Sant'Urbano in Gloria

dipinto, 1644 - 1644

tela su supporto ligneo rettangolare

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 248 cm
    Larghezza: 190 cm
  • ATTRIBUZIONI Muti Giovan Battista (notizie 1640-1644): pittore
    Mellin Charles (1597-1600/ 1649)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Gallerie Nazionali d'Arte Antica - Palazzo Barberini
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Barberini
  • INDIRIZZO via delle Quattro Fontane, 13, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera, legata al fidecommisso Barberini, viene menzionata per la prima volta in una lista del giugno 1630 (Lista dei dipinti entranti nella collezione del Cardinal Francesco e don Taddeo ricevuta dal Coppiere) come un "quadro grande di S. Urbano fatto dal Muti per il S.r Card.le co’ cornici dorata tutta", e, nel luglio dello stesso anno, viene descritta come un quadro "alto p[al]mi 12 largo p[al]mi 8 con St.° Urbano vestito Pontificalmente, che stà in aria sopra alle Nuvole, con due Angioli grandi et altri piccoli che tengono un Calice, una Mitria, e le Chiavi et una ghirlanda di diversi fiori, con cornice tutta dorati che sporgono in fuora di mano Sig.e Giovanni Battista Muti avuto da Mons. Coppiere". Nell'Inventario del Cardinale Francesco Barberini del 1631-36, compare come "Un quadro grande, alto palmi 12, alto 8, con Sant'Urbano vestito pontificalmente, che sta in aria sopra le nuvole, con due Angeli grandi et altri piccoli, che tengono un calice, una mitria e le chiavi et una ghirlanda di diversi fiori, con cornice tutta dorata, che sporgono in fuora, di mano del signor Giovan Battista Muti". Ancora nel 1649, nell'inventario di Francesco Barberini di quell'anno, viene menzionata come "Un Quadro con cornice d’albuccio tutta dorata figure in tela un Papa vestito in Pontificale elevato nelle nuvole e diverse Angeli alto palmi quindici in circa e largo, palmi dieci" (Lavin 1975, III Coppiere, 1627-40 n. 26, III Inv. 1626-31 n. 439, III Barb. Lat. 5635 n. 439, III Inv. 1649 n. 805). Il dipinto è variamente menzionato, come di Simon Vouet, in numerosi inventari successivi, come il catalogo della Galleria Barberini annesso da Xavier Barbier de Montault al suo "Les musées et galeries de Rome: catalogue général de tous les objets d'art qui y sont exposés" (1870, al n. 11, sala I), l'Inventario della Galleria Barberini di Cantalamessa del 1892 (al n. 18) e l'Inventario annesso al Regio Decreto Legge del 26 aprile 1934, n. 705 (al n. 17) e, sempre come opera di Vouet, ricompare in un'asta della galleria londinese P. & D. Colnaghi nel 1969. L'opera è stata accostata alla figura di Charles Mellin da Schleier (1971, 1976), che riconosce l'intervento del nobile dilettante Muti nelle parti più deboli dell'opera, come gli angeli reggicandelabro, ipotesi recentemente ripresa, sottolineata e approfondita da Primarosa (2010)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201008707
  • NUMERO D'INVENTARIO 2558
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2022
  • ISCRIZIONI In basso, lato destro - F. 18 - numeri arabi - a pennello - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Muti Giovan Battista (notizie 1640-1644)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1644 - 1644

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'