decorazione plastico-architettonica, complesso decorativo - bottega Italia meridionale (secc. XVII/ XVIII)

decorazione plastico-architettonica, ca 1600 - ca 1720

I quattro spicchi della volta, ricoperti da una decorazione fitta di volute fogliacee e di motivi floreali, presentano coppie di angeli alati che fuoriescono da un viluppo vegetale. Al centro cornici modanate e mistilinee racchiudono quattro affreschi con storie tratte dal Vecchio Testamento

  • OGGETTO decorazione plastico-architettonica
  • MATERIA E TECNICA stucco/ intonacatura/ modellatura
  • MISURE Lunghezza: 490
    Larghezza: 180
  • AMBITO CULTURALE Bottega Italia Meridionale
  • LOCALIZZAZIONE Castelluccio Inferiore (PZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La volta, nonostante l'appiattimento dovuto alle numerose ridipinture riveste una notevole importanza nella cultura figurativa lucana. Il caso di Castelluccio, come sottolinea anche il Pitillo, risulta infatti abbastanza raro sul territorio ed è dovuto ad una maggiore frequentazione dei feudatari con la città di Napoli. La famiglia marchesale dei Pescara Di Diano, alla fine del Seicento, si imparentava con una famiglia importante nel Regno di Napoli, i Sersale, accrescendo i contatti con la capitale. "Il cantiere creò un gusto e una scuola di stucco nel paese, dove le stesse maestranze lavorarono in San Nicola di Myra, in Santa Maria delle Grazie, nel Palazzo Marchesale, in Santa Margherita a Castelluccio Superiore e in varie cappelle rurali, riproducendo ciò che nella capitale si realizzava in marmo". Nella 'sala della Genesi' gli affreschi insieme agli stucchi, alle cornici, alle modanature riproducono un tipico apparato decorativo seicentesco. Ancora una volta è possibile individuare strette connessioni con la decorazione plastica che orna l'abside e le cappelle situate nella chiesa di S. Nicola. Le connessioni che legano il palazzo alla chiesa madre sono determinate, tuttavia, non solo da connessioni stilistiche ma anche temporali, poichè i marchesi Pescara Di Diano vi fecero realizzare nel 1655 il cappellone dedicato a San Carlo Borromeo loro patrono. La Convenuto sottolinea che "nell'apparato festivo delle sale si concretizza la ricerca di effetti plastici e si convertono gli esiti fanzaghiani della tradizione; pertanto, predomina la scultura-decorazione, frutto dei canoni artistici introdotti dai maestri scultori e decoratori napoletani (ad esempio, di Dionisio Lazzari) e delle formulazioni di Andrea Falcone"; sono evidenti, infatti, le connessioni con la volta della Sacrestia Nuova e la Cappella del Tesoro di San Gennaro a Napoli, realizzati nel 1668 sotto la direzione del Lazzari nonchè gli stucchi della chiesa dei Santissimi Apostoli di Francesco Grimaldi, quelli della Certosa di San Lorenzo a Padula e ancora la decorazione in Santa Maria in Portico a Napoli. L'impianto evidenzia, inoltre, suggestioni artistiche provenienti dall'Italia settentrionale, come la ricchezza degli ornati floreali, particolarmente diffusi in ambienti emiliani e piemontesi. Da saggi di restauro effettuati sugli stucchi del Palazzo è emerso che in origine essi furono in parte bianchi e in parte 'meccati' ossia per la loro decorazione fu previsto l'utilizzo della foglia d'argento rivestita della 'mecca', la lacca che dava la possibilità di imitare l'oro. L'argento molto probabilmente proveniva da Cosenza come ha potuto rinvenire il Pitillo nei quinternioni, i registri della cappella del Santissimo Sacramento dove tra tutte le spese destinate alla stessa per la sua realizzazione sono menzionate quelle "per porto delle foglie d'argento da Cosenza"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700167118
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • DATA DI COMPILAZIONE 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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