Palazzo Boncompagni ora Benelli - affaccio su via Goito

negativo insieme, 1922/02/00 - 1922/02/00

Le lastre erano originariamente contenute in una busta pergamina; tale custodia, completa di notazioni, si conserva separatamente in una scatola. Entrambe le lastre presentano mascheratura in carta nera. Nella lastra N_002067 è presente un'etichetta bianca dentellata, quasi completamente coperta dalla mascheratura. Solo parzialmente visibili i segni portalastra

  • OGGETTO negativo insieme
  • SOGGETTO Architettura civile - Palazzi - Facciate
    Pubblicità - Affissioni pubbliche - Cartelli pubblicitari
    Italia - Emilia-Romagna - Bologna - Palazzo Boncompagni ora Benelli
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Croci, Felice (1888-1934): fotografo principale
    Barozzi, Jacopo Detto Il Vignola (1507-1573): architetto
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Stando a quanto riportato dalla busta pergamina della lastra N_002067, questa risulta essere stata eseguita da Felice Croci nel 1927. Per analogia riferiamo allo stesso insieme anche la lastra N_002066 il cui pergamino non fornisce alcuna indicazione in merito a cronologia e responsabilità autoriale. Il soggetto è il medesimo: si tratta di due riprese, una ortogonale e l’altra di scorcio di Palazzo Boncompagni nell’affaccio su via Goito al numero 5. L’archivio documentale della locale Soprintendenza ai beni monumentali (Archivio Storico 1905-1968 – 164) conserva un completo carteggio in grado di fornire numerosi dettagli riguardo alle ragioni di queste riprese, permettendoci di rivedere l’erronea datazione fornita dalle notazioni in pergamino, da retrocedere al febbraio del 1922. La questione gira attorno all’affissione sul fronte posteriore di Palazzo Boncompagni di “grandiose insegne di lamiera smaltata a vivacissimi colori con la dicitura Ditta Giuseppe Ronchi”. In questi termini si esprime il Soprintendente ai monumenti Luigi Corsini rivolgendosi all’Ufficio di Polizia Municipale con l’esortazione ad intervenire prontamente, dal momento che alcuna richiesta di nulla osta era giunta all’ufficio competente dal diretto interessato. La missiva è del 28 luglio del 1921 (prot. 1815). A questa seguirà una rinnovata richiesta indirizzata al medesimo ufficio il 31 agosto in cui il soprintendente si dice disposto a soprassedere sul cartello posto nel sottarco della porta, ma chiede che vengano eliminate le tabelle affisse sui fianchi del portale. Il Ministero dell’Istruzione, interpellato dal Sig. Ronchi, chiede alla Soprintendenza spiegazioni sull’accaduto (lettera del 31 gennaio 1922 prot. 1071). Secondo le rivendicazioni fornite dal proprietario dell’esercizio commerciale, la richiesta avanzata dall’istituto periferico di tutela sarebbe stata immotivata, in quanto l’operazione era stata legittimata dall’Ufficio municipale, in torto per non aver comunicato all’interessato il valore monumentale del palazzo, ma al quale erano stati pagati i dovuti tributi. Inoltre il ricorrente sottolinea che le réclame sono poste sul retro del palazzo dove sono molti garage, insinuando lo scarso valore monumentale della zona. Il Soprintendente risponde a questa interrogazione il 6 febbraio 1922 (prot. 391) evidenziando l’errore commesso dall’Ufficio Municipale che, pur avendo da tempo l’elenco dei palazzi monumentali, non aveva segnalato al richiedente la necessità di fare di notifica all’organo di tutela. Per queste ragioni il soprintendente si dice “magnanimo” nel chiedere una solo parziale rimozione delle pubblicità limitatamente alla cartellonistica ai lati dello stipite. A sostegno di tali argomentazioni si allegano alla lettera due fotografie di cui si fornisce puntuale descrizione: “La fotografia numero 1 mostra l’insieme del palazzo su via Goito. Il garage cui allude il ricorrente è situato fuori dal palazzo ed è riparato entro quel murello basso che non arriva alla cordonata del palazzo stesso come si vede nella fotografia stessa. […] La fotografia n. 2 rappresenta la porta vista di fronte con l’enorme cartellone all’esterno dello stipite”. È evidente come queste due descrizioni collimino perfettamente con i fototipi componenti il nostro insieme. Il fotografo deve aver ricevuto puntuali indicazioni su come eseguire le riprese da utilizzarsi come prova a sostegno di quanto si andava ad esprimere verbalmente. La datazione delle negative dunque dovrebbe attestarsi intorno ad un periodo poco anteriore al 1922. A conclusione della vicenda la risposta del Ministero (23 febbraio 1922) che in accordo con quanto disposto dal Soprintendente, alla luce delle esaminate fotografie, si mostra tollerante riguardo alla piastra di alluminio nella lunetta, ma non transige sulla rimozione dei pannelli laterali da compiersi quanto prima
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641531
  • NUMERO D'INVENTARIO N_002066-N_002067
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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