La Chiesa della Santissima Annunziata a Bologna durante i lavori di restauro
negativo documentazione di restauro,
1947 - 1947
A. Villani & Figli (1932-1970)
1932-1970
L'insieme in esame è costituito da 3 lastre negative originariamente contenute in pergamino; tali buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente. Sono visibili le impronte portalastre
- OGGETTO negativo documentazione di restauro
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SOGGETTO
Architettura religiosa - Chiese - Interni
Elementi architettonici - Pilastri
Architettura - Restauro - Guerra mondiale 1939-1945
Emilia Romagna - Bologna - Chiesa della Santissima Annunziata
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MATERIA E TECNICA
VETRO
gelatina ai sali d'argento
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
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ATTRIBUZIONI
A. Villani & Figli (1932-1970): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell’archivio fotografico della SABAP sono conservati 34 negativi su lastra (v. paragrafo RV - RELAZIONI) che documentano la Chiesa di Santa Maria Annunziata, detta “dell’Annunziata”, dal momento in cui fu restituita ai Padri Minori Osservanti, durante il restauro e fino al compimento dello stesso. Questa documentazione fotografica è stata realizzata tra il 1945 fino al 1952 da tre diversi fotografi: Villani, Zagnoli e Stanzani (quest’ultimo architetto della Soprintendenza ai Monumenti, eseguiva fotografie di documentazione per conto della stessa). I 3 negativi in esame realizzati dallo Studio Villani nel 1947, documentano i lavori di restauro dell’interno della Chiesa. Di seguito, i soggetti nel dettaglio: navata centrale verso l’ingresso (N_001592), navata centrale verso l’altare (N_001593), particolare del pilastro (N_001583). Lo Studio Villani, tra il 1920 e il 1950, è interprete di un periodo storicamente complesso, a cavallo tra le due guerre prima e affrontando la fase post bellica poi. In particolare, tra il 1943 e il 1945, lo Studio viene incaricato di eseguire campagne fotografiche volte a documentare i monumenti per avere un punto di riferimento per i successivi restauri ma anche gli esiti dei gravi bombardamenti che devastarono parte del centro storico di Bologna (BIBH: BAPB0361, p. 168, BAPB0109, p. 157). Una lastra, N_001593, è stata pubblicata all’interno di due pubblicazioni di Alfredo Barbacci: BAPB0110, fig. 92 p. 145; BAPB1229, fig. 5, p. 174. Interessante è la relazione che lo stesso Barbacci scrive in merito al processo di restauro della Chiesa (FNTI: BAPF038), che insieme alle sue pubblicazioni testimonia i lavori effettuati, nonché la storia dell’edificio. Nel saggio pubblicato nel Bollettino d’Arte Barbacci, descrive l’inizio dei lavori di restauro “Abbattuto l'intonaco, dopo avere cercato invano resti degli affreschi, apparve l'originaria muratura di mattoni arrotati e dipinti in rosso acceso, propria delle costruzioni bolognesi. Si decise, allora, di effettuare un saggio di restauro […]. Gli assaggi, parzialmente condotti in ogni parte della chiesa, ci fornirono tutti gli elementi necessari per procedere a un restauro scientificamente valido. Si determinarono, così, il capitello cubico, la ghiera degli archi delle navi, ornata da un tortiglione e da un cordone fratesco annodato, […]; le paraste aggiunte sopra i capitelli e sormontate da un capitello a forma di cornice, rinascimentale, con ovuli e dentelli; le crociere costolonate, impestate su archi acuti o tondi, nascoste da false volte settecentesche d'incannicciato” (BIBH: BAPB1230, p. 172). “Trovammo anche le originarie finestre tonde della nave maggiore, murate e sostituite con altre più grandi e aperte, più in basso, in ogni campata, mentre erano singolarmente disposte, a sinistra, nelle campate dispari, e, a destra, nelle pari” (ibidem, p. 173). In una lettera di Barbacci del 10 marzo 1945 leggiamo “Ulteriori assaggi hanno rilevato l’esistenza delle volte ogivali antiche, che erano crociere esapartite e costolonate, nonché delle finestre originarie della nave maggiore, che vengono riaperte e restaurate, chiudendo quelle moderne” (FTNI: BAPF036), come si vede dalle lastre che mostrano la navata in cui si vedono le finestre moderne murate. Le lastre in esame, mostrano uno stadio più avanzato dei lavori: l’intonaco era stato abbattuto del tutto salvo in alcuni piccoli punti. Per quanto riguarda la descrizione delle inquadrature scelte da Villani e il suo stile, riprendo le parole di Pier Luigi Cervellati “Nel loro insieme queste foto costituiscono un censimento vero e proprio. Drammatico censimento perché sono foto accuratamente senza dramma. Volutamente oggettive. I toni chiari - tipici di Vittorio Villani - nel censire i danni causati dai bombardamenti, conferiscono alle foto il carattere della diagnosi rigorosa: recuperabile o irrecuperabile” (BIBH: BAPB0241, p. 217)
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800640732
- NUMERO D'INVENTARIO N_001583, N_001592, N_001593
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
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DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
relazione di restauro (1)
relazione di restauro (2)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0