aperìa

Ministero Della Cultura/reggia Di Caserta, 1792 - 1796

Pianta: isolata, con pertinenze contigue, di testata, ad emiciclo Numero dei piani: (in piano) livelli continui, 1 Coperture: tetto ad una falda, travi in legno, manto in tegole Volte o solai: volta a botte, cassettonata Tecniche costruttive: murature in tufo, intonacate e stuccate Pavimenti: opus barbaricum ovvero selciato a ciottoli Decorazioni esterne: ordine parastatico sulla pilastratura, di lesene ioniche sull'edicola centrale, con statua della dea Flora Decorazioni interne: volta cassettonata nell'edicola centrale Arredamenti: ripiani gradonati per vasi (o arnie?) Strutture sotterranee: non accertabili

  • OGGETTO aperìa
  • AMBITO CULTURALE Ambito Campano
  • ATTRIBUZIONI Vanvitelli Carlo (1739-1821): progetto
  • NOTIZIE L'aperìa nasce dall'opposizione complementare di due strutture plano volumetriche: un portico semi circolare, un apiario gigante, convergente a sud sui resti rettilinei di una diga a gravità con contrafforti allungati a valle; attraverso un fornice cilindrico nell'enorme spessore di quest'ultima, collimando l'asse di simmetria comune, si accede all'enclaustro circoscritto dall'Aperìa. L'emiciclo è modulato da 28 campate su pilastri parastatici, che si interrompono al centro in un'edicola o nicchione contenente la statua di Flora e, alle stremità del corpo, in celle terranee di servizio. L'edicola centrale è slanciata da una coppia di lesene di ordine ionico, inquadranti una volta trionfale a botte, cassettonata a lacunari fioriti; nell'imbotte dietro il piedistallo della dea, una postierla conduce a tre terranei di servizio. La struttura portante è in tufo intonacata o stuccata; la copertura è uno spiovente, con travi e travetti lignei e manto di tegole. Il pavimento è un opus barbarucium, ovvero selciato di ciottolo. Nel centro geometrico del peristilio c'è una fontana circolare con zampilli che, prima della ristrutturazione ancora in atto, era circondata da parterres ed aiuole fiorire/Partendo - dentro l'antico recinto murario di San Leucio, di pertinenza del parco e non ancora del Giardino Inglese - dalle fondazioni imponenti della riserva idrica lasciata incompiuta dal padre e dalla statua della dea Flora ordinata dallo stesso al Solari nel lontano 1761, ed ispirandosi ai colonnati aulici laziali e alle rustiche barchesse venete, Carlo Vanvitelli creò un alveare di arnie, una Bugnereccia ad emiciclo, un "crescent" simmetrico, unico nella Storia dell'Architettura e dell'Apicultura. L'architetto Carlo, dunque, intorno al 1795, abbattè la fitta pilastratura antistante il paramento a monte dell'argine rettilineo, e circoscrisse la residua ansa pedecollinare di Briano con il porticato semicircolare centrato dall'edicola celebrante l'antichissima dea, con i fasti neo-monumentalistici, femminilmente ionici, della tendenza post barocca. La destinazione d'uso è cambiata più volte nel tempo ma la forma originaria è rimasta pressoché inalterata. L'allevamento delle api non fu mai un'attività proficua e, con l'annessione dell'Aperìa al Giardino Inglese, tra il 1826 e il 1827, l'edificio venne ridotto a Flora, ovvero, più che ad una serra fredda o solare, ad una serra aperta. Nel 1855 il capogiardiniere Ascione propone di trasformarla in serra calda o stufa regolare; nel 1861 per il Terracciano la stufa è già tale. In questo secolo le vetrate si dissolsero: infatti, dopo l'ultimo dopoguerra, per circa un ventennio, l'esedra si presentava come gradonata di vasiere porticata ed esterna. Sul finire degli anni '60 venne chiusa da finestroni superiormente modulati da una doppia fila di infissi a bilico orizzontale. Nella recente destinazione di teatro all'aperto, intrapresa nel 1984 ed ancora in atto, sono state eliminate le sfortunate vetrate, e le aiuole intorno alla fontana centrale; lo spazio ottenuto è la cavea animata da rade ondate simmetriche di sedili in muratura, che approdano al palcoscenico ai piedi della dea Flora. Due nuovi fornici di sicurezza forano agli estremi i 5 metri di spessore dell'argine rettilineo, e, all'interno, due scale metalliche attraccano allo spalto superiore
  • LOCALIZZAZIONE Caserta (CE) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza Carlo di Borbone, Caserta (CE)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Architettura
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500205208
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Reggia di Caserta
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento
  • DATA DI COMPILAZIONE 1992
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA sezione (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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