Campomarino, Cava (area ad uso funerario necropoli)

Campomarino, V-IV a.C

In data 16 marzo 2014 è stato effettuato un sopralluogo nel comune di Campomarino (CB), loc. Cava, a pochi metri a E dall’attuale centro abitato. Il sito costeggia il lato destro della strada SS 16 Ter Adriatica che da Termoli va a Campomarino, nel punto in cui oggi si trova un capannone destinato alla lavorazione di inerti. Si tratta di una collina a circa 48 m s.l.m., prospiciente il mare, interessata negli ultimi decenni del secolo scorso dai lavori di sbancamento per l’estrazione di materiale di cava. La collina, che oggi si presenta incolta, corrisponde alle p.lle 442, 30, 31, 33 e 443, fg. 6 del comune di Campomarino. In particolare, la p.lla 33 corrisponde a un tratto dell’Acquedotto Basso Larinese realizzato negli anni ‘60-’70 del secolo scorso. Attualmente, la collina, sbancata nel lato E, presenta una parate di cava lungo la cui sezione sono visibili diverse fosse antropiche. Le buche risultano scavate nel banco naturale e leggibili grazie alla diversa matrice del riempimento costituito da terreno scuro misto a pietre. La presenza di tracce antropiche nel sottosuolo è visibile esclusivamente dalla parete E, dato che la superficie della collina, al momento della ricognizione, appariva incolta e inaccessibile. Tuttavia, nonostante non sia stato possibile recuperare eventuale materiale sporadico di superficie, la tipologia delle fosse appare del tutto simile a quella delle sepolture di età arcaica scavate dalla Soprintendenza nel 2011-2012 in località Favorita, a ca.1 km di distanza dalla località Cava. Sicuramente, la situazione archeologica visibile attualmente solo in sezione interessa l’intera superficie della collina e con tutta probabilità è ascrivibile ad una necropoli. Bisogna tener presente, tuttavia, che dalla metà del secolo scorso, quest’area è stata interessata da diversi interventi di scavo moderni che hanno compromesso l’integrità dei resti archeologici nel sottosuolo, rendendo parziale l’attestazione e la lettura sul campo di questi . Tuttavia, è verosimile che buona parte della necropoli si conservi nelle p.lle 442, 443, 30 e 31. L’area in oggetto rientra in una zona di notevole interesse archeologico, costituita da siti localizzati in prossimità della foce del Biferno, che hanno restituito importanti dati storico-archeologici: - a nord, in loc. Martinelle Vecchie, sulla riva destra del fiume, l’Università degli Studi del Molise ha scavato recentemente resti di strutture pertinenti a un porto romano e sepolture di epoca bizantina; - a sud-ovest, in loc. Cava di Pietra nel 1978 è stata rinvenuta una tomba a cassa con frammento di bacile di bronzo. Dalla stessa località proviene un cratere con decorazione a fasce orizzontali e motivi vegetali a vernice rossiccia; - a sud, in via Favorita è stata recuperata parte di una necropoli di età arcaica. In seguito a questo rinvenimento, l’area è stata sottoposta a vincolo, di cui al Decreto Direttoriale 16/2014

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