negazione di San Pietro

arazzo, 1701 - 1800

Il Santo è rappresentato in primo piano, ai margini di un paesaggio boschivo nell’atto di pregare, seduto con le mani giunte e il volto dai tratti fisiognomici a lui tradizionalmente attribuiti di un uomo anziano dalla folta barba bianca, contratto dalla sofferenza per il pentimento, alle sue spalle in secondo piano, sulla destra, compare il gallo che canta, sul fondo a sinistra è raffigurato un ponte con delle costruzioni che rappresentano probabilmente la città di Gerusalemme

  • OGGETTO arazzo
  • MATERIA E TECNICA filo di seta/ incollato
    carta/ pittura a tempera
  • MISURE Altezza: 28.5 cm
    Larghezza: 41 cm
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italia Meridionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE MARCA - Museo delle Arti Catanzaro
  • LOCALIZZAZIONE Contenitore fisico
  • INDIRIZZO Via Alessandro Turco, Catanzaro (CZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Diffusa in diverse aree d’Europa tra Spagna, Francia, Piemonte e Italia meridionale, la manifattura a “fili incollati” ebbe il suo periodo di splendore tra Sei e Settecento per decadere in età post-napoleonica. In ambito meridionale, Lecce fu uno dei luoghi di maggiore specializzazione dei quadri a fili incollati, diverse le botteghe e le personalità artistiche attive nel ramo, da Leonardo ad Amato Quesi, a Gaetano ad Angelo Pati fino a Irene e Marianna Elmo il cui operato si estendeva fino a Napoli. La produzione dei quadri a fili incollati fiorita a Lecce ebbe i suoi massimi protagonisti nelle figure di Marianna Elmo e la sorella Irene, figlie del pittore Serafino Elmo, vissute nel momento di massimo sviluppo per l’apprezzamento sociale verso la manifattura tessile come testimoniano l’amplissima circolazione delle stoffe e dei manufatti artistici. Aspetti specifici di questa manifattura sono un accentuato decorativismo e l’inclinazione verso il virtuosismo tecnico, sfruttando le potenzialità estetiche della materia. Alla base di questa produzione spesso non è il modello fornito dall’artista, ma famosi dipinti, stampe e disegni in grado di accontentare i gusti dei collezionisti. La facilità della veicolazione del soggetto ne consentiva la riproducibilità con variazioni interpretative volute dall’artista o dal committente. La produzione dei quadretti a fili incollati è caratterizzata da un formato rettangolare di piccole dimensioni con soggetti iconografici sacro e devozionale. L’autore ha impiegato una gamma cromatica limitata di tonalità tenue che vanno dall’avorio, all’ocra, all’azzurro, al verde fino al celeste in contrasto con i colori più scuri come il bruno ed il nero, utilizzati nel panneggio della veste di S. Pietro e nell’albero per delineare le parti in ombra, con una preferenza di utilizzo di colori freddi per il paesaggio e caldi per i panneggi dei personaggi. Per determinare la verosimiglianza della raffigurazione ha diversificato l’orientamento dei fili in relazione alle aree da campire. Per aumentare la profondità, accentuando la distinzione dei volumi ha utilizzato un accorgimento tecnico che consiste nell’impiego del filo di contorno nero per delimitare il perimetro delle forme visibile nella figura di S. Pietro e nell’albero alle sue spalle. Per definire accuratamente alcuni dettagli come l’incarnato del volto, delle mani e delle gambe sono stati inseriti degli inserti di carta dipinti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800007846
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Catanzaro e Crotone
  • DATA DI COMPILAZIONE 1977
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2022
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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