Bologna S. Domenico Tarsie del Coro Bologna - Coro della Chiesa di S. Domenico Dossale del presbiterio
negativo servizio,
1943 - 1943
A. Villani & Figli (1932-1970)
1932-1970
Damiano Zambelli, Fra (1490-1549)
1490-1549
L'insieme in esame è costituito da 7 lastre negative originariamente contenute in pergamino; tali buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente. In tutte le lastre è presente una maschera in carta nera sul lato emulsione. Nei negativi N_001978, N_001981 e N_001982 sono visibili le impronte portalastre
- OGGETTO negativo servizio
-
SOGGETTO
Scultori - Italia - Sec. 16. - Damiano Zambelli, Fra
Scultura - Conservazione - Guerra mondiale 1939-1945
Emilia Romagna - Bologna - Chiesa di San Domenico - Coro
Arti applicate - Arredi sacri - Cori - Stalli - Tarsie
-
MATERIA E TECNICA
VETRO
-
CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
-
ATTRIBUZIONI
A. Villani & Figli (1932-1970): fotografo principale
Damiano Zambelli, Fra (1490-1549): intarsiatore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I negativi in esame fanno parte di un servizio fotografico realizzato dalla Ditta Villani per documentare le tarsie del coro della Basilica di S. Domenico a Bologna. Probabilmente è stato eseguito tra il mese di maggio e il 30 giugno 1943, quando gli stalli del coro e gli sportelli degli armadi della sagrestia furono smontati e trasferiti nella villa Aria di Marzabotto, al fine di proteggere l’opera durante la Seconda guerra mondiale (BIBH: BAPB0110, p. 15). Lo Studio Villani, tra il 1920 e il 1950, è interprete di un periodo storicamente complesso, a cavallo tra le due guerre prima e affrontando la fase post bellica poi. In particolare, tra il 1943 e il 1945, lo Studio viene incaricato di eseguire campagne fotografiche volte a documentare i monumenti per avere un punto di riferimento per i successivi restauri, ma anche gli esiti dei gravi bombardamenti che devastarono parte del centro storico di Bologna (BIBH: BAPB0109, p. 157; BAPB0061, p. 14) I negativi in esame realizzati da Villani mostrano gli stalli presenti nel dossale del presbiterio, i cui soggetti sono: I santi martiri Cosma e Damiano (N_001979); S. Niccolò da Bari (N_001977); Lapidazione di Santo Stefano (N_001980); Miracolo della resurrezione di Napoleone Orsini (N_001978); Cena in casa del fariseo (N_001981); Martirio di Santa Caterina d’Alessandria (N_001983); Incredulità di Tommaso (N_001982). Il fotografo ho inquadrato ciascuna tarsia nella sua interezza e l’ha isolata dallo sfondo servendosi di una mascheratura in carta adesiva nera. Il coro è stato realizzato da Fra Damiano Zambelli da Bergamo con l’aiuto di qualche scolaro. L’esecuzione, iniziata nel 1541, fu condotta a termine nel 1550, seguendo il progetto di Fra Damiano morto l’anno precedente (BIBH: BAPB1202, p. 71). Il coro è composto da 102 stalli, con scene tratte dall’Antico e dal Nuovo Testamento e alcune riguardanti la vita di S. Domenico. La riforma tridentina aveva imposto che i cori che si trovavano davanti all’alare maggiore fossero trasferiti dietro di esso, in modo tale che i fedeli potessero partecipare ai riti. Dal 1625, anno del trasferimento, il coro ha subito diverse opere restaurative e conservative, sebbene la furia rivoluzionaria francese non lasciò del tutto illese le tarsie dello Zambelli, dalle quali furono raschiati gli stemmi dedicati per riconoscenza dall’artista ai senatori bolognesi. Durante le due guerre le pitture in legno furono smontate per evitare distruzioni per poi ritornare al loro posto subito dopo nel 1946. (BIBH: BAPB1205, p. 145-146) Il Soprintendente Barbacci scrive una lettera indirizzata alla Direzione Generale AA. E BB. AA. del Ministero della Pubblica Istruzione per dar conto “dei lavori da compiersi in occasione del capitolo generale dei Domenicani che si terrà a Bologna il prossimo settembre”. In particolare il “restauro del coro, uno dei più belli d’Italia, intarsiato da Fra’ Damiano da Bergamo che, secondo il Vasari, si valse, per le prospettive, di disegni del Vignola e del Serlio” (FNTI: BAPF023). Allegato alla suddetta lettera vi è un preventivo di spesa che per il coro ligneo è stimato in lire 700.000 e prevede: “restauro delle tarsie, circa settanta specchi, che presentano lacune, sollevamento delle squame lignee e oscuramento causato da sudiciume. Restauro degli stalli, che hanno perduto alcuni elementi decorativi e sono in gran parte sconnessi e deformati”
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800640713
- NUMERO D'INVENTARIO da N_001977 a N_001983
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
-
DOCUMENTAZIONE ALLEGATA
lettera (1)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0