ancona, opera isolata di Tiberino Bartolomeo (metà sec. XVII)

ancona, 1654 - 1654

L'opera è interamente realizzata in legno dorato; è impostata architettonicamente con forma piramidale, presenta una successione di ordini minutamente decorati e ricchi di figure e scene. La predella alterna tabelle e scene a bassorilievo; nell'ordine successivo, una serie di telamoni. Un'altra fascia decorativa a tabelle di varie misure prepara scenograficamente a due gallerie (in cui un tempo erano statuine di santi) seguite da nicchie e tabelle. Lo stesso schema è ripetuto in piccolo nell'ordine superiore dove, in una loggia sul lato posteriore, è ancora visibile una statuetta ritraente un vescovo. Il coronamento è costituito da una cupola in stile rinascimentale. Al centro della fascia inferiore è presente un tabernacolo sulla cui portina è intagliata una Pietà; al di sopra, una piccola gradinata sovrastata da un arcone cassettonato

  • OGGETTO ancona
  • MATERIA E TECNICA legno/ scultura/ intaglio/ doratura/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Tiberino Bartolomeo (1584 Ca./ 1654)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Teonesto
  • INDIRIZZO Via del Collegio, 21, Masserano (BI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera appare citata in tutte le guide del biellese (P. Torrione - V. Crovella, Il biellese, Biella 1963, p. 297); Roccavilla (L'arte nel biellese, Biella 1905, pp. 83-85) denuncia come già mancanti le statuette delle gallerie ed attribuisce l'opera al XVI secolo; Fontanella (Biella e il biellese, Biella 1969, p. 248), invece, ne sposta la fattura al 1654, fornendo anche il nome dell'autore. L'intervento più aggiornato risulta il saggio di Edoardo Villata sugli altari lignei in area biellese, uscito nell'inverno del 2004 (E. Villata, Opus Bugellense. Generalità della decorazione lignea nel biellese, in V. Natale (a cura di), Arti figurative a Biella e a Vercelli. il Seicento e il Settecento, Biella 2004, pp. 89-106): in questa occasione viene fatto il punto sugli studi susseguitisi negli anni che hanno riguardato l'imponente ancona lignea e viene ribadita l'attribuzione a Bartolomeo Tiberino (o Terebinto). L'artsta, forse milanese per nascita e per formazione, aveva saputo costruirsi una carriera come scultore (arrivando a lavorare, nel 1641, per il Sacro Monte d'Orta) e come intagliatore lungo la Riviera d'Orta e il Lago Maggiore. L'affermazione in territorio biellese arriva al termine della sua attività (non abbiamo più sue notizie dopo il 1654) ed anche il tipo di altare qui eseguito non è quello prediletto dalla sua produzione. Va ricordato come l'altare, realizzato nel 1654 per la parrocchiale di Masserano, sia stato trasportato nella chiesa di San Teonesto prima (dove viene schedato nel 1977) e presso il Palazzo ferrero Fieschi poi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100010941
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1977
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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