Maria SS.ma Immacolata

Catanzaro, XII

Il Santuario dell'Immacolata sorge nello stesso luogo in cui era situata la più antica chiesa della SS.ma Trinità. Nel corso dei secoli la struttura fu gradualmente ampliata fino a raggiungere le dimensioni attuali. L'importanza storica del Santuario Basilica risale al 1641, quando gli amministratori comunali della città emisero un famoso voto, per ringraziare la Madonna di aver risparmiato la città di Catanzaro dal terribile flagello della peste. Tale voto fu solennizzato con atto pubblico nel 1660 e dell'impegno dell'Amministrazione Comunale di recarsi nel luogo sacro per rendere omaggio all'Immacolata. Ciò accade tutti gli anni, l'8 dicembre, con l'offerta del cero votivo. All'interno si conserva l'altare dell'Immacolata e quello di San Vitaliano, dichiarati monumenti nazionali

  • OGGETTO santuario mariano, diocesano, basilica
  • LOCALIZZAZIONE Catanzaro (CZ) - Calabria , ITALIA
  • INDIRIZZO Via Cesare Gironda Veraldi, 13, Catanzaro (CZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La chiesa edificata nel 1252 per volere del Vescovo Fortunato fu affidata ai frati Minori Conventuali, con la loro venuta, la chiesa venne anche denominata di San Francesco d'Assisi. A partire dal 1750, profondi lavori di ristrutturazione e ampliamento a opera di un frate dell'Ordine dei Conventuali che le cronache riportano quale Antonio Matalona e della Confraternita, tutt’oggi esistente, che ne modificarono significativamente l’assetto architettonico. All'unica navata unica vennero aggiunte altre due navate minori e la cupola. Fu consacrata e riaperta al culto il 6 dicembre 1763 durante una solenne cerimonia dal vescovo Mons. Antonio De Cumis, il quale nel 1775 donò l’altare maggiore in marmi policromi. Nel febbraio 1807 con decreto di Giuseppe Napoleone, si ebbe la soppressione del Convento e la confisca dei locali annessi. Ai frati conventuali subentrò la Confraternita già esistente, che arricchì il Santuario di preziosi altari, della cupola e di pregevoli affreschi. Nel 1892 ci furono altri restauri, con i quali furono apportati rifacimenti nella struttura esterna del Santuario. Il 3 dicembre 1903, a completamento dei restauri, il Santuario fu consacrato da mons. Giovanni Giganti Vescovo d'Imeria. L'8 dicembre del 1904 fu inaugurata la cupola, sormontata da un capolino. Il 7 dicembre 1913 fu inaugurata la nuova facciata, in stile barocco, eseguiti dall'impresa Rossi sotto la direzione e con i disegni dell'ing. Parisi. Il fregio posto nella parte superiore raffigura la Vergine tra un nimbo d'Angeli appartiene allo scultore Catanzarese Ottavio Colosimo. Il Convento rimase in vita sino al 1938 quando fu demolito per lo sventramento del rione Paisello e l'allargamento di Piazza Prefettura. Dopo i bombardamenti del 1943, che distrussero anche il Duomo, svolse per la seconda volta la funzione di Cattedrale. L'Arciconfraternita dell'Immacolata nel dicembre 1952 celebrò il centenario del dogma dell'Immacolata Concezione. Don Salvatore Durante incoronò con diadema d'oro, il simulacro della Vergine, detta la Madonna della Nicchia, e di rivestirne in marmo la sua Cappella. Il disegno della corona fu affidata ad Alessandro Musso mentre l'esecuzione all'orefice Giovanni Freni di Catania. Il 4 marzo 1982 furono rubati dieci candelabri d'argento, tredici statuine di terracotta di scuola napoletana del XVIII secolo, che costituivano un presepio collocato nel transetto destro, e due quadri ad olio su rame del XVIII secolo. Nel mese di marzo del 1988 su una bancarella di Porta Portese a Roma i carabinieri ritrovarono il quadro "Incoronazione della Vergine nella Gloria dei Santi" di Biagio di Vico (Fratea Giuseppe, L'Immacolata in Catanzaro: il culto - il tempio - l'arciconfraternita, Catanzaro, Ursini, 2000)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Modulo informativo
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 18-ICCD_MODI_4933643132071
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • ENTE SCHEDATORE Pontificia Facoltà Teologica "Marianum"
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA decreto (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'