Ritratto di Santa Lechi. Ritratto di donna

dipinto ca. 1739 - ca. 1739

Il ritratto della giovane donna costituisce uno dei capolavori di Giacomo Ceruti riuniti da Luigi Lechi nella propria collezione. La gentildonna immortalata nel dipinto è da identificare con Santa Lechi, figlia primogenita nata nel 1722 da Pietro Lechi e Francesca Maccarinelli, e quindi sorella di Angelo, diventata monaca nel 1740 con il nome di Maria Gertrude. Nell'opera in esame la giovane, che indossa un elegante abito a motivi floreali e il fisciù sulle spalle, Ceruti opta per una messa in scena articolata, allestendo con la balconata, la colonna e il tendaggio, un vero e proprio fondale architettonico.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Ceruti, Giacomo Detto Il Pitocchetto (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Sistema Museale Montichiari Musei
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Tabarino
  • INDIRIZZO Piazza Teatro, 23, Montichiari (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La vicenda critica del dipinto presenta qualche punto di contatto con quella che interessa il ritratto dell'abate Angelo Lechi, a sua volta da sempre appartenuto alle raccolte della famiglia Lechi e del quale può essere considerato un "pendant", sia per la forma che per le dimensioni. Entrambe le tele, celate per circa due secoli nelle dimore della nobile casata, sono esposte per la prima volta nel 1935 come opere di pittore ignoto, ma vengono ben presto riconosciute come lavori di Giacomo Ceruti, attribuzione finora più messa in discussione. Il ritratto è senza dubbio antecedente al 1740, quando la giovane prende i voti presso le agostiniane del convento di S. Maria Maddalena a Brescia. L'esecuzione della tela deve quindi essere circoscritta nella seconda metà degli anni Trenta, quando l'artista è documentato in Veneto: nel 1736 a Venezia e quindi a Padova, dove risiede dal 1737 al 1739. A questo momento potrebbe risalire anche il ritratto della giovane Santa, che pur mostrando rapporti con la produzione ritrattistica giovanile, presenta un impaginato arioso simile a quello presente nelle effigi dei coniugi Livelli (1739), tra le prime prove dell'influenza esercitata su Ceruti ritrattista dalla contemporanea pittura veneziana.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Fondazione Civiltà Bresciana
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2014||2014
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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