combattimento tra Ettore e Achille

arazzo, ca 1650 - ca 1674

La bordura presenta ai lati due canefore maschili probabilmente raffiguranti divinità reggenti un architrave da cui pendono due festoni di fogliame su cui poggiano puttini alati a figura intera; al centro la cartella con iscrizione. Il lato basso, alle cui estremità poggiano le basi delle mensole che reggono le canefore, è decorato con cornucopie da cui escono fogliame e piccoli rapaci in lotta. Tra la scena centrale e la bordura non esiste cesura: le statue di sostegno sembrano introdurre alla rappresentazione, fungendo così da proscenio. Fodera originale. L'arazzo rappresenta in piano arretrato una scena di lotta con Achille che colpisce con la lancia Ettore in ginocchio. Sopra di loro in volo la dea Minerva con la civetta. Sullo sfondo una porta ad arco sormontato da torrette con guerrieri e cavalli. Colori sbiaditi, prevalenti blu, beige, verde e marrone. Sospensione a cordicella (rimossa nel 1988)

  • OGGETTO arazzo
  • MATERIA E TECNICA lana/ arazzo
    filo di seta
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Di Bruxelles
  • ATTRIBUZIONI Rubens Pieter Paul (1577/ 1640): esecutore cartone
    Van Der Strecken Geraert (notizie 1647/ 1677): esecutore modello
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Ideatore dei modelli della Storia di Achille fu Rubens (forse su suggerimento del suocero Daniel Fourment) (cfr. VIALE FERRERO, 1952, 1960); a lui si devono almeno otto soggetti (sette dei quali conservati nel Museo Boymans di Rotterdam) più volte replicati in vari ateliers, altri soggetti furono aggiunti successivamente da Jacob Jordaens; attualmente ne sono infatti riconoscibili undici. I sei panni della Storia di Achille conservati a Torino non sono tra loro omogenei, sia per i caratteri stilistici che per l'inquadramento delle scene. "La collera", "Il combattimento" e "Le nozze", con l'inquadramento progettato da Rubens, si avvicinano stilisticamente ad una serie conservata nel Museum of Fine Arts di Boston. Quest'ultima serie, contrariamente a quella di Torino, è intessuta con fili d'argento e oro e quindi non si può supporre che tutti questi arazzi facessero parte di uno stesso gruppo anche se non sono marcati dagli stessi arazzieri: Leefdael e Van den Strecken. Nella serie di Boston compaiono entrambi; nel combattimento di Ettore e Achille invece risulta solo Van den Strecken, anche se non è da escludere che la firma di Leefdael comparisse su "La collera" di Palazzo Reale di cui si conserva solo la parte centrale. La datazione del 1655-69 proposta per il gruppo di Storie di Achille di Bruxelles può essere considerata approssimativamente valida anche per "La morte di Achille, "Teti che presenta il figlio al tempio" e "L'Educazione di Achille", ossia parte della serie pervenuta nelle collezioni sabaude prima del 1664/5, data delle nozze tra Carlo Emanuele II e Giovanna Battista di Savoia Nemours in occasione delle quali fu forse acquistato il pezzo "Le nozze di Peleo e Teti", come induce a supporre l'iconografia inconsueta per le Storie di Achille. Tredici anni prima di questo matrimonio (1651), ne era avvenuto però un altro, quello della sorella di Carlo Emanuele, Adelaide; per celebrare tale avvenimento si rappresentò un balletto sul tema dell'educazione di Achille e delle Nereidi, allusivo all'educazione del giovane duca e delle sue sorelle (TELLUCCINI, 1928, p. 69). Essendo incerta la data di acquisizione di questi arazzi, anche la loro originaria collocazione oscilla tra Palazzo Madama e Palazzo Reale. Serie acquistata nel 1763 dal conte di Viry, ambasciatore del Regno di Sardegna a Londra (H. GOBEL, Vandteppiche, Leipzig, 1923, vol I, appendice, p. 5; M CRICK-KUNTZINGER, La tenture d'Achille d'apres Rubens ed les tapissiers Jean et François Raes, in "Bulletin des Musées Royaux d'Arte et d'Histoire, Bruxelles 1934, n. I, pp. 8-10, n. III, pp. 70-71; M. CRICK-KUNTZIGER, Les cartons de Jordaens au Musée du Louvre et leurs traductions en tapisseries, in "Annales de la Societé Royale d'Archeologie de Bruxelles", Bruxelles 1938, p. 16; M. CRICK-KUNTZIGER, Les tapisserie de François Raes, in "Bulletin des Museé Royaux d'Art ed d'Histoire", Bruxelles 1939, pp. 142-144, foto 12, p. 143; M. VIALE FERRERO, Arazzi, in "Arazzi e tappeti antichi", Torino 1952, p. 34; R. A. D'HULST, Jordaens and his early activities in the field of tapestry, in "The Art Quartely, 1956, vol. XIX, n. III, pp. 237-254; M. VIALE FERRERO, Tapisseries rubeniennes et jordanesque à Turin, in "Artes textiles", III, 1956, pp. 67-71; M. VIALE FERRERO, "Essay de reconstitution idéale des collections de tapisserie ayant appartenu à la maison de Savoie au XVII° et XVIII° siécle, in "Het Herfsttij van der Vlaamse tapijkunst", Brussel 1960, pp. 277-278; M. VIALE FERRERO, Gli Arazzi, Milano 1966, Elite, p. 94, tav. 42, p. 99)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100171827
  • NUMERO D'INVENTARIO 5089
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
    2016
  • ISCRIZIONI in alto, al centro, cartella - HECTOR A CONGRESSUS / CERTAMINE VICIT / ACHILLES - stampatello - a penna/ nero -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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