colubrina moderna ordinaria 1693, art. napoletana

XVII sec ultimo quarto

Colubrina moderna di bronzo ordinaria del regno di Napoli fusa nel 1693 da 25/47/32 libbre napoletane. Le fonti di corredo, (in allegato alla presente) riportano i principali dati: Calibro mm 135, Lunghezza dell'anima mm 3730, Lunghezza dal plinto di culatta alla bocca mm n.i., Lunghezza totale mm 4150, Peso bocca da fuoco 2757,540, Portata della palla kg 8.047

  • OGGETTO colubrina moderna ordinaria 1693, art. napoletana
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione
  • MISURE Profondità: / mm
    Diametro: 135 mm
    Altezza: 4150 mm
    Lunghezza: 2757,5 mm
  • CLASSIFICAZIONE colubrina
    armamento antico
    bocca da fuoco
  • AMBITO CULTURALE Regno Di Napoli
  • ATTRIBUZIONI Domenico Astarita (fonderia): fonditore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE FONDO DI ARTIGLIERIA STORICA
  • LOCALIZZAZIONE Museo storico nazionale d'Artiglieria
  • INDIRIZZO Mastio della Cittadella, c.so G. Ferraris. 0 - Torino, Torino (TO)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Patrimonio scientifico e tecnologico
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100441170
  • NUMERO D'INVENTARIO cod. Angelucci 89 (R.I.1895) cod. pregr. 95P91 (AMA 05.08.0085)
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Museo Storico Nazionale di Artiglieria di Torino
  • DATA DI COMPILAZIONE 2023
  • ISCRIZIONI Anello di culatta - Sull'anello, sono impresse le titolazioni latine, e spagnole, simili al succitato reperto del 1692, con la presenza di alcune imprecisioni seppur di minor entità: «MAGNIFCO IGNATIO FASVLO REG PARTITARIO NAPOLITANO OPUS DOMINICO ASTARITA NAPOLITANO A D 1693 PESA CANTARA XXXI ROTOLA LXXXXIIII» (numero 94, più correttamente XCIV), alla titolazione si aggiunge un «3/4», una frazione probabilmente postuma, ma di cui si disconosce il significato. Si rimanda anche in questo caso ad una ricerca biografica più accurata per quanto concerne il “Magnifico Ignazio Fasulo” nonché a testi specifici sulle cantare napoletane in uso nel XVIII sec. È però importante riportare per la ricerca storica e biografica, quanto fa notare il trascrittore della fonte di corredo, pur tenendo presente la precaria sintassi: «e molto più poi interessa il visitatore perchè nel mentre è documento storico di un epoca della dominazione spagnuola in Italia ci fa conoscere in pari tempo nomi del Partitario o Direttore della lega di metalli e del Maestro fonditore ambedue italiani» (appunto rispettivamente tale Ignazio Fasulo e Domenico Astarita), lasciando a parte l'approccio tendenzioso volto a determinare discutibilmnte gli interessi dei visitatori, resta notevole il rimando alla figura del Partitario. Nella stessa fonte p.1 la prima delle quattro serie di schede (si veda Ultima Nota), si riporta inoltre un imprecisato “XX” (del quale anche in questo caso si disconosce il significato). Altra informazione d'interesse per il proseguo dell'analisi è quanto lo schedatore afferma (letteralmente) in merito agli aspetti estetici dell'artiglieria spagnola: «ritraendo in buona parte le artiglieria napolitane le forme di quelle della nazione spagnuola che teneva il dominio del reame si può di leggeri formare un idea della niuna bellezza delle artiglierie di Spagna che nelle opere delle quali vi riportano veggonsi un po' troppo abbellite dai disegnatori non sempre fedeli nel copiare gli originali che hanno sott'occhio», è qui evidente il discutibile approccio ideologico e metodologico. Al tempo stesso benchè non si entri nel giudizio di merito estetico-costruttivo delle artiglierie spagnole oltremodo in questa scheda di catalogo, si tiene a puntualizzare che la ricerca sul fondo di Artiglieria storica, al momento ha rilevato presso il MSNA di Torino, un solo reperto spagnolo, ovvero il mezzo cannone SOBERVIO (ICCD 00441156) datato 1746, un opera questa, benché postuma al periodo in oggetto, di grande bellezza e valore storico-culturale. La tal cosa dunque, al netto dell'unico (al momento) reperto spagnolo censito, stride per forma e sostanza con le affermazioni dell'anonimo trascrittore di corredo. Detto ciò resta di preciso interesse ricondurre e ampliare l'indagine, anche alle artiglierie del regno delle Due Sicilie, tenuto conto delle precise attinenze e riconducibilità culturali e sociali con il regno di Napoli. Posto in essere che non sapremo mai chi effettivamente, e in base a cosa, abbia fatto questa asserzione, degno di attenzione è anche il supposto riferimento alla “copia” di originali. Per uno spunto ulteriore di ricerca, si individuino eventuali ulteriori manufatti in copia (o in originale) del regno di Spagna, nonché in subordine, alle artiglierie italiane in genere, delle Due Sicilie o di Napoli stessa, tutto ciò anche alla luce di quanto segue: «Inoltre le collezioni delle Artiglierie diviene interessantissima perché è la immagine; la più fedele dello spartimento del nostro paese, presentando questo Museo le stesse varietà che presenterebbe quello delle Artiglierie di vari nazioni Quindi questa raccolta sarà utile assaissimo per la storia particolare nostra e quella generale dell'Artiglieria» - Domenico Astarita - maiuscolo - a impressione - latino
  • STEMMI tra culatta e orecchioni - reale - Stemma - Nella stessa scia si collocano più emblemi e stemmi: «di Spagna del Viceré e del capitano generale d'Artiglieria», è opportuna anche un analisi della blasonatura dei tre emblemi con chiarificazione e attribuzione di ogni campo e relativa paternità nobiliare (riconducibilità biografica). Per un primo e non esaustivo raffronto araldico, si veda in seno alle collezioni d'Artiglieria del MSNA già facenti parte del catalogo nazionale: ICCD 00441153 (Napoli,1745-rif. Araldici), 00441157(Napoli, 1745); 00441155 (Due Sicilie, 1737), 00441154 (Due Sicilie, 1741); 00441156 (Spagna, 1746)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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