Ràsta (vaso, bene semplice)

XX seconda metà

Vaso con ampia bocca dall’andatura irregolare, spalla arrotondata e ventre lievemente rastremato con motivi decorativi incisi

  • OGGETTO vaso
  • MATERIA E TECNICA ARGILLA
    essiccatura
    cottura
    modellatura a mano
    tornitura
  • MISURE Circonferenza: 33 cm
    Altezza: 12,4 cm
  • CLASSIFICAZIONE ARREDI E SUPPELLETTILI/ CONTENITORI, RECIPIENTI E OGGETTI DI USO DOMESTICO
  • ATTRIBUZIONI Autore Ignoto (bottega)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Autore Ignoto (bottega)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo civico del Mare, dell'Agricoltura e delle Migrazioni
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Chiriàci
  • INDIRIZZO Via XX Settembre, CARIATI (CS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Fonti storiche attestano che fin dal VII secolo a. C. i Sibariti importavano ceramiche dalle regioni elleniche dell’Attica e dall’Asia Minore; successivamente impiantarono in Magna Grecia, e quindi anche nella zona di Cariati, una propria produzione, analoga a quella introdotta dalla madre patria. L’arte praticata dai ceramisti locali perse, col tempo, i raffinati motivi decorativi e, pur mantenendo l’eleganza delle forme, acquistò semplicità e funzionalità nell’uso domestico, con la produzione di recipienti destinati per lo più alla conservazione dei cibi. Cariati così divenne “città nota per i suoi vasi”, come, secondo il racconto storico, ebbe a definirla il monaco Epifanio, collaboratore di Cassiodoro. E questa fama le fu riconosciuta per secoli. Le botteghe dei vasai cariatesi, i quali esportavano dappertutto gli oggetti fabbricati, furono particolarmente numerose nel Cinquecento fino a circa agli anni Trenta del Novecento; l'azione produttiva dei maestri #vucalari# (dal nome dei #vucali#, recipienti in terracotta fabbricati per contenere l'acqua da bere), conferì vitalità all’omonimo rione, oggi indicato come Via Como o “Carrera”, situato tra il centro storico e il borgo marinaro. Una brusca interruzione dell’arte si è registrata a partire dal secondo cinquantennio del Novecento, con l’esodo migratorio verso la Germania, ma anche per mancanza di materia prima, poiché l’area del paese da cui si estraeva la creta di migliore qualità è stata quasi totalmente edificata. Fino ad allora c’erano una ventina di famiglie attive nel settore, intorno a cui orbitavano operai che estraevano l’argilla dalla cava, trasportatori, raccoglitori di legna, venditori, ecc. Oggi, col pensionamento dell’ultimo vasaio, Il maestro Leonardo De Dominicis, discendente di molte generazioni di #vucalari#, l’arte può considerarsi estinta. Il padre Cataldo, che ha praticato l’arte da bambino a tarda età, fino agli anni Settanta del Novecento, è stato uno dei maestri più noti, con Leonardo Lorecchio, altro valente artigiano di tradizione (Scorpiniti 2002)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Beni demoetnoantropologici materiali
  • FUNZIONE E MODALITÀ D'USO contenere piante
    Il vaso si usava posizionato all'interno della casa e riempito d'acqua per infialarci fiori freschi come funzione ornamentale
  • CRONOLOGIA D'USO XX seconda metà
  • AUTORE DELLA FOTOGRAFIA Colonna, Serena Rita
    Colonna, Serena, Rita
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800178515
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Cosenza
  • ENTE SCHEDATORE Comune di Cariati
  • DATA DI COMPILAZIONE 2024
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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