San Giorgio e il drago

statua, post 1600 - ante 1649

la statua, in legno policromo, raffigura San Giorgio ai cui piedi è disteso il drago trafitto. La figura scarna del Santo, con barba e lunghi capelli castani, lo sguardo ispirato rivolto verso l'alto, è vestita di una cotta colore grigio-ferro e d'un mantello rosso; ai piedi porta calzari gialli che arrivano a metà polpaccio. Con la destra impugna la lancia, la sinistra è poggiata sulla spada. Dietro ai suoi piedi si trova riverso un piccolo drago dalle fauci spalancate, dipinto di verde

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA legno/ scultura/ intaglio/ pittura
  • MISURE Altezza: 150
    Larghezza: 50
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Chieri (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sul gruppo ligneo con San Giorgio e il drago che orna una nicchia sopra all'altare della cappella dedicata al Santo, non è stata reperita nell'Archivio Parrocchiale alcuna notizia; né vengono in aiuto le ofnti scritte e neppure quelle recenti del Valimberti (B. Valimberti, Spunti storico-religiosi sopra la città di Chieri. vol. II. Chiesa Parrocchiale Urbana di San Giorgio, s.l. s.d. rimasto in unica copia allo stato di bozza), che non riporta nulla sul gruppo ligneo, ricordando invece la presenza sopra l'altare della cappella di una tela, sempre raffigurante San Giorgio, donata dalla città di Chieri nel 1838 ed ora conservata nella sacrestia della chiesa. È difficile precisare il momento in cui il culto di San Giorgio passò nell'altare maggiore di questa cappella, dedicata in passato ala Vergine delle Grazie; si tratta comunque di un dipinto abbastanza pessimo, in quanto ancora il Bosio, nel suo testo sulle chiese di Chieri del 1880, ricorda la presenza nella cappella della statua della Vergine delle Grazie (cfr. A. Bosio, Memorie storiche-religiose e di belle arti del Duomo e delle altre Chiese di Chieri, Torino, 1880). Tornando al gruppo con San Giorgio e il drago, è da sottolineare l'intenso patetismo di tipo controriformato della figura del Santo, evidente soprattutto nell'accentuazione descrittiva dei caratteri della testa, resa con un linguaggio tra il drammatico ed il sentimentale, e nella figura sottile, della posa un pò languida percorsa da un leggero ritmo serpentino di stampo ancora manieristico: elementi che rendono consistente l'ipotesi di una datazione alla prima metà del secolo XVII. L'ignoto artista che la scolpisce oscilla qui tra un linguaggio consapevole, evidente ad esempio nella resa anatomicamente puntuale delle mani e delle gambe nude che spuntano sotto la cotta, ed ingenuità arcaistiche di tono, come nel drago, dall'aspetto più patetico che feroce, e in quella lancia dal corpo cilindrico, quasi si trattasse di un bastone, e dall'impugnatura massiccia che enfatizza ed appesantisce un elemento stilisticamente trascritto. Per confronti si veda (cfr. G. Gentile, Scultura e apparati liturgici, in AA.VV., Per i quattrocento anni della "Misericordia" 1579-1979, Cavallermaggiore, 1980)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034135
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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