caccia al cervo

dipinto, ca 1640 - ca 1660

Il dipinto presenta una cornice in legno intagliato, verniciato di colore giallo e dorato priva di elementi decorativi. Raffigura un cane levriero all'inseguimento di un cervo in fuga verso destra con cacciatori a cavallo sulla sinistra

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 71
    Larghezza: 88
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Castello Ducale
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Non è nota la committenza del dipinto nè quando sia entrato a fare parte delle collezioni del castello. L'iscrizione presente sul retro della tela (".. TO DA MONSU DI DRUEN.. ") induce ad ipotizzare la provenienza da committenza diversa da quella ducale o della famiglia San Martino d'Agliè, prima proprietaria dell'edificio. Il dipinto ritrae una scena di caccia, con in primo piano un cane levriero che rincorre un daino e alcuni cacciatori sullo sfondo, la cui cultura figurativa di riferimento sembra essere quella olandese. Un confronto più specifico potrebbe essere effettuato con alcune opere di Frans Snyders, nato ad Anversa l'11 novembre 1579 e morto ivi il 19 agosto 1657 (cfr. bibliografia). L'allievo di Peeter Breughel, che venne in Italia nel 1608 e rientrò in patria da Milano l'anno successivo, ebbe un grande successo come pittore di nature morte e di soggetti venatori. Celebri sono le sue scene di lotte tra animali, in particolare quelle rappresentanti la caccia al cinghiale (un esemplare autografo si trova oggi in deposito alla Camera dei Deputati ed uno di bottega, entrambi appartenuti alla collezione Torlonia, è andato alla Presidenza del Consiglio) e al cervo. Data l'assenza di altri dipinti ritenuti autografi di Sanyders in Piemonte, si propende per ritenere la tela l'opera di un maestro olandese (forse uno di quelli documentati in cantieri decorativi e collezioni presenti sul territorio, in particolare in Galleria Sabauda) o la riproposizione di tematiche nordiche da parte di un pittore locale che scelse un soggetto allora in voga nelle corti nord-europee, più vicine al Piemonte dopo le nozze bavaresi del 1650 di Enrichetta Adelaide, figlia di Vittorio Amedeo I e Maria Cristina di Francia, a sua volta in sintonia con il gusto di Filippo d'Agliè
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100199051
  • NUMERO D'INVENTARIO 243
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Complesso Monumentale del Castello Ducale, Giardino e Parco d'Agliè
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • ISCRIZIONI retro, cornice, in basso a sinistra - 1257 su etichetta rettangolare in materiale plastico rosso - corsivo - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - ca 1640 - ca 1660

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE