San Giovanni Battista

statua, ca 1420 - ca 1423

La testa è scolpita in un blocco separato

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Bardi Donato Detto Donatello (1386 Ca./ 1466)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Nanni Di Bartolo
    Donatello E Nanni Di Bartolo
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il gruppo di statue di Donatello per il campanile è variamente citato dall e fonti a partire da gli "uomini singolari di Firenze" (ante 1472) attribuito al Manetti. Persa molto presto cognizione del numero esatto, della identificazione e della sequenza cronologica di queste opere donatelliane, nacquero su di esse opinioni discordanti e anedotti poco attendibili. Ricordate dall'Albertini (1510) dall'anonimo Magliabechiano e dal Gelli (c. 1500 ), furono trattate più a lungo dal Vasari, sul quale si fonda la fortuna c ritica successiva anche per l' identificazione ritrattistica di due statue . Su questo particolare si è basata l'interpretazione ottocentesca di Donatello realista (cfr. Becherucci per la fortuna critica). Furono Milanesi (1873-1885), Semper (1875), Frey (1892), Poggi (1909) e Lànyi (1935) a ricostruire sui documenti d'archivio la vicenda di queste opere donatelliane. Si è così stabilito al 1416 il primo incarico a Donatello da parte dell'Opera del Duomo e, sono state identificate con certezza tutte le statue cita te dalle fonti e restituite al Rosso quelle dell'Abdia e di un altro profeta (NCTN P26335). Infine è stata definita la successione cronologica con un primo gruppo (Profeta imberbe, Pensieroso e Sacrificio di Isacco) dal 1416 al 1421 e un secondo (S. Giovanni Battista, Geremia e Abacuc) dal 1425 al 1436. Le fonti antiche non dicono niente di preciso su quest'opera che comincia ad essere presa in considerazione solo nell'Ottocento e così pure non troviamo nei documenti riguardanti le statue della facciata del Duomo e del campanile nessun accenno ad una figura del Battista, tanto che vi furono interpretazioni diverse del soggetto, che fu identificato come Giona, come il David perduto o come il Giosuè ricordato dalle fonti. Difatti nonostante la scritta sul cartiglio, questa statua non present a le caratteristiche peculiari del Battista. Anche la firma alla base è stata considerata variamente sia come apocrifa sia come posteriore alla sua esecuzione, e riferibile al 1464, anno del suo presunto spostamento dalla facciata al campanile. La Becherucci la assegna a Donatello ipotizzando un'eventuale collaborazione di Nanni di Bartolo ma solo per ciò che riguarda i piedi. La complessa vicenda documentaria e attributiva recativa a quest a statua è riassunta dalla Becherucci
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900225686
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1985
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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