda 119, p. 306). La stessa Paolino ricorda l'esistenza di un'altro orologio sormantato da un guerriero crociato dai medesimi caratteri neogotici, anch'esso conservato ad Agliè e fornito dalla ditta Sola, pubblicato in E. Castelnuovo, in Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna : 1773 - 1861, a cura di E. Castelnuovo e di M. Rosci, catalogo della mostra (Torino, Palazzo Reale - Museo Civico d'Arte Antica - Società Promotrice delle Belle Arti, maggio-luglio), Torino 1980, pp. 319-327. Il movimento è l'unico della raccolta sabauda dove il punzone di Hottot non risulta accompagnato da quello dei Japy ed è probabile che al quasi sconosciuto costruttore si debba solo la rifinitura di un movimento grezzo della Giuria francese (cfr. G. Brusa, in Orologi negli arredi del Palazzo Reale di Torino e delle residenze sabaude, a cura di G. Brusa, A. Griseri e S. Pinto, catalogo della mostra, Torino 1988, scheda 119, p. 306)
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100216159
- NUMERO D'INVENTARIO 285
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2010
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- ISCRIZIONI sul verso del riquadro marmoreo sinistro - Monglot - a incisione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0