decorazione plastico-architettonica, ca 1600 - ca 1720

Nella volta a padiglione del salone adiacente l'ornato ricco copre il fondale, così come gli intradossi e i riquadri pittorici intessendoli di elementi fogliacei e floreali, volute, conchiglie, angeli e putti. Figure femminili alternate a fauni sono inseriti su viluppi vegetali, satirelli e putti alati con drappi ariosi fiancheggiano i riquadri affrescati

  • OGGETTO decorazione plastico-architettonica
  • AMBITO CULTURALE Bottega Italia Meridionale
  • LOCALIZZAZIONE Castelluccio Inferiore (PZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione plastica aderisce, da una parte, ad una sorta di michelangiolismo decorativo e, dall'altra, a un manierismo pittorico che trova, sia pure filtrato attraverso la cultura locale, vasta eco a Napoli attraverso le opere dei due protagonisti del tempo: i fiorentini Michelangelo Noccherino e Pietro Bernini. Gli stucchi insieme agli affreschi, alle cornici, alle modanature costituiscono un tipico apparato decorativo seicentesco. Il fenomeno di questa decorazione inedita attesta ancor più la glorificazione dell'abbondanza, interpretata in chiave naturalistica da un repertorio di elementi vegetali, fauneschi e angelici; concezione, come sottolinea la Convenuto, legata alla cultura agricola simboleggiata dalle ghirlande di uva e melegrane. L'estro creativo del maestro intagliatore riuscì chiaramente ad esprimere le esigenze del feudatario e della sua società opulenta. L'assenza di documentazione ci rende, purtroppo, difficile formulare ipotesi circa la sua formazione nonchè la rete di rapporti culturali che l'autore dovette stabilire. "Non è da escludere che l'ornato floreale, fosse suggerito dagli schemi delle monumentali realizzazioni del Nord; soluzioni di gusto naturalistico prediligevano, infatti, gli stuccatori emiliani come Tommaso e Pompeo Bianchi che nelle decorazioni del castello del Valentino a Torino, lasciarono esempi significativi di tali invenzioni". Certo è indubbio, valutando gli effetti plastici dell'apparato festivo delle sale, l'incidenza dei moduli stilistici napoletani confluenti, in quel periodo, nella realizzazione della Cappella del Tesoro di San Gennaro a Napoli, progettata, per altro, dall'architetto lucano Francesco Grimaldi. Le soluzioni adottate rivelano, ancora una volta, strette connessioni con la decorazione plastica che orna l'abside e le cappelle della chiesa madre di S. Nicola. Il restauro permetterebbe altresì di liberare gli stucchi dai vistosi appiattimenti dovuti alla cattiva abitudine di ridipingere le superfici anzichè ripulirle
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700167119
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • DATA DI COMPILAZIONE 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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