(BOLOGNA) Bazzano/ Castello

negativo servizio, 1930/05/27 - 1930/05/27

Il servizio fotografico è costituito da 4 lastre alla gelatina di formato 18 x 24. Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si mantengono ora separatamente in una scatola. In allegato al pergamino di N_002257 è stata rintracciata la fotocopia della schedina inventariale. Su tutti i fototipi sono visibili le impronte del portalastre

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Architettura - Rocche - Castelli - Fortificazioni - Torri
    Italia - Emilia Romagna - Bazzano - Rocca dei Bentivoglio - Vedute
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Bolognesi Orsini (studio): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il servizio fotografico di quattro riprese dello studio felsineo Bolognesi & Orsini, si aggiunge ad altre otto, ugualmente appartenenti all’archivio fotografico e comunemente riferibili ad una campagna di documentazione dedicata alla rocca bentivolesca di Bazzano, oltre al complesso di fortificazioni del poggio sul quale si innalza. Il castello, a lungo conteso dai potentati di Modena e di Bologna (in taluni casi erroneamente ricondotto ad una fondazione canossiana), risale ai primi anni del ‘300 nelle parti più antiche delle cinte esterne, riedificato al termine dell’assedio subito nel 1296; nel 1310 il castello disponeva di due casseri e le sue fortificazioni ricalcavano già le attuali. In seguito furono diverse le occasioni di adeguamento e ingrandimento strutturale, a cominciare dal 1371, quanto venne implementato dal Marchese Azzo IX d’Este un nuovo rivellino presso l’accesso meridionale. Il castello vero e proprio, divenuto nel 1473 di proprietà del signore di Bologna Giovanni II Bentivoglio, venne definitivamente ingrandito fino ad assumere l’attuale planimetria con ambienti idonei come residenza di corte (peraltro mai documentata dalle fonti). Con la cacciata dei Bentivoglio, l’edificio divenne nel 1508 una delle sedi del Capitanato della Montagna, avviandosi ad una stagione di ridotte manutenzioni che, attraverso la disposizione di interventi di restauro e di recupero al seguito di crolli o cedimenti strutturali, portarono la rocca ad essere utilizzata in varie occasioni, dal XVII al XVIII secolo, come carcere e caserma. Dalla fine del XVIII secolo entro la rocca, nel frattempo divenuta residenza municipale, si approntarono un teatro ed un appartamento per il Conciliatore (oltre allo spostamento del cimitero, sino allora prospiciente all’ingresso alla Rocca). Usato nuovamente come caserma durante la Grande Guerra, negli anni ’20 del XX secolo si sollecitò la necessità di avviare il recupero del castello pericolante - l’istanza venne richiesta dal Podestà di Bazzano Giuseppe Masini e dal Segretario Federale del Fascio Sergio Nannini. Alle preoccupazioni per le condizioni statiche dell’antico fortilizio medievale, formalizzate con lettera del 3 settembre 1927 al Soprintendente Luigi Corsini, si univano le lamentazioni per l’utilizzo della rocca come stazione di accantonamento delle truppe di passaggio, con conseguente pericolo di incendi (presenza di paglia all’interno di molte stanze). Tra l’altro il recupero del fortilizio era legato alla finalità, espressa dagli organi governativi del Comune di Bazzano, di collocarvi la sede della Casa del Fascio. L’incarico di redigere il progetto di restauro fu assegnato all’ingegnere Guido Zucchini, che inviò al podestà la documentazione pronta il 27 marzo del 1930. Il piano, che ricomprendeva tra i diversi interventi integrativi e ricostruttivi quello della grande torre al centro della facciata del cassero (proposta di innalzamento con struttura sporgente posta su beccatelli e merlatura), venne presentato da Corsini il 4 settembre dello stesso anno al Comitato Nazionale, che tuttavia lo rigettò. Si venne determinando quindi l’approvazione dei soli interventi di consolidamento statico della struttura ed il completamento pittorico a tinte seppia degli ampi lacerti di decorazione araldica bentivolesca della Sala degli stemmi. Tali lavori vennero condotti a partire dal 27 novembre 1930 fino al maggio 1931. Il gruppo di otto riprese in precedenza citate (nonostante una incongruenza cronologica, derivante da un refuso presente nei pergamini) è riferibile a due diverse situazioni: la prima attestabile al 27 aprile del 1929, durante i sopralluoghi di Guido Zucchini funzionali all’elaborazione del progetto (N_000966, N_000967, N_000968, N_000969 e N_000970), la seconda del 27 giugno 1930, successiva alla consegna dello stesso piano di recupero al podestà (N_000971, N_000972 e N_000973). La data riportata sui pergamini delle quattro lastre in oggetto riporta concordemente un ulteriore riferimento cronologico, quello del 27 maggio 1930, poco più di due mesi dopo la presentazione del progetto al podestà e quattro prima della bocciatura da parte del Comitato Nazionale. Le riprese non replicano, come nei casi precedenti, lo stesso grado di attenzione tecnica rivolto alle cinte murarie ed allo stato della loro conservazione, ricercando piuttosto una qualificazione monumentale dei principali punti di interesse architettonico. [SI PROSEGUE IN OSSERVAZIONI]
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800640519
  • NUMERO D'INVENTARIO da N_002255 a N_002258
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI sulla busta pergamina di N_002255: recto - R. SOPRAINTENDENZA/ ALL'ARTE MEDIOEVALE E MODERNA/ DELL'EMILIA E DELLA ROMAGNA/ MOBILE C SCAF. II N.9/ INVENT. N. 5017 [CANCELLATO 6317]/ LUOGO (BOLOGNA) Bazzano/ MONUMENTO Castello/ STAMPE N./ OSSERVAZIONI fot. Bolognesi - Orsini - 27.5.930 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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