Statua della Giustizia e busti di S. Petronio e S. Domenico prima e durante il restauro del Palazzo della Mercanzia dopo i danni subiti dall’esplosione di una bomba il 27 settembre 1943

negativo documentazione di restauro, 1947 - 1947

L'insieme in esame è costituito da 3 lastre negative originariamente contenute in pergamino; tali buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente. Nella N_001208, sul lato emulsione è presente una mascheratura sui bordi laterali con carta nera. Nelle N_001586 e N_001587 sono visibili le impronte portalastra

  • OGGETTO negativo documentazione di restauro
  • SOGGETTO Scultura - Busti - Statue
    Emilia Romagna - Bologna - Palazzo della Mercanzia
    Scultura - Restauro - Danni di guerra - Guerra mondiale 1939-1945
    Iconografia cristiana
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    Iconografia cristiana
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (1932-1970): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell’archivio fotografico della SABAP sono conservati 37 negativi su lastra di vetro (v. paragrafo OS - OSSERVAZIONI) che documentano il Palazzo della Mercanzia. Questa documentazione fotografica è stata realizzata tra il 1934 fino al 1950 da tre diversi fotografi: Bolognesi Orsini, Villani e Stanzani (quest’ultimo architetto della Soprintendenza ai Monumenti, eseguiva fotografie di documentazione per conto della stessa). L’insieme in esame, costituito da 3 negativi, realizzati dallo Studio Villani nel 1947, mostrano le sculture del Palazzo della Mercanzia, in particolare: i busti di S. Petronio e S. Domenico, N_001208, prima del restauro; la statua della Giustizia, N_001586, e il busto di S. Petronio, N_001587, durante il restauro. Tale intervento fu eseguito in seguito ai danni subiti dall’esplosione di una bomba il 27 settembre 1943. Sulle sculture presenti nel Palazzo della Mercanzia, è presente una scheda nel catalogo della mostra curato da Rosalba D'Amico e Renzo Grandi (BIBH: BAPB1236, pp. 150-155). Lo Studio Villani, tra il 1920 e il 1950, è interprete di un periodo storicamente complesso, a cavallo tra le due guerre prima e affrontando la fase post bellica poi. In particolare, tra il 1943 e il 1945, lo Studio viene incaricato di eseguire campagne fotografiche volte a documentare i monumenti per avere un punto di riferimento per i successivi restauri ma anche gli esiti dei gravi bombardamenti che devastarono parte del centro storico di Bologna (BIBH: BAPB0361, p. 168, BAPB0109, p. 157). Il Palazzo della Mercanzia fu costruito dal 1384 al 1391 su progetto di Antonio di Vincenzo e di Lorenzo da Bagnomarino: realizzato interamente in mattoni rossi, ad eccezione del balcone col baldacchino e i trafori delle bifore, in pietra bianca, presenta una decorazione con formelle di terracotta intorno alle finestre e con gli stemmi delle arti nel fregio sottostante alla merlatura. Sia sulla facciata sia sui fianchi del palazzo sono presenti nicchie circolari al cui interno sono posizionati mezze figure di Santi e nella nicchia centrale della facciata la statua della Giustizia (BIBH: BAPB0110, p. 40). Come accennavo, l’esplosione avvenne il 27 settembre 1943; la ricostruzione dell’ossatura muraria avvenne subito dopo e fu conclusa nel 1944 (NCTN: 0800640762). Barbacci ci racconta che “Il restauro artistico potei iniziarlo solo dopo la guerra, nel febbraio 1947, impiegandovi i fondi concessi dal Ministero della Pubblica Istruzione” (BIBH: BAPB0110, p. 40). Nell’articolo pubblicato nel Bollettino d’arte sempre Barbacci “[…] la statua della Giustizia e quelle dei vari santi, dopo averle accuratamente ricomposte e reintegrate. Avendo le schegge delle bombe, o la caduta, provocato lacune irregolari e talvolta superficiali nella pietra d'Istria di cui sono costituite, si pensò che non convenisse restaurare le sculture inserendovi tasselli della stessa pietra, il che avrebbe resa necessaria l'asportazione di altra materia, per isquadrare le diverse cavità e spianare le superfici di frattura. Onde si rimodellarono le parti mancanti con pietra artificiale - composta con sabbia, ottenuta macinando pietra d'Istria, e cemento bianco - desumendone le forme da chiare fotografie ingrandite e strigilando poi la superficie delle parti nuove. Le quali, mentre restituiscono l'unità alle sculture, riescono perfettamente distinguibili” (BIBH: BAPB1235, p. 175). Molto interessanti le relazioni sul restauro scritte da Barbacci (FNTI: BAPF085, BAPF087). Due di queste sono state pubblicate in “Monumenti di Bologna” (BIBH: BAPB0110, p. 159): Giustizia, N_001586, fig. 115; San Petronio, N_001587, fig. 117 (durante il restauro). Per quanto riguarda la descrizione delle inquadrature scelte da Villani e il suo stile, riprendo le parole di Pier Luigi Cervellati “Nel loro insieme queste foto costituiscono un censimento vero e proprio. Drammatico censimento perché sono foto accuratamente senza dramma. Volutamente oggettive. I toni chiari - tipici di Vittorio Villani - nel censire i danni causati dai bombardamenti, conferiscono alle foto il carattere della diagnosi rigorosa: recuperabile o irrecuperabile” (BIBH: BAPB0241, p. 217)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800640763
  • NUMERO D'INVENTARIO N_001208/ N_001586-N_001587
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA relazione di restauro (1)
    relazione di restauro (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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