Madonna del Rosario

gruppo scultoreo 1625 - 1649

Basamento esagonale con cartelle su due lati e testa di cherubo al centro. Basamento a forma di nuvole con teste di cherubo. Al di sopra il gruppo della Madonna con Bambino, avvolta in un manto dorato e blu con foglie oro, un velo color argento. Sopra le teste di Madonna e Bambino sono due corone dorate

  • OGGETTO gruppo scultoreo
  • MATERIA E TECNICA latta/ doratura
    legno/ intaglio/ pittura/ doratura
  • MISURE Altezza: 167
  • ATTRIBUZIONI Tiberino Bartolomeo (1584 Ca./ 1654): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Bolzano Novarese (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La statua con la Madonna e il Bambino coincide verosimilmente con quella citata nella cappella nell'inventario del 1659, mentre non ha sicuramente nulla a che vedere con l'immagine "fatta di legno indorato" che il Taverna nel 1617 vedeva sullo stesso altare in occasione della sua ricognizione pastorale. La scultura in esame è infatti ascrivibile all'intagliatore Bartolomeo Tiberino, risiedente ad Arona, ove teneva un avviato laboratorio nel campo del legno. Non conosciamo i tempi della sua esecuzione, ma è presumibile debbano collocarsi nel secondo quarto del Seicento, un'epoca di grande operosità dello scultore nel Cusio.Tra le opere di maggiore importanza da lui realizzate in questo territorio in tale contesto cronologico si devono ricordare il complesso ligneo dell'oratorio di San Giuseppe di Vacciago e l'ancona ora ubicata nel coro della stessa parrocchiale di Bolzano.; La statua qui presente realizza il medesimo modello messo in atto a Dormelletto nel 1629, fortemente classico nell'impianto e nell'atteggiarsi matronale della Madonna. Nel gruppo in esame differisce in parte la posa del bambino, che presenta la gamba sinistra accavallata a quella destra, mentre appare identico il gesto delle due mani rispettivamente benedicente e reggente il globo crocifero. Analogo atteggiamento mostra il Bambino nel gruppo statuario di san Maurizio della Costa, recentemente riferito con ragione allo stesso Tiberino, seppure in quel caso la figura della Vergine appaia più simile a quella di Bogogno, ancora della sua mano e documentata al 1627. Le corone di latta dorata, ubicate sul capo delle due immagini, sono ottocentesche
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100198463
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2001
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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