I quattro filosofi. Autoritratto di Peter Paul Rubens col fratello Philipp, Juste Lipse e Jan Woverius

dipinto 1600 - 1699

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Rubens Pieter Paul (1577/ 1640)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria degli Uffizi
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo degli Uffizi
  • INDIRIZZO Piazzale degli Uffizi, 6, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'origine del dipinto è sconosciuta. Compare nella veduta ideale della tri buna degli Uffizi dipinta da J. Zoffany nel 1772 (Hampton Court; cfr. O. H illard 1966, p.12). Alla fine del XVII secolo si trovava a Palazzo Pitti: fu tolta dai commissari francesi nel marzo o nel aprile del 1799 e traspor tato a Parigi. Il 2 gennaio 1800, Louvre esp. 1800, n. 119; 1802, n. 61; 1 803, n. 53; 1804, n. 1034; Museè Napolèon, Neties, n. 338. Recuperata Pari gi nel 1815 (ASGF, filza XL 1816, n.48). Recuperata con i monumenti di bel le arti trasportati dalla Toscana alla Francia nell'anno 1799 in poi. "Pro cesso verbale della Venere de'Medici, di quadri delle Real Palazzo Pitti n ello Stato dove si trovano prima di procederete all'incessatura dei medesi mi (2 ottobre 1815, a cura di Karcher e Canova)": "I quattro filosofi di R ubens in tavola dal colore subollito e molto alzato, è crettato specialmen te negli abiti neri e altri e arrotato nei dintorni ove copriva la cornice . Il dipinto rappresenta, da sinistra a destra Pietro Paolo Rubens, il fra tello Filippo, e gli umanisti Juste Lipse e Jan woverius. Nello sfondo al centro vi era un paesaggio con rovine del Palatino e la chiesa di San Teod oro a Roma. A destra in una nicchia, il busto detto di Seneca e a sinistra della nicchia un vaso di fiori con quattro tulipani: due aperti e due in boccio. Il dipinto è conosciuto anche come Juste Lipse e i suoi allievi. W . Prinz ha dedicato recentemente uno studio esauriente all'iconografia del dipinto e alle sue fonti a cui adesso ci riferiamo per gli argomenti prin cipali svolti in questa sede. Il busto di Seneca compare nel dipinto perch é aveva dedicato al filosofo numerosi saggi. Nel suo soggiorno a Roma, tra il 1568 e 1577, aveva incontrato Fulvio Orsini, il bibliotecario del card inale Farnese. L'origine dell'identificazione del busto antico con Seneca sembra rifarsi all'esemplare di proprietà di Fulvio Orsini a Roma, che ven ne incisa da Th. Galle. È possibile quindi che sia stato l'erudito italian o, d'accordo con Juste Lipse, a riconoscere nei tratti del busto di Roma, che aveva forse visto al più tardi nel 1605, durante il soggiorno in quest a città con il fratello Filippo. Acquistò anzi una copia del busto Orsini che diventò una delle opere più famose della sua collezione, fatto documen tato nella lettera indirizzata da Peirese a Gevantius il 17 gennaio 1620. Il busto fu inciso nel 1615 sul frontespizio dell'edizione completa delle opere di Seneca, e poi nel 1638 da L. Vorsterman. H. G. Evers 1942, p. 93 , pensava che il busto figurasse nella porta dello studio nell'incisione d i Harrewijn del 1648, che rappresentava la Casa di Rubens, ma l'ipotesi no n è accettata. La presenza del busto di Seneca consente di dare un'ipotesi meno storica del dipinto che oppone la forza morale ai vizi di un'epoca. Dei quattro personaggi, due erano morti: il fratello di Rubens Filippo, ne l 1611, e il suo maestro Juste Lipse nel 1606. Per l'immagine di quest'ult imo, Rubens si servì di un ritratto di Abraham Janssens, conosciuto attrav erso l'incisione di Pieter de Jode. Egli riprese il suo busto come un ritr atto destinato alla famiglia Moretus (Anversa, Museo Moretus; A. M. Beryer , 1939- 1940, pp. 1-71; H. Bouchery, 1941, pp. 279- 283). L' effige di Fi lippo Rubens si trova in un ritratto nella collezione Hollistecher di Berl ino. In ritratto di Woverius corrispondere ad un disegno dell'Albertina di Vienna (esp. Vienna, 1977, p. 6, n.3). E' anche ripreso in un ritratto gi à nella collezione d'Arenber a Bruxelles (Bruxelles, 1910, n.411 bis; H. F ierens- Gevaert, 1913, tav. V), oggi riconosciuto come una ripetizione dei Quattro filosofi. Il cane in primo piano è stato identificato da W. Prinz come Mopsulus, uno dei tre cani di Woverius. Il senso generale dell'opera è dato dai tulipani alla sinistra del busto di Seneca: l'omaggio di due v iventi per i cari scomparsi. Un particolare merita di essere osservato, qu ello cioè del paesaggio romano sullo sfondo del dipinto che ritroviamo usa to nel modello per la prima versione della pala d'altare di Santa Maria in Vallicella a Roma (Berlino, Ghemaldegalerie), trattato però in maniera pi ù abbozzata. Lo stesso motivo ripreso più tardi in un dipinto del Louvre, detto il 'Paesaggio con le rovine del Palatino', n. 2119, a proposito del quale esiste un disegno di dubbia attribuzione all'Albertina di Vienna (es p. Vienna, 1977, p. 172, n. 73) e un'incisione di Scelte a Boswert (Bodart , 1977, p. 52, n. 77). Nel dipinto di Firenze, il particolare assume un si gnificato di omaggio alla latinità. La datazione generalmente accettata, c olloca il dipinto verso il 1611-1612, poco dopo la morte di Filippo Rubens . L'opera è una fra le più famose del maestro e non stupisce quindi che se ne conoscono numerose versioni. P. Fierens, 1942, nel pubblico una inedit a di una collezione privata belga altre sono conservate presso il Museo de lle Belle Arti di Nancy, su tela (catalogo 1909, p. 99, n. 283)....cont
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900129505
  • NUMERO D'INVENTARIO Palatina 85
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2024
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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