allegoria della musica e dell'architettura
L'orologio è sormontato da due putti che reggono un festone di fiori e frutta e da un genietto alato. Al centro in quadrante è inserito all'interno di motivi architettonici con ai lati le figure allegoriche della Musica e dell'Architettura. Esso poggia su quattro piedi a scartocci.Montaggio: decorazioni avvitate.Quadrante in ottone dorato con decorazioni a rilievo. Ore in numeri romani in nero verniciati entro scudetti. Lancette a forma di serpente, attorcigliato all'albero centrale. Movimento: diametro 95 mm. Scappamento a caviglie, a riposo, tipo Amant. Pendolo con lente di piombo massiccia. Sospensione a molla insolita con regolazione attraverso il quadrante. Forchetta con regolazione a vite. Bariletti dentati. Partitora di ore e mezze. Durata 8 giorni
- OGGETTO orologio da mensola
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ cesellatura/ doratura
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MISURE
Profondità: 30 cm
Altezza: 85 cm
Larghezza: 60.5 cm
- AMBITO CULTURALE Manifattura Francese
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ATTRIBUZIONI
Pons Honoré (notizie 1807-1858 Ca): orologiaio
Gechter Jean-françois Théodore (1795/ 1844): bronzista
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
- INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli inventari del 1880 e del 1908 riferiscono che l'orologio si trovava nella Sala di Ricevimento di S.M. la Regina, insieme a due vasi in alabastro "a forma di anfora con manico rappresentante un grifone". Secondo Enrico Colle la complessa decorazione che, sull'apparente eclettismo dell'insieme fa prevale tipologie strutturali e dettagli figurativi desunti dall'architettura cinquecentesca francese, può essere messa in relazione con le imprese di ripristino storico o di generale riassetto urbanistico avviate a Parigi dopo la metà del secolo. Il tono monumentale, a detta dello studioso, corrisponde inoltre allo stile degli arredi che si potevano vedere alle esposizioni parigine almeno dal 1855.(cfr. E. Colle, in Orologi negli arredi del Palazzo Reale di Torino e delle residenze sabaude, a cura di G. Brusa, A. Griseri e S. Pinto, catalogo della mostra, Torino 1988, scheda 82, p. 250). Nella stessa scheda, Giuseppe Brusa ricorda che il serpente, simbolo d'eternità, ricorre spesso negli orologi. Probabilmente Hemon (di cui si sa soltanto che fu apprendista nel 1770) preparò il movimento grezzo (blanc) verso il 1820 e poi il Pons lo rifinì più tardi (cfr. G. Brusa, in Ibid., p. 251)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100216019
- NUMERO D'INVENTARIO 6820
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 2010
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- ISCRIZIONI sul retro dell'orologio - 1460 D.C - numeri arabi - a incisione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0