Bologna S. Domenico Tarsie del Coro
Bologna - Sagrestia, Armadio di destra con Storie di S. Domenico - Chiesa di S. Domenico

negativo servizio, 1943 - 1943

L'insieme in esame è costituito da 4 lastre negative originariamente contenute in pergamino; tali buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente. In tutte le lastre è presente una maschera in carta nera sul lato emulsione. Nei negativi N_002221 e N_002222 sono visibili le impronte portalastre

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Scultori - Italia - Sec. 16. - Damiano Zambelli, Fra
    Scultura - Conservazione - Guerra mondiale 1939-1945
    Arti applicate - Arredi sacri - Stalli - Tarsie
    Emilia Romagna - Bologna - Chiesa di San Domenico - Sagrestia - Armadio
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (1932-1970): fotografo principale
    Damiano Zambelli, Fra (1490-1549): intarsiatore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I negativi in esame fanno parte di un servizio fotografico realizzato dalla Ditta Villani per documentare le tarsie presenti nella Basilica di S. Domenico a Bologna. Probabilmente è stato eseguito tra il mese di maggio e il 30 giugno 1943, quando gli stalli del coro e gli sportelli degli armadi della sagrestia furono smontati e trasferiti nella villa Aria di Marzabotto, al fine di proteggere l’opera durante la Seconda guerra mondiale (BIBH: BAPB0110, p. 15). Lo Studio Villani, tra il 1920 e il 1950, è interprete di un periodo storicamente complesso, a cavallo tra le due guerre prima e affrontando la fase post bellica poi. In particolare, tra il 1943 e il 1945, lo Studio viene incaricato di eseguire campagne fotografiche volte a documentare i monumenti per avere un punto di riferimento per i successivi restauri, ma anche gli esiti dei gravi bombardamenti che devastarono parte del centro storico di Bologna (BIBH: BAPB0109, p. 157; BAPB0061, p. 14) I negativi in esame realizzati da Villani mostrano le tarsie presenti nella parte inferiore dell’armadio di destra della sagrestia con storie di S. Domenico: Il santo mostra ad alcune donne a quale padrone servivano quando stavano con gli eretici (N_002221); Il breviario del Santo caduto in acqua e trasportato dalla corrente in mezzo al lago, viene agganciato come un pesce dall'amo di un pescatore e riportato a galla perfettamente intatto (N_002222); S. Domenico, durante la sua vita terrena, richiama dai morti un bambino e lo restituisce vivo alla mamma (N_002231); Il Santo Padre Domenico al momento del transito detta ai suoi figli il testamento dell'umile povertà, fondamento incrollabile della loro vita (N_002223). Nella parte superiore (v. NCTN 0800640719) sono raffigurate le scene dell’Antico Testamento. Il fotografo ho inquadrato ciascuna tarsia nella sua interezza e l’ha isolata dallo sfondo servendosi di una mascheratura in carta adesiva nera. Le tarsie degli armadi della Sagrestia, realizzate da Fra Damiano Zambelli da Bergamo, erano state create come Spalliera della Cappella di S. Domenico. Purtroppo dopo essere stata smontata, quando la cappella gotica fu abbattuta, andarono perdute le strutture e si salvarono soltanto 18 tarsie. Di queste, 16 furono utilizzate per creare gli armadi della sagrestia, mentre due furono smarrite (BIBH: BAPB1224, pp. 44-53). Durante le due guerre tali tarsie furono smontate per evitare distruzioni per poi ritornare al loro posto subito dopo nel 1946 (BIBH: BAPB1205, p. 145-146). Il Soprintendente Barbacci, il 13 febbraio 1946, scrive una lettera indirizzata alla Direzione Generale AA. E BB. AA. del Ministero della Pubblica Istruzione per dar conto “dei lavori da compiersi in occasione del capitolo generale dei Domenicani che si terrà a Bologna il prossimo settembre”. In particolare il “restauro del coro, uno dei più belli d’Italia, intarsiato da Fra’ Damiano da Bergamo che, secondo il Vasari, si valse, per le prospettive, di disegni del Vignola e del Serlio” (FNTI: BAPF023). Allegato alla suddetta lettera vi è un preventivo di spesa che per il coro ligneo è stimato in lire 700.000 e prevede: “restauro delle tarsie, circa settanta specchi, che presentano lacune, sollevamento delle squame lignee e oscuramento causato da sudiciume. Restauro degli stalli, che hanno perduto alcuni elementi decorativi e sono in gran parte sconnessi e deformati”
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800640720
  • NUMERO D'INVENTARIO da N_002221 a N_002223/ N_002231
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA lettera (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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