Ambito e gusto artistico dei Muti Papazzurri nel Seicento: i fratelli Giovanni Battista e Prospero
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Palazzo di Muti a SS.ti Apostoli, in Palazzi diuersi nel'alma cità di Roma, et altre./ Ad instanza di Giombattista de Rossi in piazza Nauona, Roma 1638, tav. 30.
dal Catalogo
Giovanni Battista e Prospero Muti Papazzurri partecipano nella prima metà del Seicento a una peculiare stagione culturale, coltivando l’interesse per l’antico e per il linguaggio artistico sofisticato dei francesi ‘romanizzati’, all’epoca in auge: Simon Vouet, Charles Mellin e Nicolas Poussin.
La vicinanza ai Barberini li porterà a rivestire incarichi diplomatici ed amministrativi di grande rilievo, oltre a contribuire, in qualità di intenditori di cose artistiche e temi iconografici, alla progettazione di apparati effimeri per alcune celebrazioni religiose e per i famosi carnevali barberiniani.
Facendo un piccolo balzo in avanti, un’altra testimonianza degli interessi culturali e cultuali in famiglia proviene dal figlio di Giovanni Battista, Marcello, e dalla consorte Alessandra Mellini. La nobildonna romana, devota all’immagine di Maria Vergine, dipinta dal Sassoferrato per il convento della Santissima Incoronazione del Divino Verbo, nel 1690 commissiona al bolognese Domenico Maria Muratori una copia, rivelatasi poi miracolosa. Questa icona esigerà nel 1751 l’edificazione di un compiuto tempietto nel vicolo a ridosso di palazzo Muti Papazzurri: dedicato alla Madonna dell’Archetto, è riconosciuto come il più piccolo santuario mariano di Roma.
Inoltre, in un inventario ottocentesco dei beni incamerati dai Savorelli sono indicati due ritratti della Mellini, un pendant con quello del marito Marcello e un altro di forma ovale. Quest’ultimo potrebbe essere il dipinto indicato dalla marchesa nel suo testamento del 6 marzo 1738 (Archivio Storico Istituto Prati) - “Il mio ritratto in tondo lo fece Monsù Antonio fiamengo” -, forse identificabile con il quadro esposto sulle pareti dell’Istituto Prati e indicato genericamente Ritratto di nobildonna della famiglia Prati (0800052266). Influenzato dalla maniera del rinomato Jacob Ferdinando Voet, questo dipinto conferma la fortuna di certa tipologia ritrattistica: proprio il Voet effigia Maria Isabella Massimo, consorte dal 1660 di Pompeo Muti Papazzurri, per inserirla nella celebre “galleria delle Belle romane”, serie dipinta tra il 1672 e 1678 su commissione dal cardinale Flavio Chigi per la sua residenza ad Ariccia.
Istituto Centrale per la Grafica https://www.calcografica.it/stampe/inventario.php?id=S-CL2268_6685
Pietro Ferrerio (disegnatore), Palazzo de SS. Muti de Papazzurri la facciata che guarda su la piazza de SS./ Apostoli fu architettura del Marchese Gio. Batista Muti/ l'anno MDCXLIIII, Palazzi di Roma de Piv Celebri Architetti (serie), acquaforte su carta, secondo stato, mm 316x214, presso Calcografia Camerale, Roma 1738-1870 (prima tiratura presso G.G. De Rossi, Roma 1655), S-CL2268_6685
Fotografia di Raffaele Provinciali in Y. Primarosa, Giovanni Battista Muti Papazzurri e Charles Mellin: un “nobile dilettante” e un pittore lorenese alla Corte dei Barberini, in “Storia dell’Arte”, 127, n. s. 27, settembre-dicembre 2010, fig. 12 p. 53
Charles Mellin, Allegoria della Fama, Roma Palazzo Balestra già Muti Papazzurri, Salone della Fama, volta
Fotografia di Raffaele Provinciali in Y. Primarosa, Giovanni Battista Muti Papazzurri e Charles Mellin: un “nobile dilettante” e un pittore lorenese alla Corte dei Barberini, in “Storia dell’Arte”, 127, n. s. 27, settembre-dicembre 2010, fig. 14 p. 56
Charles Mellin, Marco Curzio, Roma Palazzo Balestra già Muti Papazzurri, Salone di Marco Curzio, soffitto
Catalogo Generale dei Beni Culturali
Charles Mellin e Prospero Muti (?), Allegoria della Pace e delle Arti durante il Pontificato Barberini, 1627 ca., olio su tela, cm 350x254, Roma, Gallerie Nazionali d'Arte Antica - Palazzo Barberini, 1201007749
Catalogo Generale dei Beni Culturali
Charles Mellin e Giovanni Battista Muti, Sant'Urbano in Gloria, 1644, olio su tela, cm 248x190, Roma, Gallerie Nazionali d'Arte Antica - Palazzo Barberini, 1201008707
Lorenza Roversi, 2021, fotografia digitale
Nicolas Poussin, L'uccisione di Geta tra le braccia della madre Giulia Domna, 1635-1650 ca., olio su tela, cm 97x135, Forlì, Istituto Prati, 0800052271
Lorenza Roversi, 2021, fotografia digitale
Nicolas Poussin, Morte di Eliogabalo, 1635-1650 ca., olio su tela, cm 98x132, Forlì, Istituto Prati, 0800052272 (particolare)
Su gentile concessione di Monia Antonini, 2024, fotografia digitale
Autore ignoto, Carità Romana, 1683-1713 ca., olio su tela, cm 46.7x38, Forlì, Istituto Prati, 0800052307
Catalogo Generale dei Beni Culturali
Simon Vouet (inventore), Claude Mellan (incisore), Carità Romana, 1626-1627, acquaforte su carta, mm 166x114, Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, Raccolta Stampe e Disegni, 0100408106
Wikipedia CC BY-SA 4.0
Jacob Ferdinand Voet, Ritratto di Maria Isabella Massimo Muti Papazzurri, 1671-1672, olio su tela, cm 73x58, Ariccia, Palazzo Chigi, inv. 128
Fotografia di Daniele Petrucci in F. Petrucci, Chiusi ma aperti. Palazzo Chigi di Ariccia. Mondanità e segregazione: la “galleria delle belle” e la “galleria delle monache”, in “Il Giornale dell’Arte”, 12 aprile 2020, fig. 5
Ariccia, Palazzo Chigi, Stanza delle Belle, 2020, fotografia digitale
Catalogo Generale dei Beni Culturali
Autore ignoto, Ritratto di nobildonna della famiglia Prati, 1679-1699 ca., olio su tela, cm 73.5x58.5, Forlì, Istituto Prati, 0800052266
E. Schleier, Charles Mellin and the Marchesi Muti, The Burlington magazine, 118, 1976 , pp. 837-844
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Y. Primarosa, M. Calvesi (a cura di), Giovanni Battista Muti Papazzurri e Charles Mellin: un “nobile dilettante” e un pittore lorenese alla Corte dei Barberini, Storia dell’Arte, 127, settembre-dicembre 2010 , pp. 41-92
F. Rausa, M. Bayard - E. Fumagalli (a cura di), Artisti e collezioni di antichità romane nell’età di Poussin attraverso la documentazione d’archivio, Poussin et la construction de l’antique, colloque Poussin et l’antique (Rome, Villa Médicis, 13-14 novembre 2009), Roma-Parigi, 2011 , pp. 23-40
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F. Petrucci, Mondanità e segregazione. La “Galleria delle belle” e la “Galleria delle monache” a Palazzo Chigi in Ariccia, Acquapendente, 2020 , p.
Bibliografia in rete
Chiusi ma aperti. Palazzo Chigi di Ariccia. Mondanità e segregazione: la “galleria delle belle” e la “galleria delle monache”, 05/09/2024 (LINK)