Chiesa S. Maria dei Servi/ Veduta esterna delle absidi e del/ campanile/

negativo insieme, 1927/05/00 - 1927/05/00

Le lastre erano originariamente contenute in buste pergamine, conservate ora separatamente in una scatola. Alla lastra N_001829 era allegata una schedina inventariale conservata ora internamente alla busta pergamina di riferimento. Visibili tracce del portalastra sugli angoli superstiti della lastra N_001828 e sull'angolo sinistro della lastra N_001829

  • OGGETTO negativo insieme
  • SOGGETTO Italia - Emilia Romagna - Bologna - Basilica di Santa Maria dei Servi
    Architettura sacra - Chiese - Absidi
    Architettura sacra - Chiese - Campanili
    Architetti - Italia - Sec. 14. - Manfredi, Andrea da Faenza
    Architettura - Elementi architettonici - Portici - Crollo <1927> - Ricostruzione
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Bolognesi Orsini (1919(?)-1934): fotografo principale
    Manfredi, Andrea Da Faenza (1319-1396): architetto
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’insieme si costituisce di due negativi, databili entrambi al 1927, tesi a documentare l’area esterna absidale della Chiesa di Santa Maria dei Servi dopo le demolizioni occorse sulle ultime cinque campate verso via de’ Bersaglieri (già via Magarotti). Risale al 13 marzo 1927 il crollo di due campate del portico verso l’allora via Magarotti, nel quale rimase ucciso un passante, il ragioniere Luigi Sambo (Resto del Carlino – 15 marzo 1827). Zucchini ne fa cenno nel suo volume sui restauri bolognesi, non senza esprimere in proposito una certa amarezza (Zucchini 1958, p. 115). Si imputò a lui infatti il crollo causato dalla demolizione dei fabbricati, che si affacciavano sul portico, opera questa che rientrava nel più vasto progetto di ripristino architettonico dell’area a firma dall’architetto (Zucchini venne processato e assolto). La vicenda ebbe notevole risonanza sui principali quotidiani, non soltanto per il triste fatto di cronaca, ma ancor più per il dibattito che scaturì sul destino del portico. Dopo l’imprevisto crollo, a fini di sicurezza, la Soprintendenza, nella persona di Luigi Corsini, in accordo con il Comitato per l’isolamento dell’abside della chiesa, decise di procedere con la demolizione delle ultime tre campate del portico verso l’attuale via de’ Bersaglieri. Ne ricaviamo notizia dallo scambio epistolare intercorso tra il soprintendente e Igino Benvenuto Supino, allora presidente della Commissione Generale ai Monumenti, in cui si aggiunge: “le armature in legname per effettuare la demolizione di dette tre campate vennero costruite in guisa da poter servire anche alla ricostruzione integrale delle cinque arcate” (ex Soprintendenza BAP - Archivio Storico I Bo/M 71: lettera 14 maggio 1927). A queste armature in legname riferiscono le nostre due lastre. Malgrado queste iniziali intenzioni, su delibera del Consiglio superiore per le Antichità e le Belle Arti del 20 ottobre 1927 si optò per l’abbandono dei progetti di ricostruzione (Archivio Storico I – Bo/M71). Questa decisione ebbe una notevole eco tra la cittadinanza che scelse le colonne dell’Avvenire d’Italia per denunciare il proprio malcontento con una lettera aperta diretta al Podestà a firma di oltre 200 cittadini (Avvenire d’Italia, 22 giugno 1928). A dispetto di quanto stabilito dagli enti competenti per tutela, il Comune decise di accogliere queste istanze popolari e, appellandosi alla libertà lasciatagli dal Consiglio Superiore in merito alle questioni di viabilità e di raccordo edilizio, procedette alla ricostruzione del portico. Il progetto dell’Ufficio Municipale di Edilizia e Arte prenderà avvio solo nel 1929, a vent’anni dai primi progetti di restauro del complesso absidale (Rivani 1929). Riguardo alle vicende che riguardarono i restauri dell’abside e del campanile della Chiesa si rimanda per ulteriori approfondimenti al paragrafo OSS. Entrambe le riprese sono state compiute dall’alto, ma con angolazioni diverse. Nel negativo N_001829 l’inquadratura predilige la zona centrale dell’abside con le evidenti tracce di muratura lasciate dall’abbattimento degli edifici addossati al fabbricato (cfr. OSS), mentre nel N_001828 il punto di vista è laterale destro con una veduta su via Mazzini (l’odierna Strada Maggiore) che comprende in prospettiva le armature sostitutive dell’ultimo tratto di portico. Per questo scatto probabilmente il fotografo si posizionò dalla finestra di uno degli ambienti ai piani alti che si affacciavano sull’allora via Mazzini, includendo erroneamente nell’inquadratura un davanzale o una tettoia che scorgiamo fuori fuoco, nell’angolo destro, a coprire parzialmente l’immagine. Da un’attenta osservazione reputiamo che le due riprese siano state realizzate da postazioni differenti, ma in tempi assai ravvicinati, certamente nell’arco di una stessa giornata e in condizioni di piena luminosità. Scorgiamo infatti, in particolare nella lastra N_001828, alcuni difetti di sovraesposizione, mentre segnaliamo nella lastra N_001829 la presenza di ritocchi a dita lato emulsione in corrispondenza delle ampie superfici di cielo, al fine di ricreare effetti chiaroscurali. Riteniamo con una buona approssimazione che debba considerarsi parte di tale servizio anche la ripresa pubblicata in Rivani 1929, p. 71 e Costa 1993, p. 81 che sembrerebbe differire dal negativo N_001829 soltanto per un lieve spostamento dell’angolo di ripresa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641482
  • NUMERO D'INVENTARIO N_001828-N_001829
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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