Modena/ R. Galleria Estense/ Bartolomeo Montagna -/ Madonna col Bambino/ (dopo il restauro)

negativo, post 1926 - (?) 1950
Podio (notizie 1920 Ca. – 1975 Ca)
notizie 1920 ca. – 1975 ca

Il fototipo presenta un bordo irregolare. La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Italia - Emilia Romagna - Modena – Galleria Estense
    Pittori italiani - Sec. 15-16. – Montagna, Bartolomeo
    Madonna col Bambino – Pittura – Sec. 16
  • MATERIA E TECNICA VETRO
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Podio (notizie 1920 Ca. – 1975 Ca): fotografo principale
    Montagna, Bartolomeo (1449-1523): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il 1 giugno 1885, all’età di sessantasei anni, Giuseppe Campori stendeva di suo pugno un testamento generoso nei confronti della sua città natale. Al Comune di Modena avrebbe lasciato “la raccolta di quadri, miniature e disegni incorniciati che, a giudizio di due periti [sarebbero stati] riputati degni di essere esposti alla pubblica vista nelle sale della Pinacoteca Estense che le [avrebbe conservate] in deposito permanente, revocabile soltanto nel caso che la medesima fosse trasportata in altra Città. I quadri, le miniature e i disegni che [sarebbero stati] rifiutati, [sarebbero stati devoluti] al Museo Civico”. Il sindaco e la giunta comunale nominarono quattro periti, tra cui il direttore Giulio Cantalamessa della Reale Galleria Estense di Modena. La commissione si riunì il 21 marzo 1894 e a seguito di ciò, tutta la collezione Campori eccetto otto dipinti, entrò a fare parte della Galleria. Dalla pubblicazione La Galleria Estense: doni, lasciti, acquisti 1884-1990, si evince che Madonna col Bambino di Bartolomeo Montagna, entrò il 13 marzo 1926. Il negativo in esame è stato realizzato dal restauratore Podio (Decio o Enrico) dopo il restauro. Quella dei Podio fu un’importante famiglia di restauratori di dipinti che nel corso del Novecento operò, per tre generazioni, nelle principali città italiane. L’attività fu avviata a Roma nella seconda metà dell’Ottocento da Publio Podio. Il mestiere venne appreso dai figli Decio, Luigi ed Enrico che aprirono laboratori di restauro in diverse città. L’attività di Decio a Bologna risale alla fine degli anni Venti; in precedenza aveva lavorato come restauratore a Venezia insieme al fratello Enrico Podio. Nel 1975 Decio con il figlio Benito (Venezia 1925 – Grizzana Morandi 1993) si trasferì nel laboratorio bolognese in Palazzo Fantuzzi, in via S. Vitale 23, dove iniziò la collaborazione con Manuela Mattioli, incaricata di occuparsi dell’integrazione pittorica dei dipinti. Decio e Benito Podio, si occuparono prevalentemente del restauro di dipinti su tela e su tavola eseguendo parchettature, foderature ed intelaiature tecnicamente ineccepibili, realizzate secondo le norme di una tradizione artigiana che si affidava ancora all’occhio clinico e all’esperienza, lontana dalle moderne tecniche diagnostiche e d’intervento. L’alta qualità dei loro interventi emerge anche dalle parole di Alessandro Conti, che nel suo “Manuale di restauro” rileva che “la nostra immagine del quadro foderato si è formata sui lavori di restauratori di indiscussa bravura come (...) Decio e Benito Podio di Bologna” (ed. 2004, p. 158). Tra gli interventi “importanti” si ricorda la foderatura eseguita nel 1956 da Decio Podio sulla Madonna dei Pellegrini di Caravaggio; le indagini condotte sull’opera nel corso del recente restauro hanno giudicato ancora soddisfacenti le condizioni del supporto. Consuetudine che accompagna la pratica di restauro è la documentazione fotografica sull’opera, per mantenere memoria dello stato conservativo precedente, per individuare criticità o peculiarità e per rilevare il tipo di intervento eseguito. Anche i Podio si rivolgono, a Roma come a Bologna, a studi fotografici specializzati in riprese di opere d’arte e lasciano sedimentare nel corso del tempo un archivio personale che procede di pari passo con la loro attività professionale. In molti casi però, preferiscono eseguire personalmente le riprese delle opere restaurate lasciando ai laboratori fotografici solo le incombenze di sviluppo e stampa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634048
  • NUMERO D'INVENTARIO N_000507
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI sul pergamino: recto - R. SOPRINTENDENZA/ ALL'ARTE MEDIOEVALE E MODERNA/ DELL'EMILIA E DELLA ROMAGNA/ MOBILE B SCAF. V N. 67/ INVENT. N. 8680/ LUOGO: Modena/ MONUMENTO R. Galleria Estense/ Bartolomeo Montagna -/ Madonna col Bambino/ (dopo il restauro)/ STAMPE N./ FOTOGRAFO Podio/ OSSERVAZIONI -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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