CANDELABRO D'ALTARE - A UN BRACCIO, serie - produzione piemontese (seconda metà sec. XVIII)

candelabro d'altare a un braccio, post 1750 - ante 1799

Piede formato da tre foglie di acanto stilizzate, terminanti a ricciolo. Nella parte superiore di ciascuna di esse, una testina angelica alata scolpita a tutto tondo. Elemento di raccordo con il fusto a tronco di piramide ornato da un festone di foglie e bacche, nella zona mediana, e sormontato, in corrispondenza degli spigoli, da ali stilizzate. Un grosso nodo ad anfora è posto alla base del fusto; esso è ornato, inferiormente, da collarino perlinato e valva di conchiglia; fascia centrale baccellata ed affiancata da girali vegetali; collarino superiore dentellato. La porzione ulteriore del fusto, di forma allungata, è ornata da foglie di acanto e da un filare di fogliette di alloro appaiate. Piattello, in metallo argentato, a sezione esagonale con fascia inferiore ornata da foglie di alloro trattenute da nastri. Porta candela cilindrico e liscio in metallo argentato.||Solamente la faccia anteriore è argentata e scolpita. Il retro è solamente sbozzato e verniciato in grigio

  • OGGETTO candelabro d'altare a un braccio
  • MATERIA E TECNICA legno/ argentatura
    legno, intaglio
    legno/ scultura
    legno/ verniciatura
    metallo/ argentatura
    metallo/ fusione
  • AMBITO CULTURALE Produzione Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La serie, proprio per l'elevato numero di esemplari, è chiaramente riconoscibile nella descrizione dell'inventario del 1821; non figura, invece, negli inventari compilati alla fine dell'Ottocento/inizio Novecento, tesi a rilevare esclusivamente le suppellettili sacre realizzate in materiali preziosi, mentre è ricordata nell'ultimo, risalente al 1966. Pur in assenza di certezze documentarie, si noti che lo scultore Biagio Ferrero (notizie nella seconda metà del XVII secolo), genero dello scultore di corte Giovanni Battista Bernero (Cavallerleone, 1735 - Torino, 1796), nel 1794 ricevette L. 672 per la realizzazione di 28 candelieri in legno intagliato, scolpito ed argentato. Ad un'analisi stilistica, la serie presenta caretteristiche ascrivibili agli ultimi decenni del XVIII secolo, quali il decoro del fusto con foglie di alloro stilizzate o le stesse, composte in festone, presenti nel piede, ed un generale allungamento ed irrigidimento della linea; tuttavia, permangono elementi ancora riferibili ad una cultura rocailles, quali la valva di conchiglia in corrispondenza del nodo del fusto, oppure il piede poggiante su tre riccioli ornati da testine angeliche; si vedano alcuni esemplari di produzione piemontese, datati al XVIII secolo, di cui una serie già di proprietà dei fratelli Vacca e l'altra conservata presso la chiesa di S. Martino di Rivoli, cfr. A. Midana, L'arte del legno in Piemonte nel Sei e Settecento, Torino, s.d., nn. 438-439. Tali caratteristiche sono riscontrabili in una larga quantità di esemplari, non necessariamente di produzione piemontese, dato il diffondersi a livello internazionale, sia degli stilemi rocailles che di quelli neoclassici nel corso del Settecento, grazie anche alla divulgazione di modelli a mezzo di tavole incise. Si osservi, pertanto, per un confronto, una serie di candelieri di ignoto intagliatore piacentino, cfr. P. Ceschi Lavagetto (a cura di), Il Museo della Collegiata di Castell'Arquato, Piacenza, 1994, p. 169, n. 5
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087871-0
  • NUMERO D'INVENTARIO da 2290 a 2313
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1750 - ante 1799

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE