Muro di recinzione, Fabbrica del circondario

Ministero Della Cultura/reggia Di Caserta, 1786.1787 -

Pianta: Inserita, in pendio, irregolare Numero dei piani: pendio longitudinale, livelli a sfalsamento differ., 1 Tecniche costruttive: muratura in blocchi di tufo, contrafforti inclinati, a faccia vista Decorazioni esterne: contrafforti inclinati rispetto alla verticale Strutture sotterranee: fondazioni non accertabili in tufo

  • OGGETTO muro
  • AMBITO CULTURALE Ambito Campano
  • ATTRIBUZIONI Vanvitelli Carlo (1739-1821): progetto
  • NOTIZIE Il muro di cinta, lungo circa 2,3 km, delimita ad U il confine est-sud-ovest del Giardino, agganciandosi ai bracci dell'Aperìa che, di spalle, chiude il perimetro a settentrione; ad occidente recinge l'ambito pedecollinare della Cascata del Parco, la strada dei Mulini Reali, a sud la strada comunale Sala-Casolla, ad est la via dei Giardini di Puccianello e le pendici estreme della Collina di Briano. La struttura muraria è in blocchetti di tufo a faccia vista , ed ha un varco a nord dietro il nicchione centrale dell'Aperìa, l'ingresso principale attraverso una cancellata nello spiazzo della grande vasca di Diana e di Atteone nel Parco, tre porte di servizio nell'abitato di Puccianello. Il muro di recinzione si trasforma in muro di sostegno o contenimento con contrafforti inclinati a fuso rispetto alla verticale, via via che il piano di calpestìo del Giardino da nord-est a sud-ovest si solleva rispetto al livello originario di Puccianello e del Ponte della Sala, fino a raggiungere quasi la stessa quota del Parco, al quale è collegato da un ponte in tufo lievemente in salita, che sovrappassa la via dei Mulini Reali. Il muro di cinta fu il primo manufatto architettonico che Carlo Vanvitelli eresse nel Giardino Inglese: dall'agosto del 1786 all'aprile del 1787, sul modello dei preesistenti recinti di San Leucio e del Parco. Tra il 1825 e il 1827 il perimetro venne ampliato per addizionare il Vallone dell'Aperìa di pertinenza del Parco: l'antico "muro di S. Leucio" che escludeva le fabbriche dei due Vanvitelli del Giardino, venne abbattuto lasciando in piedi solo pochi frammenti, tra cui il prosieguo a nord della cancellata di ingresso e il breve tratto curvilineo su cui è assemblata una trancia di peristilio italico; si prolungò la recinzione orientale di Puccianello, fino ad intercettare l'ala est dell'Aperìa. In questa occasione furono poste a guardia dell'ingresso principale la Sfinge alata e l'Atlante; ma già nel 1809 un cancello di ferro provvedeva alla privacy dell'Orto Botanico del Parco. La bassa inferriata attuale, centralmente interrotta da un doppio cancelletto a slitta, che esibisce stemmi sabaudi come puntali, è un'ulteriore estensione della primitiva barriera borbonica. Vari edifici si accrebbero dal paramento interno del muro di cinta: la Palazzina Graefer, la Serra Piccola, la Serra a botte, la Cappelletta Gotica, il ponticello sulla Via dei Mulini, alcuni locali di servizio sulla via dei Giardini. Numerose postierle con portalico trilitico in piperno furono aperte o chiuse nel tempo, non ultime quelle presso il Casino Grafaer e nell'introflessione dello spigolo a sud-est; in frazione Puccianello aderiscono al paramento esterno numerosi cortili di case, venute su nel XIX e nel XX secolo
  • LOCALIZZAZIONE Caserta (CE) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza Carlo di Borbone, Caserta (CE)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Architettura
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500205213
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Reggia di Caserta
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento
  • DATA DI COMPILAZIONE 1992
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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