Bologna - Oratorio di S. Cecilia
negativo servizio,
1927/12/23 - 1927/12/23
Bolognesi Orsini (studio)
1919(?)-1934
Il servizio è costituito da 4 lastre negative originariamente contenute in pergamino; tali buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente. All'interno di alcuni pergamini è stata rinvenuta una scheda inventariale dattiloscritta con le stesse indicazioni che riunisce l'intero gruppo di lastre
- OGGETTO negativo servizio
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SOGGETTO
Architettura religiosa - Chiese - Oratori
Italia - Emilia-Romagna - Bologna - Oratorio di Santa Cecilia
Iconografia cristiana
Pittura - Affreschi - Cicli pittorici - Decorazioni
Elementi architettonici - Volte - Altari - Colonne - Nicchie
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MATERIA E TECNICA
VETRO
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
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ATTRIBUZIONI
Bolognesi Orsini (studio): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il 2 febbraio 1927 sul Resto del Carlino viene pubblicato un articolo di Francesco Malaguzzi Valeri, allora direttore della Pinacoteca di Bologna, intitolato "E la cappella di Santa Cecilia?" in cui si denuncia il grave stato di degrado di una delle maggiori opere del cinquecento bolognese. Possiamo considerarlo l'elemento scatenante, che porterà ad una richiesta formale di chiarimenti da parte del Ministero e della Direzione Generale Antichità e Belle Arti al Sovrintendente Luigi Corsini. Presso l'Archivio Storico della Soprintendenza ai Monumenti (STORICO I B M 57) si conserva il carteggio in cui il ministro sollecita "senza ulteriore indugio, tali informazioni". Malaguzzi, nel suo articolo, aveva citato una "Sovraintendenza statale adibita a restaurare, a difendere i monumenti antichi pur con mezzi ristretti e compiti enormi" e il Comitato per Bologna storico artistica "che con mezzi irrisori [...] riesce tuttavia da decenni a compiere miracoli". L'interessamento del Ministero da avvio ad una serie di sopralluoghi e di visite congiunte del Sovrintendente Corsini e del Conte Francesco Cavazza, Ispettore onorario ai Monumenti e presidente del Comitato. Nel luglio 1927 il decoratore Cesare Mastellari comunica a Corsini "la messa in opera di un ponte a torre di m.9 e relativa scala nella chiesa di S. Cecilia". La struttura viene noleggiata fino a settembre dello stesso anno, forse proprio per consentire, nei mesi di luglio e agosto, quei lavori di "saggio e scrostamento necessari per stabilire un progetto di restauro" di cui Corsini parla in una sua lettera al Ministero. Solamente nel dicembre 1930 verrà concesso un contributo governativo di 20.000 lire. Sui pergamini delle lastre in esame è indicata la data 23 dicembre 1927: il servizio realizzato da Bolognesi e Orsini riprende la volta con tracce decorative a fogliami, recuperate poi dal pittore Achille Casanova incaricato nel 1930 del restauro di volta e lunette (N_001804), la controfacciata con la porta d'ingresso (N_001805), un tratto della parete sinistra verso l'altare, con due episodi del Francia e del Costa (N_001803) e la parete dell'altare in cui compaiono ancora tracce della decorazione di Girolamo Curti detto il Dentone, ricoperte successivamente (N_001806)
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641234
- NUMERO D'INVENTARIO da N_001803 a N_001806
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0
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