Si tratta di un ampio pianoro attualmente ad uso arativo e incolto, situato a Ovest del Riu Corongiu ed esteso tra la strada comunale di Is Pardinas (a S) e la strada comunale di Sa Perdosa (a N), un tempo nota come strada vicinale Su Priogheddu (CTR/ 1969). Il limite Ovest è dato dalle recinzioni delle abitazioni che si estendono lungo la via Serra Perdosa, che in parte hanno alterato lo stato dei luoghi. Si tratta di un sito pluristratificato nel quale sono presenti reperti fittili pertinenti a ceramiche d'impasto, ceramiche di età storica, anforacei concentrati a NO e a SE del gruppo di case presso la Via Logudoro. E' stato rinvenuto anche un manufatto non ritoccato di ossidiana. La breve distanza tra le due aree di concentrazione dei materiali fa ritenere probabile la presenza di un vasto insediamento frequentato dall'età preistorica all'età medievale. Non sono stati ritrovati resti di pasto nè massi affioranti, segnalati assieme a materiali archeologici preistorici nell'Archivio corrente della SABAP di Cagliari (cartella comune Quartu S. Elena 3.1.2). Non si è riscontrata la grande presenza di materiale litico e ceramico pertinente al Neolitico (Cultura di Ozieri) già segnalata da Cossu nel 2007 (cfr. BIL: Cossu 2007) e conosciuto precedentemente in bibliografia (BIL: Zuncheddu 1995). Dalla Zuncheddu il sito di Is Pardinas viene indicato con una estensione di circa 8400 mq, in un'area che ha restituito frammenti ceramici, litici e resti di pasto. L'areale segnato nella carta di distribuzione indica l'estendersi del sito fino alla zona di Su Priogheddu a N, ricomprendendone una parte; a NE confina con la località di Luch'è Porcu, dove sono indicati sia un insediamento che una necropoli, a S con l'area di Arioni, a NO con S. Forzorio e Fra Pateri, che hanno restituito resti archeologici. Nella zona più a Ovest la cospicua presenza di di schegge e manufatti di ossidiana ha fatto supporre che in quel punto fosse localizzata una officina litica. A NE e a E, invece, si concentrava la maggior parte dei frammenti ceramici e dei resti di pasto, in corrispondenza delle ipotetiche capanne dell'insediamento di Cultura Ozieri