R. Università degli studi/ Affresco rinvenuto in una/ aula della biblioteca
negativo,
1927/05/18 - 1927/05/18
Bolognesi Orsini (1919(?)-1934)
1919(?)-1934
Il negativo era originariamente contenuto in una busta pergamina, conservata ora separatamente in una scatola. Alla lastra era allegata una schedina inventariale conservata all'interno della relativa busta pergamina. Visibili segni del portalastra sugli angoli in alto e nel margine in basso
- OGGETTO negativo
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SOGGETTO
Architettura civile - Palazzi - Interni
Decorazioni pittoriche - Elementi architettonici - Pareti - Affreschi - Restauri
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Palazzo Poggi
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MATERIA E TECNICA
VETRO
gelatina ai sali d'argento
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
Bolognesi Orsini (1919(?)-1934): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il negativo in trattazione documenta il rinvenimento di un affresco sulle pareti della sala XXV (sala del catalogo per soggetti) della Biblioteca Universitaria di Bologna (via Zamboni 33). Abbiamo notizia di tale scoperta da una lettera datata 5 marzo 1927 inviata dalla Biblioteca Universitaria di Bologna alla Soprintendenza all’Arte Medievale e Moderna. Nella missiva si notifica che “in occasione dei lavori di impianto dell’illuminazione elettrica, scrostando un muro della piccola saletta XXV […] si ritrovarono tracce delle pitture sottostanti” (Archivio Storico Ex SBAP - Storico I - BO M 162). La lettera prosegue notificando la realizzazione di un “piccolo assaggio” da parte del restauratore Felisati e si chiede alla Soprintendenza competente di esaminare quanto emerso per valutare la possibilità di un eventuale prosieguo dei lavori. Alla richiesta risponde il giorno seguente l’allora Soprintendente Luigi Corsini, dichiarando di aver esaminato il saggio eseguito sugli intonaci e di autorizzare la prosecuzione delle operazioni di ripristino affidando l’incarico al sig. Pompeo Felisati, che offre “garanzia di serio e metodico procedimento”. I lavori non dovettero aver principio nell’immediato, se ancora il 17 maggio dello stesso anno il Ministero della Pubblica Istruzione chiede conto alla locale Soprintendenza delle decisioni prese in merito al ritrovamento dell’affresco che, in risposta, in data 27 maggio, quantifica l’entità del lavoro in lire 2500, necessari per poter restituire “tutto il fregio murale evidentemente esistente sui due lati della saletta per uno sviluppo di circa otto metri”. La somma sarà prontamente disposta a favore della Biblioteca Universitaria dal Ministero con lettera 8 luglio 1927. Il Soprintendente conclude la sua missiva dando avviso di un’altra emergenza conservativa presente nel palazzo Universitario, ovvero la manutenzione ed il restauro dei “nobilissimi soffitti del Tibaldi” di cui il fondo fotografico che conserva la lastra in esame possiede un servizio, anch’esso a firma Bolognesi Orsini (per approfondimenti si fa rimando alla scheda NCT 0800641503). Il ciclo rinvenuto farebbe capo alle “Storie di Giuseppe”, così come indicato dalla schedina inventariale allegata alla lastra in esame, che lo attribuisce a “Scuola di Niccolò dell’Abate” (nel supplemento a Ricci 1938, p. 2, vengono riferiti ad “ignoto autore”). Nel dettaglio della nostra trattazione la ripresa Bolognesi Orsini sembrerebbe riferirsi ad un momento di prima parziale desciabaltura degli intonaci, con la restituzione del pannello con la scena “Il ritrovamento della coppa” affrescato sulla parete sud della sala. La busta pergamina che conteneva la lastra fornisce come indicazione cronologica la data 18 maggio 1927. L’iscrizione presenta una correzione e non è chiaro in realtà se si tratti di 1927 o 1928. Sulla schedina inventariale, che riteniamo prodotta successivamente alla compilazione dei pergamini, è comunque ripetuta la data 1927 che riteniamo la più corretta. Nella lettera già citata del 27 maggio 1927 Luigi Corsini prospetta l’avvio dei lavori durante le vacanze estive, evidentemente periodo giudicato propizio, onde evitare disagi alla quotidiana fruizione della sala. Non sappiamo se questi intenti abbiano trovato operativa attuazione, ma tenendo fede a quanto dichiarato nella busta pergamina, potremmo ipotizzare possa questa documentazione corrispondere al primo assaggio effettuato da Felisati, utile per giudicare la convenienza dell’azione di recupero. Segnaliamo che probabilmente per errore la data del 18 maggio 1927 è riportata anche in uno dei pergamini del servizio che documenta gli affreschi conseguentemente ai lavori di restauro. Per approfondimenti si rimanda alla relativa scheda NCT 0800641503. Per completezza riportiamo qui alcune informazioni (aggiuntive rispetto l’AUTH) riguardo la Ditta Bolognesi Orsini responsabile dell’insieme di cui si è trattato. Armando Orsini subito dopo gli studi elementari entrò come fattorino nell’atelier fotografico dei fratelli Bolognesi. Al 1911 risulta l’iscrizione alla camera di Commercio della Ditta “Fotografia la Moderna” (Tromellini et al. 2001, p. 100), riteniamo già con l’apporto dell’Orsini sebbene non ne conosciamo il ruolo ufficiale. Durante il primo conflitto mondiale troviamo l’Orsini impegnato a dirigere una delle quattro squadre di fotografi alle dipendenze del Comando Supremo (Bianco 2005), di cui rimane ampia documentazione del lavoro svolto grazie ad un ampio e articolato fondo storico, comprendente circa 3500 positivi (sul fondo Orsini cfr. Bonvicini e Fanti 1988). Come già altrove ampiamente specificato la Ditta chiuderà i battenti tra il 1934 ed il 1935 a seguito della morte dell’Orsini avvenuta nel giugno del ’34
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641504
- NUMERO D'INVENTARIO N_002113
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0