Casino dell'Ariosto - Pitture sulle pareti
negativo servizio,
1928/06/03 - 1928/06/03
Bolognesi Orsini (1919(?)-1934)
1919(?)-1934
Il servizio completo è costituito da 13 lastre negative (di cui 4 selezionate come sottoinsieme) originariamente contenute in pergamino; tali buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente. All'interno di alcuni pergamini è stata rinvenuta una scheda inventariale dattiloscritta che riunisce tutte le 13 lastre del Mauriziano (da 4618 a 4630)
- OGGETTO negativo servizio
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SOGGETTO
Architettura civile - Palazzi - Ville - Interni
Decorazioni pittoriche - Affreschi
Italia - Emilia-Romagna - Reggio Emilia - San Maurizio - Complesso monumentale del Mauriziano
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MATERIA E TECNICA
VETRO
gelatina ai sali d'argento
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
Bolognesi Orsini (1919(?)-1934): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il palazzo del Mauriziano (dove l'Ariosto soggiornò per lunghi periodi) si colloca all'interno di un grande parco introdotto da un arco trionfale cinquecentesco. Ugualmente cinquecentesca è la struttura dell'edificio, all'interno del quale sono presenti tre ambienti con volte a vela e capitelli pensili, caratterizzati da una decorazione parietale che interessa le lunette superiori e i riquadri sulle pareti (Camerino dell'Ariosto, Camerino dei Poeti e Camerino degli Orazi). L'intero apparato decorativo subì numerosi rimaneggiamenti, ridipinture grossolane e patì notevolmente l'umidità e l'incuria. Per questo, già a partire dal 1926 (in vista del IV centenario della morte di Ariosto), viene istituito un Comitato per i lavori di restauro. Presso l'Archivio Storico SBEAP (Storico I - RE M 39) una nutrita documentazione testimonia il coinvolgimento dell'allora Soprintendente Luigi Corsini che viene invitato a far parte della commissione provvisoria per elaborare studi e proposte. Nel 1928 il Comune affida a Corsini l'incarico di "esaminare e riferire circa il da farsi per la conservazione delle pitture del Mauriziano e per i lavori attinenti la parte storico artistica del monumento" (Gazzetta di Reggio Emilia, 28 aprile 1928). L'idea è quella di costituire un centro di studi sull'Ariosto promuovendo attività di ricerca e costituendo un piccolo museo permanente. Corsini si reca a Reggio Emilia il 18 maggio 1928, per eseguire un esame "diligente, completo e conclusivo delle pitture murali ". Le fotografie realizzate da Bolognesi e Orsini documentano esattamente lo stato conservativo di quei giorni: eseguite solo a poche settimane di distanza dal sopralluogo del soprintendente riprendono il grave stato di degrado dei tre camerini, soffermandosi su ogni parete. Gli affreschi del Mauriziano furono per lungo tempo attribuiti a Nicolò dell'Abate, attribuzione proveniente da fonti autorevoli quali una relazione specifica della Soprintendenza alle Gallerie che li assegna "concordemente a Nicolò dell'Abate del quale hanno tutti i caratteri stilistici". Lo stesso affermano Adolfo Venturi (L'Arte, 1901) e Francesco Malaguzzi Valeri (La lettura, 1903), immaginando una datazione attorno al 1540, negli anni in cui Nicolò si trovava a Scandiano per la decorazione della Rocca. Attualmente la datazione degli affreschi è notevolmente slittata in avanti, verso la fine degli anni Sessanta (1567), quando ormai Nicolò dell'Abate era in Francia da più di un decennio. Inoltre, le pitture, per quanto estremamente contaminate nel corso dei secoli successivi, non rispecchiano la mano felice dell'artista, ma più facilmente di qualche seguace locale memore delle storie dipinte a Scandiano. Il camerino dei Poeti si colloca al centro delle tre sale contigue e viene descritto come un "ideale Parnaso" in cui "il pittore ha effigiato i poeti e gli scrittori più famosi di tutti i tempi, comprendendo i contemporanei" (Bellocchi, 1969). Si tratta infatti di paesaggi montuosi animati da piccole figure. Al di sopra corre la decorazione delle lunette che narra la vicenda della pastorella Griselda, tratta dal Decamerone. Le immagini in esame evidenziano il grave stato di degrado delle pareti il cui restauro si concretizzerà solo a partire dal 1933. Prima di affrontare gli affreschi fu infatti necessaria la riparazione del tetto che aveva permesso il dilavamento dello strato pittorico causato dell'acqua piovana e dalle intemperie (in particolare N_000980). Si evidenzia inoltre la copertura ad intonaco della decorazione a fogliami sulla volta, ripristinata in seguito (N_000977, N_000985). Come scrive Adolfo Venturi anche in questa sala alcune scene sono state "rifatte dal pittore che nel 600 rovinò alcune parti delle altre due stanzette, il quale lavorando di fantasia turbò l'ordine delle illustrazioni e ne guastò le raffigurazioni". Purtroppo le condizioni del Mauriziano attraversano oggi un'altra lunga fase critica: da un trentennio l'edificio è chiuso al pubblico per problemi di agibilità ed adeguamento alle norme di sicurezza e le decorazioni pittoriche rischiano di andare inevitabilmente perdute
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641229
- NUMERO D'INVENTARIO N_000976; N_000977; N_000980; N_000985
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0