centro storico, collinare, difensivo, Cariati (ca IX-X)

CARIATI, IX-X ca

AMBITO DI CONTESTO PDA: Fascia Costiera Crosia-Cariati CARATTERIZZAZIONE DEL TERRITORIO: Cariati si colloca su un colle in vista del mare, al centro del tratto di costa compreso tra Capo Trionto e Punta Alice. La morfologia del territorio di Cariati è caratterizzata nel settore più prossimo alla costa, da una fascia collinare molto dolce ed ondulata, mentre nell’interno il paesaggio si presenta aspro con quote che raggiungono i 429 m. sul livello del mare, e inciso da diversi piccoli corsi d’acqua. CARATTERI IDROGEOLOGICI: Il territorio di Cariati è lambito, all’estremo sud-est, dal torrente Fiume Nicà, che è il corso d’acqua di maggiore consistenza della zona, con carattere stagionale, che ricalca con il suo corso il confine tra le provincie di Cosenza e Crotone. Esso è interessato, inoltre, da una serie di torrentelli che ne caratterizzano la sua fisionomia, che scorrendo in direzione nord-est, sfociano direttamente nel mare Jonio. PAESAGGIO URBANO: il torrione Spezieria rappresenta un panoramico belvedere da cui lo sguardo spazia su tutta la costa. Un angolo interessante del centro storico è il Rione Valle, con le sue caratteristiche viuzze ripide che scendono verso la parte più bassa del paese: qui si trova il suggestivo Torrione Valle, dal quale si gode la vista sul mare e sull’abitato. Molto suggestiva è la Piazzetta G. Marconi, meglio nota come il Ponte, dalla quale si gode una bella vista della cinta muraria e dei Torrioni, ed un ampio panorama di Cariati Marina. SITEMA VIARIO: l’assetto viario si presenta alquanto irregolare, articolato in suggestivi vicoletti. Sul fianco est della cinta muraria, nell’odierna Piazza G. Marconi, doveva essere ubicato l’accesso principale all’antica città, munito di vera e propria porta con ponte levatoio e pertanto tale luogo è stato denominato Ponte. L’altro accesso era situato verso l’entroterra, nella parte sud delle mura, e caratterizzato dalla porta ad arco, odierna Porta Pia, che costituisce l’attuale accesso al centro storico. Attraverso Porta Pia ci si immette sul corso principale XX Settembre ancora lastricato, che con andamento perfettamente lineare divide in due la città antica giungendo in Piazza Plebiscito e, da lì, fino al Torrione della Spezieria. Sui lati del corso l’impianto urbano si articola nei vari “rioni”: rione della Valle, della Travaglia, della Santa Croce e della Grotta, SISTEMA EDILIZIO: il tessuto urbano del centro storico è caratterizzato, in alcune zone, dal permanere delle originarie tipologie edilizie, ancora integre nelle caratteristiche costruttive e volumetriche. Si tratta di piccole costruzioni, in parte ancora abitate dai nuclei familiari più anziani, in parte adibite dai proprietari a locali accessori della nuova costruzione, che sono riconducibili a due tipi edilizi. La prima corrisponde alla casetta elementare a schiera, costituita da un ambiente al piano terra, con copertura ad un unico spiovente coperto da tegole curve. L’ingresso posto sulla facciata anteriore a livello della strada, e formato dalla porta ad architrave in legno, a due battenti di cui uno con portella superiore, affiancata da piccole finestre. La seconda tipologia presenta l’aspetto stilistico della casa unitaria a due vani sovrapposti: quello terraneo originariamente costituiva il rustico (stalla o magazzino), quello superiore l’abitazione alla quale si accede tramite scala esterna, addossata alla facciata principale, scoperta e con piccolo ballatoio. Le caratteristiche costruttive dei due tipi edilizi non differiscono tra loro: la costruzione è in pietra grezza e ciottoli fluviali, con calce e intonaco; i mattoni cotti fortificano gli stipiti delle porte e delle finestre. Di tanto in tanto, si affacciano edifici più importanti che sono espressioni delle migliori condizioni socio-economiche delle famiglie originarie. Tali palazzi corrispondono ad una tipologia edilizia compatta, tipica del palazzotto signorile: struttura in pietra e mattoni con intonaco, portone centrale con androne, balconi in ferro, sottotetto e copertura a spioventi inclinati. SISTEMA DIFENSIVO: Cinta muraria: Il paramento murario in pietra si presenta continuo lungo tutto il perimetro, interrotto di tanto in tanto dagli otto imponenti e suggestivi torrioni, a forma tronco-conica o poligonale. La cinta muraria acquista notevole caratterizzazione per la presenza lungo alcuni tratti di una fascia marcapiano in mattoni a sezione circolare, che crea un valido elemento decorativo rispetto alla massa muraria in pietra, nonché perle varie aperture necessarie per l’avvistamento e la difesa: strette fessure, in qualche caso costituite da blocchi tufacei magistralmente sagomati a mo’ di feritoia. I torrioni presentano una consistenza e maestosità varia in relazione alla posizione strategica assunta nel tempo. Erano collegati tra loro per mezzo di camminamenti segreti ora purtroppo impraticabili

  • OGGETTO centro storico collinare, difensivo
  • CARATTERI AMBIENTALI AREA STORICO GEOGRAFICA: Fascia costiera Crosia - Cariati DEFINIZIONE GEOLOGICA: la formazione geologica affiorante viene descritta secondo le indicazioni della Carta Geologica d’Italia, come: conglomerati e sabbie bruno-rossastre, poco consolidati, facilmente degradabili e ad alta permeabilità; un sottostante complesso del Pliocene calabriano costituito da argille marnose grigio-azzurre facilmente erodibili e a bassa permeabilità; in sequenza troviamo un complesso costituito da sabbie-giallastre, che affiorano a nord-est. In affioramento si rilevano prevalentemente sabbie e ghiaie, con matrice limosa e ciottoli allungati sparsi, di spessore variabile dai 3 ai 12 metri circa. Il grado di addensamento risulta da moderato a discreto, la permeabilità è di tipo primario per porosità. Gli affioramenti non rilevano una stratificazione evidente. La stratigrafia fa riferimento a dati diretti, provenienti dalle indagini svolte in zona e dal rilevamento di superficie, e può essere così sintetizzata: materiale terroso alterato, pedogenizzato, con resti vegetali, di spessore 0,5-1 m; litofacies sabbiosa bruno-rossastra a tratti cementata, con clasti eterometrici diffusi, di spessore dai 3 ai 6 m. DESCRIZIONE GEOGRAFICA: situato sulla fascia costiera ionica della Calabria, a metà strada tra Sibari e Crotone, Cariati ha una estensione di27,95 km, confina a nord con il comune di Scalo Coeli, ad ovest con il comune di Terravecchia, a sud con il comune di Crucoli e a sud-est è delimitato dal mare Jonio. Grazie alla sua particolare posizione geografica, Cariati offre un clima mite, con temperature che, in genere, non scendono mai sotto i 10 gradi e non salgono mai sopra i 45 °C, con punte di 42-44 °C nei mesi estivi
  • LOCALIZZAZIONE CARIATI (CS) - Calabria , ITALIA
  • INDIRIZZO Via XX Settembre, CARIATI (CS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il primo nucleo dell’attuale centro storico di Cariati, data la sua notevole importanza dal punto di vista strategico, fu fortificato e cinto da poderose mura dai Bizantini. Intorno alla prima metà dell’XI secolo l’egemonia bizantina nell’Italia meridionale cominciò a declinare per il graduale affermarsi della potenza normanna. Nel 1059 Roberto il Guiscardo, nel proseguire la sua avanzata in Calabria, assediò la cittadina di Cariati che era, a quell’epoca, una delle più importanti piazzeforti militari della regione. In quei tempi, era interessante la struttura urbanistica della città: il cuore del centro urbano era costituito dalla chiesa principale che sorgeva sul sito dell’attuale Cattedrale ed era intitolata a San Pietro. Attorno alla chiesa sorgevano le case dei cittadini cariatesi, addossate l’una all’altra e quasi sempre limitate al solo piano terra. Si trattava di modeste costruzioni, spesso costituite da un unico vano, in cui vivevano le numerose famiglie dei contadini e dei pescatori. Non mancavano, però, accanto a queste costruzioni “popolari” case e palazzi di livello più elevato sia sul piano costruttivo che ornamentale. Nel 1092, Cariati venne promossa al rango di Contea a capo della quale si susseguirono diversi feudatari. In particolare, sotto la signoria della potente famiglia dei Ruffo, il prestigio e l’importanza di Cariati in ambito regionale si accrebbero notevolmente, infatti, nel 1437, fu elevata a sede vescovile. Da questo momento, inizia un’epoca nuova per la storia della Città ricca di contenuti spirituali e culturali. Le invasioni turchesche e l’inadeguatezza delle fortificazioni militari, oramai vecchie ed insufficienti, spinsero il governo aragonese a dotare di nuove e più adeguate strutture di difesa la città di Cariati, conferendole nuovo aspetto urbanistico. Si presentava col caratteristico aspetto di borgo fortificato, con nuove poderose mura ed i suoi superbi bastioni, negli attuali rioni Valle e Ponte, ed uno incorporato nell’attuale palazzo municipale. L’accesso alla città era situato nella parte orientale della cinta muraria, nell’attuale piazzetta denominata “Ponte”, poiché probabilmente vi doveva essere collocato un ponte levatoio. Il borgo era collegato alla vecchia via costiera da una strada detta “carrera” e da altre viuzze secondarie, quali “silica”, “scoglio” e “scalidda”. All’interno delle mura, gli edifici più importanti erano la Cattedrale, la casa principale o castello del Principe ed il Palazzo Vescovile. Il cuore della città era costituito dalla piazza di fronte la Cattedrale, di grandi dimensioni dove si svolgevano manifestazioni religiose e civili. La strada principale era l’attuale Corso XX Settembre, fiancheggiata da numerosi viottoli che portavano ai vari quartieri detti rughe: Ponte, Valle, Santa Croce, Rutta, Travaglia ecc. La maggior parte delle costruzioni erano piccole casupole molto basse fra le quali si ergevano pochi palazzi gentilizi. Nonostante i numerosi accorgimenti apprestati alla città di Cariati, la stessa subì diversi attacchi da parte dei turchi. L’aggressione più violenta ai danni della città fu quella messa in atto, nel 1544, dalle bande piratesche del corsaro Kareddin Barbarossa, il quale fece incendiare e distruggere gran parte dell’abitato. Tali incursioni furono così deleterie per la vita del paese che ne provocarono anche una diminuzione della popolazione. La cittadina, segnata dalle varie incursioni turchesche, cominciò a ripopolarsi nella seconda metà del Cinquecento; la ripresa economica ebbe il suo punto di forza specialmente nella coltura dell’ulivo, intorno alla quale prosperava una serie di attività connesse, come quella dei frantoi, quella delle raccoglitrici d’ulive e quella dei mulattieri, non poco contribuì alla ripresa economica anche l’industria della lavorazione della pece. Tutto ciò ebbe come effetto il totale rinnovamento e sviluppo del tessuto urbano del paese, le cui case versavano in gravi condizioni. Alcune delle famiglie gentilizie più in vista ristrutturarono le loro vecchie dimore, ingrandendole e dando ad esse un aspetto più decoroso sul piano architettonico. Il maggiore incremento si ebbe nel corso del Seicento, quando, grazie alla munificenza di alcuni vescovi, Cariati veniva ad arricchirsi di due storici edifici come l’Episcopio ed il Palazzo del Seminario (nel 1624). Nello stesso secolo, furono edificate anche le chiesette minori del centro storico: quella di S. Antonio, della Trinità e dell’Annunziata (nel 1652). La Cattedrale fu soggetta a lavori di restauro, con l’aggiunta della torre campanaria che conserva ancora oggi l’aspetto originario, ed il Palazzo Vescovile fu ampliato
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800174288
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Cosenza
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
    (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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